Raccolta differenziata, obiettivo 60 per cento nel 2012 a “tariffe invariate” foto

Assemblea dell’Autorità d’Ambito di Piacenza questa mattina in municipio con i sindaci della provincia. Presenti all’esterno di Palazzo Mercanti e poi all’interno i rappresentanti del comitato "Acqua bene comune" che portano avanti le istanze del referendum sull’acqua pubblica

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Assemblea dell’Autorità d’Ambito di Piacenza questa mattina in municipio con i sindaci della provincia. Riforma delle Ato (gli enti che si occupano del governo di acque e rifiuti) su base regionale, la definizione della nuova gara per l’affidamento dei servizi in scadenza, le linee di indirizzo del triennio 2012-14 per la gestione dei rifiuti e i premi ai comuni ricicloni all’ordine del giorno del consesso. Presenti all’esterno di Palazzo Mercanti e poi all’interno i rappresentanti del comitato “Acqua bene comune” che portano avanti le istanze del referendum sull’acqua pubblica: l’assemblea ha accordato al comitato la facoltà di intervenire e di presentare le proprie proposte in occasione della prossima riunione. 

Il presidente dell’Ato Roberto Reggi in apertura dei lavori dell’assemblea ha illustrato i contenuti della nuova legge sui servizi pubblici locali in fase di definizione in Regione e che riformerà l’Ato, creando una sola agenzia regionale per l’acqua e i rifiuti con una forte articolazione territoriale. Verrà infatti mantenuta la suddivisione provinciale con le singole assemblee dei sindaci, i consigli locali, che eleggeranno il proprio presidente. Quest’ultimo rappresenterà nel consiglio di amministrazione della nuova Agenzia a Bologna le istanze del livello territoriale, con le esigenze dei comuni e le necessità di investimento. Dal punto di vista tecnico sopravvivrà anche una struttura territoriale che farà capo a un direttore regionale. Reggi ha spiegato che il nuovo assetto verrà approvato attraverso la legge regionale entro il 22 dicembre prossimo, nel 2012 interverrà quindi una fase transitoria di 6 mesi per consentire alle singole Ato di adeguarsi alla nuova normativa. Le nuove gare per l’affidamento dei servizi idrici e dei rifiuti saranno pertanto gestite dalla nuova Agenzia regionale.

Durante l’assemblea sono state presentate le linee guida per l’aggiornamento del piano d’ambito di gestione dei rifiuti per il triennio 2012-2014. Negli obiettivi c’è il superamento della soglia del 60 % di raccolta differenziata nel 2012 (la stima di fine 2012 è del 61,4 %) con l’avvio di una serie di nuovi servizi in diversi comuni. Nel Comune di Piacenza è prevista l’estensione della raccolta porta a porta su ulteriori 8mila abitanti arrivando a un totale di 64mila; l’avvio nel comune di Castellarquato del porta a porta integrale salvo che per il centro storico; sarà avviata la raccolta della carta porta a porta nei comuni di Coli, Lugagnano, Pianello e Nibbiano. Vi saranno inoltre interventi di efficientamento dei servizi già avviati. Il presidente dell’Ato Reggi ha sottolineato come tutti gli obiettivi saranno perseguiti mantenendo invariate le tariffe, chiedendo al gestore Iren di mantenere immutati i costi di smaltimento dei rifiuti.

E’ stato inoltre analizzato il piano finanziario 2011 e i criteri per la definizione di quello del 2012: il solo aumento di costi previsto ammonta a 100mila euro in più  per l’attivazione di due nuovi ispettori ambientali.

Comuni ricicloni, niente premio in denaro. L’assemblea dei sindaci ha deciso di mantenere i riconoscimenti che annualmente vengono conferiti ai comuni virtuosi sia nell’ambito della raccolta differenziata, sia in quello degli investimenti idrici, che tuttavia avranno una valenza solo simbolica: le risorse saranno destinate all’attivazione dei nuovi ispettori ambientali che rafforzeranno la vigilanza sul territorio, come previsto dal piano finanziario.

Comunicato stampa del Comitato “Acqua bene comune”

Il Comitato Acqua bene Comune di Piacenza avendo appreso le dichiarazioni all’agenzia  Reuters del Sindaco della nostra città , nell’imminenza dell’Assemblea ATO 1 (Autorità d’ambito territoriale di Piacenza), da lui presieduta prevista per il 29 novembre alla quale ha chiesto di essere invitato con la possibilità di intervenire, si augura che quanto espresso circa l’affidamento dei servizi ad una “megautility” non si riferisca anche al servizio idrico per il quale confidiamo ci sia la volontà politica e ideale di procederne allo scorporo per la gestione in house da parte di un Ente di diritto pubblico,  quale ad esempio  un ‘azienda speciale consortile nel rispetto di quel 93,4 % di piacentine e piacentini che hanno votato al referendum di Giugno per il no a qualsiasi tipo di profitto sull’acqua bene comune.
Guardiamo con preoccupazione a una politica che va invece nella direzione opposta alle scelte espresse dai cittadini e anche dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori del settore. Vedi, e non solo, la manovra d’agosto che addirittura  incentiva i comuni che privatizzano i servizi pubblici (tranne l’acqua) nel più totale e irresponsabile diniego di quanto voluto da 27 milioni di italiani/e coi referendum.

Così si è espresso il nostro sindaco:« Il progetto di aggregazione fra le multiutility non può fermarsi e deve andare avanti: fra Iren, Hera e A2A ci sono canali aperti. E su questo fronte il sindaco di Torino, Piero Fassino, è molto attivo (….) e noi siamo con lui. . Il programma di aggregazioni non poteva fermarsi al progetto di Iren, a seguito della fusione Iride-Enia, ma deve andare avanti: è l’unico per contrastare la crisi in un settore in cui occorrono molti investimenti. Stiamo tenendo aperti questi canali sia con Hera che con A2A”.
Mentre  Reggi, sindaco di Piacenza, uno dei comuni azionisti di Iren vede quindi  molto favorevolmente l’ipotesi di creare una Rwe italiana (anche se non subito anche perché l’amministrazione comunale di Genova, l’altro azionista forte di Iren, è in scadenza ad aprile), noi vorremmo citare allora il sindaco di Reggio Emilia Delrio ,da tempo  in difesa  della pubblicizzazione di tutti i servizi di pubblica utilità voluta dai 27 milioni  di italiani e italiane un altro  primo cittadino quindi che è anche Presidente dell’ANCI . l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani: “La nostra posizione è chiara e unanime, l’articolo 4 della manovra reintroduce di fatto l’articolo 23 bis abrogato con il referendum”. Delrio parla di “un’operazione  illegittima sul piano costituzionale” e riferisce che i sindaci, “siano essi di destra o di sinistra”, sono compatti contro questo provvedimento. I motivi? “Interviene sulle competenze dei comuni e delle autonomie. E’ una norma che lede il referendum. Obbliga ad alienare quote di società e a vincolare la vendita a scadenze temporali. In sostanza, devalorizza il patrimonio dei Comuni e non vedo quindi come possa aiutare la finanza pubblica”.

“Se questi servizi portano alle spa milioni di euro di utile perche’  non devono essere gestiti in modo virtuoso dal comune reinvestendo nel servizio stesso i milioni di utile, invece di regalare questa gestione e i relativi utili ai privati?.”Questo è il messaggio che vorrebbe esprimere pubblicamente Barbara Martucci , delegata territoriale per Piacenza  del Forum Italiano dei Movimenti  per l’Acqua che  al momento della stesura  presente comunicato sta  raggiungendo Roma con una nutrita delegazione piacentina  anche di giovani per prendere parte alla Manifestazione nazionale a difesa dell’acqua bene comune anche e soprattutto in tempo di crisi.

Qui a Piacenza quindi, prendiamoci invece il tempo per fare costruttivamente insieme la scelta giusta sull’acqua suscettibile di condizionare la qualità della vita di tutti per i prossimi 20 anni, aprendo  un tavolo di discussione, approfondimento, confronto e lavoro comune con la partecipazione dei cittadini,del nostro comitato che è articolazione territoriale del Forum italiano dei movimenti per l’acqua promotore dei referendum presente e attivo su tutto il territorio nazionale insieme con il Coordinamento nazionale Enti Locali per l’acqua,  di tecnici e rappresentanti di realtà territoriali che operano nella direzione della pubblicizzazione, Napoli in primis ma anche la vicina Reggio Emilia dove ci sono forze orientate allo scorporo del servizio idrico e dove  la porta alla partecipazione della comunità  è già stata aperta.

Vorremmo che tutti i sindaci sovrani ,al di là della quota che hanno  nell’ATO, riflettessero sul fatto che  l’eventuale scelta verso la gestione di  S.p.A.,  private o pubbliche che siano, ha un’alternativa che va prima di tutto  conosciuta e scelta e poi costruita passo dopo passo insieme in modo partecipato e responsabile. Quest’alternativa deve cominciare dal sostegno della Legge d’iniziativa popolare per la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del sistema idrico proposta da più di 400.000 cittadini con la firma di Stefano Rodotà e da scelte adeguate circa i tagli alle spese veramente inutili del nostro Bilancio quali quelle per le spese militari.
Ci auguriamo che l’assemblea dei comuni dell’Autorità D’Ambito  Territoriale  di Piacenza che si terrà Martedì 29 novembre in Comune alle ore 9 e che  è pubblica,sia un momento di riflessione responsabile per scelte responsabili e finalmente coerenti con la volontà della gente..

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