Pollastri (Pdl): “Perché la Regione critica il progetto Tagesmutter?”

“L’Assessore chiarisca la sua posizione”, lo chiede con un’interrogazione Andrea Pollastri (PdL) in merito al servizio “Madri di giorno” che la Provincia di Piacenza si sta avviando ad attivare.

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“L’Assessore chiarisca la sua posizione”, lo chiede con un’interrogazione Andrea Pollastri (PdL) in merito al servizio “Madri di giorno” che la Provincia di Piacenza si sta avviando ad attivare.

Malgrado esistano già esperienze di questo tipo in Emilia-Romagna, l’adesione massiccia di un’intera Provincia ha creato mugugni e perplessità nella Giunta Regionale che si sono tradotti, più volte, in scintille aperte tra l’Assessore ai Servizi Sociali Teresa Marzocchi ed il Consigliere Pollastri.

L’ultimo confronto nello scorso Consiglio Regionale il 22 novembre, quando, al momento dell’approvazione delle Linee Guida per la Prima Infanzia, in cui l’Assessore, ribadendo ciò che aveva già detto la seduta congiunta delle Commissioni IV e V del 15 novembre, ha affermato pubblicamente “Che vi sarebbe una radicale differenza tra il servizio trentino e quello in via di realizzazione a Piacenza”, differenza che non renderebbe quest’ultimo in grado di fornire alle madri adeguate garanzie.

In Trentino, infatti, il Tagesmütter, da decenni presente nei Paesi nordici, ha avuto ampio riscontro ed ha, in materia, la più consolidata e qualitativamente riconosciuta esperienza a livello nazionale.

La Provincia di Trento, per l’attivazione del servizio, si è servita dell’Associazione “Domus” che ha diffuso nel nostro Paese il modello di Tagesmütter trentino a partire dalla sperimentazione promossa dal Ministero del Lavoro e finanziata dall’Unione Europea, anche in altre cinque Regioni, tra cui la nostra, tra il 2005 ed il 2007.

“Il partner individuato dalla Provincia di Piacenza – spiega Pollastri – è quello che ha diffuso il modello trentino, ossia la stessa Associazione “Domus” a riprova del fatto che quanto verrà fatto a Piacenza sarà identico, nelle modalità, rispetto a ciò che già avviene in Trentino.”

“Chiedo di sapere – chiosa l’azzurro – quali siano le differenze individuate dall’Assessore tra i due modelli e su quali basi abbia fatto la grave e discutibile affermazione secondo cui il modello piacentino non offrirebbe adeguate garanzie ai genitori.”

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