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La recensione di PcSera: Perfume Genius, The Shins, Moss

La rubrica delle segnalazioni musicali di PiacenzaSera riparte dopo un breve periodo di silenzio dovuto, niente scuse, dalla pigrizia proverbiale del recensore.

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PERFUME GENIUS
Put Your Back N 2 It (2012)
 
THE SHINS
Porto of Morrow (2012)
 
MOSS
Ornaments (2012)
 
La rubrica delle segnalazioni musicali di PiacenzaSera riparte dopo un breve periodo di silenzio dovuto, niente scuse, dalla pigrizia proverbiale del recensore.
E, per farsi perdonare, lo fa proponendovi addirittura tre nuove uscite.
 
Perfume Genius è lo pseudonimo di Mike Hadreas, da Seattle.
Cantautore dalla vena intimista e tormentata, in questa sua seconda opera mostra segni di maggiore maturità rispetto all’esordio, tra Antony e Wainwright. 
Si è parlato di lui a causa del video di “Hood”, nel quale ha recitato un noto attore gay porno, ma merita maggiore considerazione per la sua musica e le sue canzoni, tra le qualki “Normal Song” e “Dark Pants”, che narra delle violenze subite dalla nonna a opera di suo marito (“I will take the dark parts of your heart into my heart”).
 
Certamente più accessibili e scanzonati gli Shins, band di Albuquerque (New Mexico, resa celebre da Neil Young) ma di stanza a Portland, Oregon, una delle nuove mecche della geografia rock USA, e capitanata da un nerd incallito come James Mercer (amante di Weezer e Big Star).
Il loro terzo album contiene la solita serie di pezzi lounge-pop dalla sonorità sixties, ma alla fine l’ascolto lascia poche tracce.
Citazione d’obbligo per la superba, e mielosa, “It’s Only Life”. 
 
Per ultimi gli olandesi Moss, da Amsterdam (quanta buona musica dall’Olanda…), giunti anch’essi al terzo album e autori di un pop-rock sofisticato, assai gradevole e senza sbavature. 
Poco più di quaranta minuti per undici brani scritti bene, davvero bene, tra i quali spiccano l’opener “I’m Human”, eterea e sfuggente, la notevole “Tiny Love”, che è stata accostata ai Beach House e ai Fleet Foxes, poi “The Hunter”, tra i primi Placebo e il krautrock anni ‘70, e infine “Almost a Year” e “What You Want”, che sfodera un riff di chitarra semplice e tuttavia irresistibile, un singolo che potrebbe anche sfondare.
 
Giovanni Battista Menzani
Su Fb: Polveri Sottili
 

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