Servizi idrici, Pollastri (Pdl): “Fare chiarezza sulle multiutilities”

“Una grossa grana che la sinistra ha creato a se stessa”, così Andrea Pollastri (PdL) definisce la pubblicizzazione dei servizi idrici, sui cui sviluppi ha presentato un’interrogazione in Regione.

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Servizi idrici. Pollastri: “La Regione intende renderli pubblici?” – comunicato stampa 
 
“Una grossa grana che la sinistra ha creato a se stessa”, così Andrea Pollastri (PdL) definisce la pubblicizzazione dei servizi idrici, sui cui sviluppi ha presentato un’interrogazione in Regione.
 
Il Decreto Legge n. 112 del 2008, stabiliva, all’art. 23 bis, che le modalità di gestione dei servizi pubblici locali, compreso il servizio idrico integrato, fossero due: affidamento, tramite gara, a soggetti privati, ovvero affidamento a società a capitale misto, qualora il socio privato fosse detentore di almeno il 40% del capitale. Si indicava, insomma, che gli Enti pubblici dovessero progressivamente lasciare la gestione monopolista di questi servizi ai privati per garantire la libera concorrenza, secondo i dettami della normativa europea, ed introdurre capitali freschi, necessari agli investimenti per ammodernare le reti.
 
Non si sarebbe trattato di privatizzare l’acqua ma la sua gestione e distribuzione, oggi in mano a grandi multiutilities, spesso non in grado di fornire un servizio di qualità a costi bassi e a prevenire le dispersioni in impianti spesso troppo vecchi. “Il referendum del  giugno 2011 promosso dalla sinistra ambientalista e dall’Italia dei Valori – spiega Pollastri – ha però sancito l’abrogazione dell’articolo 23 bis, con la conseguenza che, in barba alle leggi europee, ora tutti i servizi dovrebbero tornare agli Enti pubblici o a società a intero capitale pubblico.”
 
“Ovviamente – prosegue – questo non è stato fatto in nessuna Regione, neppure in quelle gestite dalla sinistra, perché la pubblicizzazione metterebbe a rischio l’intero sistema facendo venir meno i capitali forniti dai privati. Si tratta di un bel problema politico che divide la sinistra ambientalista da quella che amministra, da una parte spinta a rispettare le indicazioni del referendum, e dall’altra occupata a trovare una soluzione ad un problema spinoso che si risolverebbe solo se gli Enti pubblici avessero tanti soldi da impiegare.”
 
“Per questo motivo – ha chiosato l’azzurro – ho chiesto alla Giunta di avere un quadro sulla situazione economica delle società miste che, in Emilia-Romagna, gestiscono i servizi idrici e sugli investimenti totali previsti dalle ATO, nonché sulla posizione che si intende tenere in merito alla pubblicizzazione.”
 

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