Mazzoli: “Comune-manager per la cultura”

"La nostra città ha artisti di spessore. Occorre competenza per saperli riconoscere. La cultura genera ricchezza e l’amministrazione comunale può e deve a gestire in modo manageriale (e senza delegare ai privati) le tante risorse, artistiche, museali e soprattutto umane di cui è ricca Piacenza".

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Mazzoli: “il Comune può e deve gestire il nostro patrimonio artistico in modo manageriale senza delegare a privati”

“La nostra città ha artisti di spessore. Occorre competenza per saperli riconoscere. La cultura genera ricchezza e l’amministrazione comunale può e deve a gestire in modo manageriale (e senza delegare ai privati) le tante risorse, artistiche, museali e soprattutto umane di cui è ricca Piacenza”.

E’ questa la tesi sostenuta dal professor Marco Mazzoli nel terzo appuntamento di dialogo e ascolto della sua campagna per le primarie del centrosinistra. Al “Tropico Latino”, affollatissimo per l’occasione, il candidato sindaco, da uomo di cultura e noto bluesman, ha illustrato le sue idee in fatto di cultura ponendo l’attenzione sulle tante “perle” di cui Piacenza dispone e che potrebbero contribuire a far crescere l’economia locale e la qualità della vita. “La cultura è vita e genera felicità, non misurabile con il PIL. Lo dico proprio perché sono un economista” ha concluso Mazzoli.

Tra i numerosi interventi di personaggi del mondo dell’arte e della cultura, il jazzista Mattia Cigalini ha definito Mazzoli, “un uomo curioso di cultura e di vita che potrà fare solo bene per Piacenza”. L’ex preside della facoltà di Economia dell’Università Cattolica Enrico Ciciotti ha affermato che “E’ necessario far abbracciare la cultura materiale con la cultura immateriale perché investire in cultura è sicuramente volano per la ricchezza, come del resto sosteneva un economista del calibro di Baumol. Perché, ad esempio, non associare un premio di pittura alle tante cantine di vino che abbiamo? Perché non inserire nelle etichette riproduzioni di artisti locali?”. Sullo stesso filone si è mosso anche il professor Giancarlo Sacchi: “Dobbiamo fare in modo che la cultura locale si saldi con quella nazionale e questo accade solo se c’è ricerca – ha ribadito -. In questo ci possono essere molto utili le università”. Carla Antonini ha quindi riproposto la necessità di far guidare all’amministrazione comunale la riscossa cultura del patrimonio piacentino, “stimato e apprezzato, ma che fa fatica a promuovere avanguardie”. Vicino alle proposte di Marco Mazzoli si è detto anche il gallerista e critico d’arte Andrea Morra: “La sua visione della cultura mi convince – ha detto -, soprattutto quando si parla di riavvicinare i giovani. Penso che un gioiello come la Galleria Ricci Oddi debba essere il faro di questo progetto”. Dello stesso avviso anche l’ex sindaco di Piacenza Stefano Pareti: “La cultura cambia la società, ecco perché spaventa – ha fatto notare -. Dobbiamo fare in modo che il settore culturale del nostro territorio torni a produrre ricchezza, che impieghi addetti e soprattutto persone competenti con spirito manageriale”.

Ufficio stampa Mazzoli sindaco

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