Paparo: “Iren si indebita ma il centrosinistra sistema le proprie pedine”

A pochi giorni dal voto Andrea Paparo affonda sul tema della partecipate, "che qualcuno – attacca il candidato – ha scambiato per l’azienda di famiglia, come dimostrano recenti nomine fatte fuori tempo massimo, almeno per chi intende in un certo modo i ruoli istituzionali".

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Comunicato stampa di Andrea Paparo

«Forse sarebbe ora che qualcuno ci dicesse quanto costa Iren alle casse comunali e che si facesse chiarezza in merito al rapporto tra Piacenza e l’azienda». L’operazione che ha portato all’inglobamento delle aziende municipalizzate nel colosso multiservizi nato dalla fusione tra Iride ed Enìa, spesso dipinto come uno dei successi gestionali dell’Amministrazione uscente, «rischia di uscire ridimensionata dall’analisi dei dati di bilancio e dall’esosità di poltrone priva di prospettiva a cui stiamo assistendo». A pochi giorni dal voto Andrea Paparo affonda sul tema della partecipate, «che qualcuno – attacca il candidato – ha scambiato per l’azienda di famiglia, come dimostrano recenti nomine fatte fuori tempo massimo, almeno per chi intende in un certo modo i ruoli istituzionali». «Fatto sta – prosegue il candidato 38enne – che mentre il 2011 si è chiuso con perdite per 108 milioni di euro per Iren, che nel primo trimestre dell’anno ha visto crescere ulteriormente l’indebitamento netto, che oggi arriva a 2,89 miliardi di euro, l’Amministrazione Reggi-Dosi pensa a come disporre le pedine sullo scacchiere e Iren si indebita».

Per il candidato sindaco, si tratta di un atteggiamento «irresponsabile», soprattutto se paragonato a quello di altri amministratori emiliani (come il primo cittadino di Reggio Emilia Graziano Delrio), che, a fronte del cattivo andamento della multiutility, hanno sbattuto i pugni sul tavolo per chiedere, quantomeno, la riduzione degli emolumenti dei manager. «Credo che i piacentini meritino un sindaco più concentrato sulla difesa dei diritti dei cittadini e del patrimonio del Comune e meno impegnato a stratificare il sistema di potere creato negli ultimi dieci anni di governo. Un sistema che – conclude Paparo – vogliamo scardinare per restituire fiato alla città ed equità ai piacentini e per mettere in moto le tante energie positive che troppo spesso sono state ignorate più o meno volutamente».

“Al passaggio di testimone preferiamo i sorpasso”. Piacenza Viva e Sveglia a sostegno di Paparo

“Al ‘passaggio di testimone’ tra l’amministrazione uscente e il “vecchio che avanza” rappresentato da Paolo Dosi preferiamo l’immagine del sorpasso in volata di un giovane come Andrea Paparo, con lui Piacenza può cambiare davvero”.  E’ partendo dal quasi 8% di preferenze ottenute al primo turno del 6 e 7 maggio che i movimenti civici a sostegno del candidato sindaco Andrea Paparo – Piacenza Viva e Sveglia – hanno scelto questa mattina di lanciare un messaggio ai piacentini con una conferenza stampa convocata nel point elettorale di corso Vittorio Emanuele in vista del ballottaggio di domenica 20 e lunedì 21 maggio.

“Affrontare i prossimi cinque anni nel segno della continuità significa riconfermare anche tutti gli errori di un’amministrazione tutt’altro che infallibile – ha spiegato Paolo Garetti di Sveglia – il centro storico resterà quello che abbiamo conosciuto negli ultimi dieci anni, un progetto inopportuno e inutile come quello di palazzo Uffici sarà portato a compimento, rischiamo altre “leggerezze” dettate dall’incompetenza come quella che ha portato a rovinare per sempre la pavimentazione di piazza Cavalli. Se persino il Sole 24 Ore classificava Piacenza come seconda città più infelice d’Italia, le premesse di un quinquennio di continuità possono solo peggiorare le cose”.

“Il buon risultato delle nostre liste testimonia il civismo attivo e consapevole che si è sempre più avvicinato ad Andrea Paparo nel corso di questa campagna elettorale – ha aggiunto Salvatore Dattilo di Piacenza Viva – dall’altra parte della barricata sono state invece riproposte le classiche liste “civetta” dense di consiglieri comunali uscenti o di nomi storicamente legati alle logiche dei partiti tradizionali”.
“Rivolgiamo dunque un appello ai piacentini perché vadano a votare – ha aggiunto Maurizio Botti (Piacenza Viva) – se al primo turno l’astensione poteva anche voler manifestare un dissenso “politico” di più ampia scala, al ballottaggio si sceglie tra il “vecchio” e una reale possibilità di cambiamento”.

Un rinnovamento, come spiegato dai rappresentanti delle due liste, inteso non soltanto in termini generazionali, ma – soprattutto – come “idea di amministrazione”. “Andrea Paparo ha svolto una campagna seria incentrata sui bisogni delle persone e sulla concretezza di proposte subito attuabili – ha ribadito Anna Paola Cavanna (Sveglia) – da Dosi ci aspetteremmo risposte altrettanto chiare su tematiche specifiche, a cominciare dall’affrontare nel merito della questione la messa a parco dell’area ex Pertite”.
“E poi – ha concluso Cavanna – se la nostra idea amministrazione guarda prima di tutto al contenimento dei costi inutili, i piacentini intendono davvero riconfermare una giunta che finora ha speso 200 mila euro l’anno per la figura di un ‘city manager’?” (comunicato stampa Piacenza Viva)

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