Nuova legge sui nidi, Carini (Pd): “Più servizi senza rinunciare alla qualità”

“Con questa direttiva - spiega l’assessore Marzocchi - abbiamo messo mano a uno dei gioielli di famiglia della nostra regione. Aggiorniamo e qualifichiamo ulteriormente un sistema fondamentale, tenendo conto di un’evoluzione in atto. Abbiamo scelto di decidere “con” e di lavorare “per” il territorio

Più informazioni su

Nuova legge sui nidi, Carini (Pd): “Più servizi e risposte innovative senza rinunciare alla qualità educativa”

“Flessibilità nel rispetto degli standard massimi di qualità educativa, per arrivare ad ottenere una gamma più ampia di servizi”. E’ questo lo spirito, secondo il consigliere regionale del Pd di Piacenza Marco Carini, della nuova direttiva sui nidi approvata dall’Assemblea legislativa di Bologna. Si tratta del secondo passaggio dell’iter di riforma dei servizi educativi per la prima infanzia, cioè per i bimbi da 0 a 3 anni, avviata con l’approvazione della legge regionale. “Una legge – viene fatto notare – capace di aggiornare un sistema che costituisce un fiore all’occhiello, e che la Regione è riuscita a mantenere tale negli ultimi anni con risorse proprie, per far fronte ai tagli nazionali, senza appesantire la tassazione”.

“Sono norme che potranno avere una ricaduta positiva anche sul territorio piacentino – viene sottolineato – dove, se il capoluogo è sostanzialmente in linea con la media regionale sulla copertura dei posti, nei comuni della provincia l’offerta è più limitata. Per questo le soluzioni introdotte con la direttiva, come i servizi domiciliari con piccoli gruppi educativi fino a 4 oppure 7 bambini, e i servizi integrativi vanno della direzione di un’estensione delle opzioni educative dentro a una logica di maggiore sostenibilità e flessibilità, senza lasciar scadere il livello qualitativo. Soprattutto i nostri centri di montagna potrebbero beneficiare di questa nuova impostazione organizzativa”.

“Non c’è poi alcuna bocciatura – precisa Carini – delle Tagesmutter, purchè il loro ruolo sia ben definito nell’ambito dell’offerta di cura non prettamente educativa. Tra le proposte per le famiglie, la direttiva prevede infatti che i Comuni possano predisporre albi di personale al quale possano ricorrere le famiglie per organizzare autonomamente iniziative di conciliazione (che non necessitano di alcun tipo di autorizzazione) e l’organizzazione di servizi ricreativi. Infine le nuove norme prevedono diverse forme di sperimentazione e una verifica puntuale dei risultati conseguiti nel tempo”.

I dati per Provincia

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.