Ghizzoni a Cives: “Le banche ritornino al territorio” foto

Il piacentino Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit è intervenuto stasera sul tema “Economia e finanza più forti della democrazia?”, nell’ambito del corso di formazione Cives all’università Cattolica di Piacenza.

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GHIZZONI : “LE BANCHE RITORNINO AL PASSATO” 
Il piacentino Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit è intervenuto stasera sul tema “Economia e finanza più forti della democrazia?”, nell’ambito del corso di formazione Cives all’università Cattolica di Piacenza.
Ghizzoni, ricordando la crisi economica in atto sin dal 2008, ha constatato come il ruolo delle banche negli ultimi anni sia diventato sempre più difficile. Mai come oggi le banche sono impopolari e vengono considerate da buona parte dell’opinione pubblica come le responsabili delle attuali difficoltà economiche. Ghizzoni ha ammesso, con un certo coraggio, che con i tempi che corrono “non è facile parlare bene dei banchieri”. Ma a suo avviso la crisi attuale è soprattutto di natura “etica” e non vede le banche  come  uniche responsabili. Per troppo tempo si è pensato solo al profitto, a discapito della sostenibilità. In generale, l’amministratore delegato di Unicredit crede che il concetto di crescita, fissato sul solo Pil, dovrebbe essere sostituito da quello di sviluppo, prendendo in considerazione indicatori più adeguati che testimonino anche la qualità della vita di un sistema paese.
Ghizzoni ha precisato che la finanza e le banche non sono e non devono essere la stessa cosa. Per uscire dalla crisi di credibilità in cui il settore bancario si trova attualmente, bisogna ritornare al passato, reinserendosi nuovamente nel territorio e  riaprendo di conseguenza i bacini di credito nei confronti delle aziende. Con un certo sollievo ha ammesso che ciò gli consentirà di evitare anche i “complicati calcoli” dei suoi analisti finanziari e di ritornare al suo ruolo originario che ricoprì in Unicredit negli anni 80.
Ghizzoni ha voluto però sottolineare come la crisi dei “mutui sub-prime” sia stata in fondo la conseguenza dell’apertura di una linea di credito nei confronti di chi non lo meritava. Le banche hanno perciò anche il dovere di dire “no” ai propri clienti, facendo in questo modo l’interesse dell’intera collettività. Il fatto che Unicredit vanti crediti per oltre 70 miliardi di euro, di cui oltre la metà in Italia, evidenzia ancora una volta come la “cultura dell’illegalità” crei difficoltà a tutto il sistema, rendendo in definitiva perdenti tutti i suoi partecipanti.
Ma la soluzione alla crisi attuale esiste e si chiama Europa. Ricordando alcuni suoi recenti incontri con la cancelliera Merkel, Ghizzoni ha visto un miglioramento nella posizione della Germania, che si sta ponendo sempre più a difesa della moneta comune e del continente europeo in generale. Ha poi voluto dare immediata attuazione alle proprie parole, testimoniando che Unicredit ritornerà ad investire in Italia nel prossimo anno, nonostante le critiche. Il suo obiettivo è di far venire meno uno “scetticismo” che sembra ancora governare all’interno dei nostri confini. In fondo, come si chiesto in più occasioni Ghizzoni, ci vogliamo credere o no in questo paese ?

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