Ecco le vite fantastiche dei piacentini illustri. Il 4 dicembre la presentazione

Il 4 dicembre alle 18 sarà presentato, al caffé letterario Baciccia di Piacenza, il "dizionario biografico fantastico dei piacentini illustri", pubblicazione edita da Piacenzasera.it con Codex 10.

Il 4 dicembre alle 18 sarà presentato, al caffé letterario Baciccia di Piacenza, il “dizionario biografico fantastico dei piacentini illustri”, pubblicazione edita da Piacenzasera.it con Codex 10. Il volume è frutto di un laboratorio di scrittura coordinato da Gabriele Dadati, scrittore e editor, e da Giovanni Battista Menzani, architetto con la passione per la scrittura, tenutosi nei mesi scorsi e organizzato dalla cooperativa di grafica e comunicazione Codex 10. Ecco la presentazione dell’opera: nei prossimi giorni ne pubblicheremo alcuni estratti. 

Questo libro: istruzioni per l’uso
 
di Gabriele Dadati e Giovanni Battista Menzani
 
Un dizionario biografico è un libro che raccoglie vite illustri di donne e di uomini che si sono distinti per le loro qualità: sul lavoro o nella vita privata, in tempo di pace o in tempo di guerra, per tanti anni o per un solo, memorabile giorno. Ci sono dizionari biografici che riguardano un’intera nazione (quello degli italiani, per esempio, è stato ideato nel 1925 e in quasi 9 decenni ne sono usciti 76 volumi, che vanno dalla lettera A alla lettera M: insomma, c’è ancora un po’ di lavoro da fare…) oppure una data categoria (che cosa sono le Vite composte da Giorgio Vasari, se non un bel dizionario biografico che contiene le vicissitudini dei migliori artisti vissuti fino a quel momento?) oppure, ancora, un ristretto territorio. Ecco, è proprio quest’ultima categoria quella che ci interessava. E ci interessava riferita alla nostra città, che un paio di tentativi li ha avuti. Il primo l’ha fatto Luigi Mensi, che nel 1899, tutto solo, ha dato alle stampe per la tipografia Del Maino un Dizionario biografico piacentino di quasi 500 pagine. Impresa cui ha fatto seguito quella promossa dalla Banca di Piacenza tra la fine degli anni Ottanta e il 2000, con un volume dallo stesso titolo.
Si tratta di libri belli e utili. Che appiccicano una storia ai nomi delle vie della nostra città e ci mettono in mano, in estrema sintesi, la storia del territorio. Su questo non si discute. E tuttavia. Tuttavia, qualcosa manca. Perché a ben vedere queste opere così ben fatte e documentate finiscono per lasciare fuori dall’uscio una cosa che qualche volta vediamo baluginare e che vorremmo poter guardare negli occhi: la piacentinità. Con la loro attitudine a registrare senza sbavature le vite di donne (poche, per la verità) e uomini eccellenti, va a finire che la vita vera (e piacentina) non riescono a mostrarcela.
Per questo motivo abbiamo voluto che se ne inventassero altre, di vite. Per raccontare non solo virtù eroiche, ma anche vizi e difetti, tic e manie, errori e manchevolezze. Insomma donne e uomini imperfetti o perfettibili, che restituiscono umanità e veridicità alla nostra epica collettiva. Abbiamo così cercato un’esistenza a figure che sicuramente ci sono state, ma su cui i documenti tacciono – dall’aruspice che usava il fegato etrusco all’architetto del Ponte Gobbo, dai congiurati di Pier Luigi Farnese all’autore della Tavola Alimentaria di Veleia, dal monaco che incaricò Raffaello di dipingere la Madonna Sistina ai promotori delle prime Crociate – e al loro fianco abbiamo voluto piccoli eroi quotidiani e spesso involontari: matti ed extraterrestri, cani e topi, artisti falliti e cantanti da balera, perpetue e servi fedeli, macchinisti e bottonaie, partigiani e burattinai, pescatori e bergamini, bambini prodigio e miracolati. Persino ladri e prostitute. E ancora l’inventrice dei pisarei e fasö, quello delle carte piacentine, il macchinista della Littorina. Tutte storie inventate, eppure vere. Anzi, più vere di quelle vere. Perché la letteratura (sì, dentro alle pagine che seguono c’è della letteratura, letteratura a tutti gli effetti) è quella cosa che si disinteressa della realtà e si tuffa nel cuore della verità. Psicologica, emotiva, profetica. Con la speranza che, qua e là, serva a mostrare almeno un po’ del senso intimo delle cose.
Questo grande affresco collettivo, che a vederlo oggi per intero dopo mesi di lavoro ci sembra qualcosa che potrebbe portare in calce la firma di Hieronymus Bosch, si deve a un gruppo di autori straordinario. Reclutati per mezzo di un concorso, ci hanno messo poco a cementarsi e a trovare un’intesa riuscendo a dividersi gli argomenti, i periodi storici, le lettere dell’alfabeto. Riccardo Balzarini, Fabio Boiardi, Francesca Branca, Brunello Buonocore, Paola Cerri, Chiara Ferrari, Paolo Garetti, Cristina Longinotti, Manuela Merli, Raffaella Musicò, Claudio Sesenna, Barbara Tagliaferri, Anna Costanza Tassotto Verdi. Troverete le loro iniziali in calce alle biografie (una decina a testa, più o meno) che hanno scritto, così come troverete le nostre, e di ognuno emergerà lo stile particolare e, perché no, una visione del mondo che non è omologabile a quella di nessun altro. È la varietà e la bellezza di un libro come questo, che è soprattutto un libro di storie. Perché qui dentro ogni vita si scrolla, si imbizzarrisce e si fa racconto.
È stato un divertimento lavorare con questo gruppo. Abbiamo avuto serate insieme, scambi per mail, telefonate a non finire, e sempre col sorriso sulle labbra. Insomma, una di quelle fatiche per le quali la fatica quasi non la si sente. Abbiamo poi chiesto ad alcuni amici scrittori “professionisti” di regalarci una biografia a testa. Hanno risposto con generosità Antonio “Tony Face” Bacciocchi, Stefano Bernazzani, Marco Bosonetto, Paolo Maurizio Bottigelli, Bernardo Carli, Matteo Corradini. Li ringraziamo. Oltre a loro ringraziamo due artisti. Marco Zavattarelli, che con pazienza ha reso il volto di un certo numero di protagonisti di queste pagine, e Silvia Molinari, una cui tavola accompagna questa introduzione.
Infine, ringraziamo PiacenzaSera, l’editore che ha creduto in questo percorso e ne ha fatto un libro.
Potremmo metterci a spiegare per bene come sono concepite le schede, proprio come si fa in un vero dizionario, in cui all’inizio si pubblica la legenda delle abbreviazioni e delle norme editoriali seguite. Potremmo. Ma siamo sicuri che non ce n’è bisogno: spontaneamente ogni lettore saprà orientarsi e percorrerà questo libro di storie capendo tutto. Siamo inoltre ragionevolmente certi che se ci dilunghiamo ancora in questa premessa va a finire che non leggete il resto. Sarebbe davvero un peccato, quindi la smettiamo subito.
Buona lettura.
 

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