Piacenza Bene Comune: “Chi finanzia questa campagna elettorale?”

«Le domande sono due, e molto semplici – hanno sottolineato i candidati quanto costa questa campagna elettorale e chi la paga? Per noi sono semplici anche le risposte, per altri crediamo che non lo saranno..."

Intervento della lista Piacenza Bene Comune

«In un momento in cui in Italia il finanziamento ai partiti è diventato il tema dominante dell’agenda politica, in cui i recenti scandali bipartisan – due per tutti: le malversazioni operate con i finanziamenti della Margherita (ora nel Pd) e della Lega – hanno  mandato l’astensionismo ai livelli più alti raggiunti nella storia repubblicana e soffiano sul fuoco della cosiddetta “antipolitica”, in un momento simile ci chiediamo come è possibile che un tema come questo sia escluso dall’agenda politica piacentina. Per questo cerchiamo di portarlo noi all’attenzione dei cittadini e delle altre forze politiche impegnate in questa campagna elettorale». E’ la provocazione che la lista civica Piacenza Bene Comune ha lanciato agli avversari politici.

«Le domande sono due, e molto semplici – hanno sottolineato i candidati alla conferenza stampa a cui hanno partecipato, accanto al candidato sindaco Pier Angelo Solenghi, Laura Chiappa, Giuseppe Miserotti, Marco Natali, Carlo Marini e Francesco Fidone –   quanto costa questa campagna elettorale e chi la paga?» Per noi sono semplici anche le risposte, per altri crediamo che non lo saranno…

Le risposte di Piacenza Bene Comune

Piacenza Bene Comune ha impegnato finora spese per circa 9.500 euro e ha raccolto donazioni per 10.050 euro. Sul nostro sito www.piacenzabenecomune.it è presente un tasto  “Finanziatori. Premendolo, chiunque può verificare chi ha dato il proprio sostegno finanziario alla nostra lista (riportiamo questo elenco aggiornato ad oggi in fondo a questo comunicato).

E’ possibile quindi verificare che:

1)    Le nostre risorse vengono tutti da cittadini che hanno scelto di sostenerci, e non dal finanziamento pubblico.

2)    Non ci sono Aziende nei nostri finanziatori, ma solo cittadini. Esaminando la lista ci si accorgerà che i finanziatori sono in gran parte gli stessi 33 candidati, a cui si sono affiancati altri amici che fanno parte del movimento pur non essendosi candidati.

Insomma: abbiamo fatto tutto in proprio e non abbiamo chiesto aiuto a nessuno. Certo, con quello che abbiamo raccolto, abbiamo scelto di fare solo due minime inserzioni pubblicitarie, impegnandoci invece con forza ad incontrare i cittadini per le strade, sui banchetti, nelle nostre iniziative. Il tutto fatto con tanto tanto volontariato…

Le domande agli altri.

Altrettanto non si può dire dei candidati che fanno riferimento a partiti nazionali.

I candidati Dosi e Paparo e Polledri (rispettivamente PD e PDL e Lega) hanno dichiarato all’ufficio elettorale spese previste tra i 70.000 ed i 100.000 euro a testa (divisi tra le diverse liste che li sostengono ed i candidati sindaco).

Bene: qual è la spesa reale che hanno sostenuto a quattro giorni dalle elezioni?

Certamente è un dovere etico aggiornare i cittadini su quanti soldi si sono impiegati in una campagna elettorale, ma crediamo che i cittadini vadano informati prima delle elezioni, quando possono ancora scegliere, non dopo!

Sfidiamo quindi gli altri sei candidati a dichiarare quanti soldi hanno impegnato fino a ora nella campagna elettorale (e sottolineiamo “impegnato”, e non già speso, perché le uscite potrebbero esserci anche tra due mesi…). Chi non risponderà, evidentemente è perché lo ritiene dannoso per la propria immagine…

Veniamo alla seconda domanda: da dove vengono i soldi impegnati nella campagna?

Dosi e Paparo, intervistati a Tempo Reale, hanno ammesso che una parte dei loro finanziamenti veniva messa a disposizione dai rispettivi partiti. Non poteva che essere così. Però, come cittadini impegnati in politica che si sono autofinanziati, ci spiace pensare che, oltre a sostenere la nostra campagna elettorale, abbiamo dovuto sostenere anche la loro! Infatti i soldi che i partiti hanno messo a loro disposizione non vengono da altro, se non dai famosi rimborsi elettorali farlocchi di cui adesso tutti si pentono, cioè dalle tasche nostre e di tutti gli altri Piacentini.

Ci sembra ancora più importante però sapere quali sono gli altri finanziatori della campagna elettorale. Sappiamo che la legge (secondo noi profondamente sbagliata, ma ormai lo dicono tutti) non obbliga a pubblicare questa lista, ed è per questo che, in nome della trasparenza, chiediamo un atto volontario ai sei candidati.

Crediamo che per i cittadini che devono votare sia fondamentale sapere da dove vengono i finanziamenti che permetteranno a un candidato di essere il loro prossimo Sindaco.

E’ fondamentale perché i cittadini comincino a farsi un’idea di quali interessi sostengono un candidato.

Non vogliamo arrivare a dire: “dimmi chi ti finanzia e ti dirò cosa farai”, ma certo è difficile pensare che non ci sia un legame tra gli interessi dei finanziatori e gli impegni politici che si prendono. Chi finanzierebbe la campagna elettorale di qualcuno che fa interessi contrari ai propri?

Piacenza Bene Comune questa risposta l’ha già messa sul proprio sito. Chiediamo agli altri sei candidati di fare altrettanto e di dare la massima pubblicità alla risposta. La qualità della nostra democrazia ne riceverebbe un grosso vantaggio.

Speriamo che i cittadini sappiano invece giudicare quei candidati che si rifiuteranno di aderire alla nostra proposta.

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