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Viticoltura biologica, in Cattolica progetto internazionale

Disegnare, sviluppare e valutare nuove tecniche di gestione dei vigneti biologici in Europa: nasce per questo VineMan.org, il progetto, coordinato dal prof. Vittorio Rossi della Facoltà di Agraria, nell’ambito del CORE Organic II, network europeo di cooperazione transnazionale.

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VINEMAN.ORG: L’EUROPA SOSTIENE LA RICERCA SULLA
VITICOLTURA BIOLOGICA

Disegnare, sviluppare e valutare nuove tecniche di gestione dei vigneti biologici in Europa: nasce per questo VineMan.org, il progetto, coordinato dal prof. Vittorio Rossi della Facoltà di Agraria, nell’ambito del CORE Organic II, network europeo di cooperazione transnazionale.

I rappresentati di ciascuna unità di ricerca di VineMan.org, provenienti, oltre che dall’Italia, da Austria, Germania, Spagna e Slovenia, insieme ai rappresentanti del Ministero italiano delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, si sono riuniti per la prima volta a Piacenza lo scorso 24 gennaio presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.

“L’agricoltura biologica è un sistema di gestione della produzione che promuove e valorizza l’agro- ecosistema nel suo complesso, compresa la biodiversità, i cicli biologici e l’attività biologica del suolo” sottolinea il prof. Rossi. “In viticoltura biologica, la protezione delle piante si basa su vari fattori: dal mantenimento della fertilità e della salute del suolo alla scelta di varietà resistenti; dalle tecniche e sistemi di allevamento alla tempistica delle misure di protezione e modalità di applicazione dei mezzi di difesa; dal miglioramento di meccanismi naturali di difesa al controllo biologico dei parassiti e gestione degli habitat.”

“La resistenza delle piante, la gestione agronomica dei vigneti, l’applicazione razionale degli agrofarmaci e l’uso degli agenti di controllo biologico sono i pilastri della protezione del vigneto biologico che verranno affrontati dal progetto VineMan.org.”

Considerando che in Emilia-Romagna sono coltivati più di 2 mila ettari di vigneti biologici, il progetto avrà un notevole impatto sul territorio. Infatti, l’attuale difficoltà di controllare le malattie (che verrà peraltro aggravata dalla progressiva riduzione dei fungicidi rameici richiesta dalla Commissione Europea) è la causa principale che spinge i viticoltori a non adottare o, in taluni casi, ad abbandonare la produzione biologica.

Lo sviluppo di nuove ed efficaci strategie per il controllo delle malattie della vite fornirà anche ai viticoltori Piacentini nuove opportunità per inserirsi/rimanere nel settore del biologico, il cui
mercato è in costante crescita.

Tra le attività del progetto sono previste azioni di divulgazione dei risultati che prevedono, tra le altre cose, un sito internet dedicato al progetto, seminari ed incontri in vigneti dimostrativi per gli addetti e, non ultimo, un convegno a fine progetto di rilevanza scientifica internazionale.

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