Don Gallo sul palco del Fillmore diventa Savonarola

Il prossimo 29 febbraio. Interpreterà in palcoscenico gli scritti di Girolamo Savonarola, bruciato sul rogo come eretico nel 1498. "Savonarola, che è sempre stato nel mio cuore, è un po’ l’archetipo dell’impegno civile e cristiano".

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Al Fillmore di Cortemaggiore arriva un insolito monologhista: 82 anni passati ma combattivo come un ragazzino, Don Andrea Gallo è conosciuto come il “prete da marciapiede” per il suo sostegno infaticabile nei confronti di chi vive nel disagio più assoluto. Può stupire questa presenza teatrale ma la realtà è che i produttori di Promo Music gli hanno chiesto di interpretare in palcoscenico gli scritti di Girolamo Savonarola. E il prete, che ha sempre considerato il pensiero del religioso vissuto nel ‘400 come ispirante, per quanto fu impiccato e bruciato sul rogo come “eretico e scismatico” nel 1498, ha accettato.

«La mia vita» dice Don Gallo, «è sempre stata votata a coniugare la coscienza civile con la mia coscienza di fede. E Savonarola, che è sempre stato nel mio cuore, è un po’ l’archetipo dell’impegno civile e cristiano. Mi sento nella parte, anche per il lavoro su marginalità, migrazione e presenza sul territorio che abbiamo fatto con le nostre comunità. E poi, data l’età, mi si cuce addosso come un testamento: anch’io ho speso la mia vita per dire sempre ciò che andava detto». Don Andrea Gallo, animatore della comunità genovese di San Benedetto del Porto, è famoso per essere ostile alle caste vaticane e ai potenti in generale. Eppure, sebbene Berlusconi non gli sia mai piaciuto, il prete genovese è molto più arrabbiato con il Papa che col primo ministro, per non aver preso una posizione netta riguardo agli scandali.

Tra alcune sue dichiarazione degli ultimi tempi c’è questa: «Esiste una soglia oltre la quale anche il Vaticano dirà “adesso basta davvero”? Non c’è, perché alla Chiesa non importa più nulla dei poveri e dei deboli. Vive di privilegi, vuole difenderli e ne vuole conquistare di nuovi. Penso che Ruby e le altre vedano Berlusconi come una porta d’accesso, che sfruttino i suoi vizi. Ma si vergognano, sono schifate da chi hanno davanti. E si fanno anche schifo da sole. Quali sono le contropartite concrete, per la Chiesa, di questa benevolenza? Basti pensare all’8 per mille o ai contributi alle scuole cattoliche, che poi di cattolico non hanno proprio nulla. C’è anche l’esenzione fiscale sugli immobili della Chiesa, che non pagano l’Ici. O le politiche bioetiche. Il Santo Padre è tornato a parlare contro l’educazione sessuale, senza capire che togliere la consapevolezza ai ragazzi è proprio ciò che li spinge a svendersi, drogarsi, autodistruggersi».

MERCOLEDI 29 FEBBRAIO
DON GALLO

IO NON TACCIO
reading – spettacolo teatrale LE PREDICHE DI GIROLAMO SAVONAROLA apertura ore 20 – ingresso 18€
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