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Logistica, Milza: “Sì al confronto, no alle strumentalizzazioni. Ikea corretta”

Sono le parole di Francesco Milza, presidente di Confcooperative Piacenza e della Coop S. Martino, del consorzio che ha in gestione l’appalto all’interno del maxihub piacentino della multinazionale svedese

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“Sull’Ikea si è sbagliato obiettivo, perchè è una delle grandi imprese da prendere ad esempio in tema di sicurezza e di rispetto delle regole. Nel comparto logistico piacentino esistono tuttavia sacche di illegalità e, come è emerso nel recente passato, anche di delinquenza. In tempi non sospetti, nel 2007 denunciai per primo questo pericolo, ma ora gli strumenti per intervenire ci sono, la Direzione provinciale del Lavoro da quando ha rinnovato il vertice è presente sul tema e un interlocutore valido e attento: quello che non serve a noi e ai lavoratori sono le strumentalizzazioni e le generalizzazioni”.

Sono le parole di Francesco Milza, presidente di Confcooperative Piacenza e della Coop S. Martino, del consorzio che ha in gestione l’appalto all’interno del maxihub piacentino della multinazionale svedese. Nei giorni scorsi anche all’Ikea si è infiammata la protesta dei facchini come nei mesi scorsi in altri importanti centri logistici, come Tnt e Gls, ma qui le cose sono andate diversamente. “Noi applichiamo i contratti nazionali senza deroghe – afferma Milza – e Ikea in tema di sicurezza e rispetto delle norme è esemplare, basti pensare che vengono effettuati periodicamente controlli campione sulle buste paga e all’interno dei maxi stabilimenti è stato collocato un defibrillatore ogni 500 metri. L’obiettivo di quella protesta è stato sbagliato perchè all’interno di quell’azienda non c’era alcuna situazione irregolare”.

“Certo non si può dire lo stesso per altre realtà del comparto logistico piacentino – specifica Milza – ed è giusto denunciare e intervenire nel caso siano ravvisate violazioni dei diritti di chi lavora. Nell’ormai lontano 2007 ho lanciato l’allarme su un contesto produttivo che presentava situazioni di illegalità e addirittura sacche di delinquenza. Sono contento che da qualche mese a questa parte sono cominciati ad emergere i casi non più tollerabili. In questo senso la Direzione provinciale del Lavoro, da quando ha un nuovo direttore, sta compiendo un lavoro importante: abbiamo una figura istituzionale di riferimento a cui far arrivare segnalazioni e denunce. E’ fondamentale utilizzare i metodi e gli strumenti corretti per evitare strumentalizzazioni e atteggiamenti che non servono ai lavoratori”.

Milza naturalmente intende dire la sua anche sulle aziende che sono rimaste coinvolte nelle proteste dei giorni scorsi. “Dobbiamo affermare con forza – afferma – che le cooperative sono forme di impresa come le altre, ce ne sono di buone e di cattive, così come ci sono imprenditori che fanno di tutto per aggirare le norme e altri che invece le rispettano fino in fondo. Organizzazioni d’impresa come Confcooperative e Legacoop mettono al primo posto la legalità per le proprie associate e hanno tutto l’interesse a denunciare quelle violazioni e il mancato rispetto di elementari diritti, quasi sempre riconducibili a cooperative spurie che non provengono dal nostro territorio. Non ci stiamo ad essere accomunati a tutti gli altri, e che le nostre imprese vengano associate a situazioni del tutto estranee al nostro mondo”.

Un’ultima considerazione legata alla politica. “Nelle manifestazioni che hanno riguardato l’Ikea – sostiene Milza – abbiamo visto bandiere ed esponenti di forze politiche che fanno parte della maggioranza di Palazzo Mercanti. Penso che sia legittimo attendersi un chiarimento rispetto a questi atteggiamenti di strumentalizzazione. Siccome nella logistica la nostra città, nel bene e anche nel male, senza negare gli errori che sono stati commessi, ha investito tanto negli ultimi anni, penso che occorra salvaguardare quanto c’è di buono nel sistema complessivo, rifuggendo dalle azioni sbagliate e dalle strumentalizzazioni. Ripeto, le situazioni di violazione e di illegalità vanno denunciate, ma con i metodi e nelle sedi opportune, che ci sono”.

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