Immigrazione, Idv contro Unione Padana: “Fomenta l’odio”

Eravamo già abituati ad attacchi alle comunità immigrate - si legge in un comunicato - Qui si va ben oltre e si attacca alle spalle una comunità intera in modo disgustosamente vigliacco più che mai. Senza ragioni

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Intervento di Italia dei Valori Piacenza

Ormai tristemente abituato agli sproloqui leghisti, mi trovo di fronte a una nuova razza di orgogliosi “padani”, una razza differente. Senza vergogna.
Sì, perchè il comunicato apparso Lunedì 5 Novembre sul sito piacenzasera.it e ripreso il giorno seguente sulle pagine di Libertà dal titolo “Unione padana: Piacenza ai Piacentini” ha dello sconcertante.

Il nuovo movimento “Unione Padana” sviolina un copione già scritto e riscritto, solo arricchito di nuove scempiaggini, deprecabile e riprovevole oltre ogni sfrenata immaginazione. La combriccola guidata da Luigi Ferraroni spara vergognosamente a zero sugli immigrati Piacentini, rei tra le altre cose di “estorcere l’identità” del territorio, e di sottrarre lavoro ai nostri cittadini.

Addossa la colpa dei malesseri di questo tempo di crisi a degli immigrati che nella propria visione onirica e xenofoba “scendono a patti con i datori di lavoro” e accettano “lavoro in nero” a scapito di noi piacentini. Tutto quello che si legge dalle righe del fanta-comunicato, è frutto di un razzismo fine a se stesso operato dal Sig.Ferraroni e dai propri accoliti, col solo scopo di fomentare un odio verso tutto ciò che è diverso, cavalcando i moti d’animo di un momento estremamente difficile per tutto il paese, se non del mondo. Tutto ciò è inaccettabile. Eravamo già abituati ad attacchi alle comunità immigrate, specialmente dopo fatti di cronaca strumentalizzati per indirizzare a colpi di frusta il risentimento verso persone che hanno la sola colpa di avere la pelle di colore diverso o di parlare un’altra lingua. Qui si va ben oltre e si attacca alle spalle una comunità intera in modo disgustosamente vigliacco più che mai. Senza ragioni.

E’ pur vero che i cavalli di razza padana ci hanno “deliziato” con attacchi a gruppi più disparati nel corso degli anni, per mascherare in effetti la pochezza della proposta politica o per raggranellare pochi voti. Dapprima contro i “terroni”, poi contro gli immigrati. Viene da chiedersi se in vista dei prossimi appuntamenti politici intenderanno coalizzarsi contro i Puffi o contro i Paperopolesi.

E’ scandaloso dovere leggere delle simili parole, specialmente in una città come Piacenza in cui operano realtà di liberi cittadini come “Via Roma Città Aperta” che lavorano e lottano quotidianamente per fare della vera integrazione multietnica, liberi dai gioghi istituzionali e politici, ottenendo risultati inoppugnabili e lodevolissimi senza un soldo. Come è possibile considerare ancora, nel 2012, gli immigrati come depauperatori delle nostre risorse e ancora non risorse a loro volta?

I signori di Unione Padana dovrebbero osservare e imparare dagli esempi di città se non nazioni, che hanno costruito la loro grandezza grazie all’integrazione di etnie tra le più diverse, trattandole come una risorsa alla quale attingere. Realtà nelle quali il valore aggiunto è la diversità e la diversificazione, la mescolanza tra autoctono e immigrato. Parlo di città come New York, una su tutte.

Piacenza ha un disperato bisogno di liberarsi dal proprio provincialismo  e protendersi vero le realtà di Milano e Torino, ma questo processo è ostacolato da persone come Ferraroni a cui è tanto caro questo “paesone”, che lo vorrebbe imbalsamare, in un contesto demografico e sociale che gli esplode intorno. Sono certo che queste righe siano frutto di un estremismo isolato e da isolare, che Italia dei Valori condanna senza appello e su questo non  si transige. Che coinvolga neri, bianchi, rossi, gialli, islamici, induisti o hammish, a piacenza non c’è e non ci deve essere spazio per la discriminazione di alcun tipo. E mi permetto di rilevare che vivremmo tutti in un posto migliore, se intorno a noi ci fossero più immigrati che persone come quelle che hanno partorito il comunicato di Unione Padana.

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