“Non si dedicava allo Ior”. I motivi della sfiducia a Gotti Tedeschi

"Gotti non si dedicava all’Istituto e non era concentrato sul suo lavoro". Sono queste le accuse fatte in escluisive al "Corriere della Sera" da Carl A. Anderson, segretario del board dello Ior, a Ettore Gotti Tedeschi, l’economista piacentino sfiduciato pochi giorni fa dalla guida della Banca Vaticana.

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“Gotti non si dedicava all’Istituto e non era concentrato sul suo lavoro”. Sono queste le accuse fatte in escluisive al Corriere della Sera da Carl A. Anderson, presidente dei Cavalieri di Colombo e segretario del board dello Ior, a Ettore Gotti Tedeschi, l’economista piacentino sfiduciato pochi giorni fa dalla guida della Banca Vaticana.

“Gotti non si dedicava all’Istituto – dice Anderson – non era concentrato sul suo lavoro, non si informava e non riferiva al board, spesso non partecipava al consiglio. Noi abbiamo dovuto decidere, abbiamo dovuto votare la sfiducia nei suoi confronti: questo passo doveva essere fatto. L’immagine dell’Istituto era danneggiata. Noi siamo stati mossi dal desiderio di promuovere la trasparenza e rimettere in moto l’Istituto, cosa di cui Gotti parlava sempre ma non faceva”.

I motivi della decisione del consiglio dello Ior sono stati resi noti attraverso un documento consegnato alla Commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior che lo ha approvato venerdì. “Il documento – si legge su Corriere.it – costituisce anche il verbale della lunghissima riunione del consiglio di amministrazione dello Ior che è iniziata alle 14 del pomeriggio di giovedi. Nel testo è contenuta anche la lunga serie di doglianze mosse a Gotti, compresa quella di aver mancato alle riunioni del board, di non aver saputo assicurare la governance dell’istituto, di non aver saputo spiegare la mancanza di due documenti di cui era in possesso in quanto presidente dell istituto e infine di aver fatto circolare notizie riguardanti lo Ior”.

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