L’agroalimentare piacentino pensa al futuro e guarda alla sinergia con Parma

Dall’assessorato all’Agricoltura l’idea di un tavolo con aziende e mondo agricolo per gettare le basi in vista della possibile nuova Provincia. Pozzi: “Iniziare a collaborare tutelando identità e potenzialità”

Il settore agroalimentare piacentino pensa al futuro e inizia a gettare le basi per una possibile collaborazione con la provincia di Parma nell’ottica del riassetto istituzionale disegnato dal governo. Su iniziativa dell’assessorato all’Agricoltura della Provincia di Piacenza nei prossimi giorni siederanno intorno allo stesso tavolo le associazioni agricole, i Consorzi dei vini, dei salumi e dei formaggi, il mondo cooperativo, la Camera di commercio e Piacenza Alimentare al fine di mettere in agenda il lavoro dei prossimi mesi. Si tratta del primo di diversi incontri voluti dall’assessorato all’agricoltura della Provincia e destinati a proseguire nonostante il riassetto dell’ente.

“L’idea – illustra l’assessore all’Agricoltura Filippo Pozzi – è quella, all’interno di un’ipotesi di accorpamento con il territorio di Parma, di raccogliere le istanze e di mettere insieme le idee in arrivo dal settore agroalimentare locale con l’auspicio che a Parma venga avviato un percorso simile; in questo modo potremo, in forma parallela, preparare un ’terreno fertile’ per il dialogo tra la macchina istituzionale piacentina e quella parmense”.

Il tavolo prende avvio dalla necessità di analizzare quanto possano essere attuali i disciplinari di produzione immaginandoli in un contesto mutato: da queste premesse i soggetti convocati al tavolo potranno manifestare eventuali nuove necessità nell’ottica di un territorio di riferimento che a livello istituzionale cambia.

“Duplice quindi – continua Pozzi –  l’obiettivo dell’attività del nascituro ’team agroalimentare’: da un lato governare  un  processo storico che da un punto di vista produttivo deve essere sfruttato come un’occasione e un momento di difesa dell’identità piacentina; dall’altro rendere fruttuosa la fase di transizione in atto al fine di valorizzare la ricchezza produttiva e agricola locale e di non ’subire’ la capacità imprenditoriale riconosciuta al territorio parmense”.

“Ciascuna delle nostre filiere tipiche – conclude Pozzi – dal vino ai salumi, dal formaggio al pomodoro, porta con sé elementi di possibilità di sviluppo e di criticità da focalizzare e da mettere al più presto su un tavolo di confronto con la provincia di Parma. E’ questo il momento per ricercare eventuali sinergie ’di filiera’: credo sia fondamentale già adesso interpellare direttamente le aziende e il mondo agricolo circa le loro aspettative nei confronti del possibile riassetto istituzionale”.

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