Seta in Provincia. “Saltate 36 corse in 4 giorni, 72mila euro di multa”  foto

Seta potrebbe essere costretta a pagare sanzioni per un ammontare di 72mila euro a causa delle 36 corse mancate (2000 euro per ogni corsa). E’ quanto emerge dalle parole di Gianluca Micconi, presidente di Tempi Agenzia

Seta potrebbe essere costretta a pagare sanzioni per un ammontare di 72mila euro a causa delle 36 corse mancate (2000 euro per ogni corsa). E’ quanto emerge dalle parole di Gianluca Micconi, presidente di Tempi Agenzia. La situazione del trasporto pubblico locale è stata scandagliata durante l’audizione di Seta spa in Provincia, dove i consiglieri hanno sollevato diverse criticità del servizio. Presenti Pietro Odorici, presidente di Seta, Massimo Garibaldi, componente del consiglio di amministrazione, e Gianluca Micconi, presidente di Tempi Agenzia, che hanno poi replicato alle parole degli intervenuti. Tra i punti salienti la rassicurazione di Odorici davanti a dipendenti (presenti in sala) e sindacati che non ci saranno esuberi, mentre il 28 novembre Seta deciderà sugli investimenti a Piacenza.

Pietro Odorici illustra così la situazione, parlando di disagi preventivabili ma di prospettive di miglioramento nel futuro prossimo. «Il percorso iniziato il primo gennaio – dice – è complesso, l’integrazione dei tre bacini (Piacenza, Modena e Reggio Emilia), spinto dalla Regione, non è stato affatto facile.
Questo ha comportato diverse modifiche, mi riferisco ad esempio al sistema di bigliettazione con i nuovi biglietti magnetici, una scelta tecnologica. In futuro credo però arriveranno i vantaggi. Il piano industriale fissava obiettivi precisi, fra i quali il pareggio di bilancio nel 2014 e siamo sulla strada giusta per raggiungere il traguardo. Entro la fine dell’anno dovremmo siglare alcuni contratti di servizio, non è facile avere una tariffa unica sui tre bacini, occorre una certa gradualità. Su questo punto voglio precisare che dal primo gennaio 2013 dovremmo riuscire ad avere una unica tariffa grazie anche all’indirizzo della Regione».

Poi è il momento dei numeri. Il 2011 è stato chiuso da Tempi con un disavanzo pari a poco più di 1.500.000 euro. A fine 2012 la perdita di Seta, per la gestione ordinaria, è di 3.500.000 di euro, il piano industriale prevedeva 3.000.000.

A Gianluca Micconi, presidente di Tempi Agenzia, il compito di illustrare quello che ancora non quadra e di cui Seta è stata resa partecipe. «Voglio prima mettere in luce l’aspetto di collaborazione. Noi ogni settimana convochiamo un tavolo tecnico, composto da due esponenti di Tempi e di Seta, uno spirito di collaborazione che ha prodotto buoni risultati. Alcune criticità sono state risolte, ad esempio come la linea Piacenza-Borgonovo o la Piacenza- Bobbio che sono tornate ad essere con un solo mezzo».
Poi prosegue: «Però Tempi Agenzia deve fare dei controlli, sono state segnalate corse saltate e, una volta convocato il tavolo tecnico, abbiamo fatto presente la cosa al gestore e verificato di persona che queste corse sono saltate. La conclusione è questa: dal 22 al 25 ottobre risulta siano saltate 36 corse. A questo punto dobbiamo applicare delle penali, noi abbiamo dato tutti i dati al gestore che risponderà con le memorie difensive, al termine dovremo applicare le penali come prevede il contratto di servizio».

Sono poi seguiti gli interventi dei consiglieri.

Caminati (Pd): «Se si ammala un autista, a Carpaneto non arriva l’autobus e i ragazzi restano a piedi. Il disagio è elevatissimo e non parliamo dei mezzi. La situazione è peggiorata, non esito a dire che mi potrei incatenare davanti a un bus. Apprezzo che ci siano società di studio che analizzano i dati, come spiegato dal presidente di Tempi, il fatto però è che mancano i mezzi. Questo è il problema. Applicato così il servizio pubblico mi fa rimpiangere i privati, e io che sono di sinistra non vorrei mai dirlo. Io voglio che la società a cui abbiamo aderito dia ai cittadini, all’utenza e ai lavoratori, le condizioni migliori per spostarsi e lavorare. E poi basta nominare dirigenti strapagati, vorrei una spending review anche in questo campo».

Marcotti (Pdl): «Si parla di un disavanzo di 3.500.000, che mi pare sia un 10 per cento circa in più rispetto al piano industriale. Faccio fatica a credere che solo un anno dopo si riesca a raggiungere il pareggio di bilancio così come è stato detto».

Varani (Gruppo Misto): «La domanda è: come fanno delle società in perdita pesante, che decidono di unirsi, a recuperare?». Quindi prosegue. «Tempi fa bene a chiedere sanzioni per le corse mancate, alla fine però le sanzioni le paga il pubblico dal momento che la società è partecipata. Noi oggi, di fatto, non possiamo fare niente per cambiare le cose, il potere che abbiamo risiede solo nell’insistere per fare in modo che le cose migliorino».

Maloberti (Lega Nord): «Tanti cittadini sono arrivati al punto di mettere in dubbio la qualità di questa unione del trasporto pubblico, riguardante tre bacini. Abbiamo visto aggiungersi problemi a problemi, la qualità è peggiorata e nel consiglio comunale di Modena si è paventata la possibilità di tagli al personale (65 esuberi), noi siamo in attesa che la Regione, che tanto ha voluto questa fusione, ci mostri i vantaggi. Per noi Seta è il migliore esempio dei risultati che nascono dall’accorpamento delle realtà emiliane, siamo stupiti che ci siamo ancora dei sostenitori di queste ammucchiate che non riguardano
soltanto il trasporto pubblico».

Come proposto da Caminati nel suo intervento, Roberto Pasquali ha dato poi spazio agli interventi di una rappresentante dei genitori, Ortensia Martini, e di un rappresentante dei sindacati, Enzo Moggi (Uil).
Martini, che si è battuta per i miglioramenti sulla linea Piacenza-Carpaneto, illustra un quadro non certo positivo. «L’anno scorso mi sono occupata di Carpaneto, ma ora anche di altre linee. C’è quotidianamente la ressa, si rischia di cadere sotto al pullman, se capita una disgrazia cosa diciamo? Di chi era la colpa? Problemi ci sono stati anche a causa delle macchinette per timbrare, una ressa che alimenta anche gli episodi di bullismo tra i ragazzi. Sulla tratta Carpaneto-Piacenza il pullman snodato è rotto un giorno sì, un giorno no».

Enzo Moggi: «Noi, con Comune, Provincia e Regione, proponemmo obiettivi che spero siano validi ancora oggi. E’ duro in questo contesto stilare obiettivi ottimistici e poterli mantenere, auspichiamo si possa essere sinceri. L’assessore regionale dice che, non avendo lo Stato ancora pagato, la Regione fa fatica a sostenere il trasporto pubblico. La crisi è pesante, ma quando si fissano degli obiettivi occorre anche raggiungerli. Se mancano i fondi ci vuole lealtà, va detto ai cittadini».

Eugenio Caperchione (Presidente dei revisori della Provincia): «Suggerisco che in prospettiva si cominciasse a pensare che le perdite vanno ridotte non solo con i tagli ma portando a casa più clienti. Per far questo gli utenti non vanno scoraggiati, facendo capire loro che c’è un servizio interessante. Portare a casa utenti è l’unica cosa che garantisca una sopravvivenza di lungo periodo. Chiedo allora di interrogarsi se tutto si sta facendo perché questo accada».

La replica spetta al presidente Odorici e a Garibaldi. Il primo rassicura sugli esuberi – «nessuno ne ha mai parlato» – il secondo parla di una situazione piacentina comunque positiva.
Replica di Odorici: «L’azienda deve fare un grosso salto. I mezzi ricevuti erano quelli dell’anno precedente, non ci sono mezzi nuovi rispetto al 2011. Noi abbiamo previsto un investimento in mezzi complessivo (i tre bacini) di 6.000.000 di euro. Detto questo, il problema è il fatto che abbiamo una flotta vecchia, già con 15 anni alle spalle. Siamo in trattativa per portare ulteriori mezzi nel bacino di Piacenza. L’investimento è consistente e nel consiglio di amministrazione del 28 si delibererà su questi investimenti. Molti problemi ci sono anche negli altri bacini. Per quanto riguarda i turni è importante che il personale operi su tutto il territorio. Nessuno ha parlato di esuberi,
l’azienda garantisce l’occupazione, da questo punto di vista c’è stato il blocco delle assunzioni».

Garibaldi (Cda di Seta): «Ogni pullman costa 200.000 euro, andrebbero cambiati circa 18 autobus l’anno, qualcosa come 3,6 milioni che di per sé dimostra come sia impossibile mantenere una flotta aggiornata. Ricordo che è importante incentivare la gente a prendere il trasporto pubblico, cosa che dipende solo in parte dal gestore perché dipende molto anche dalle politiche di viabilità».

Assessore Passoni (Pdl): «Se mi avessero detto che i problemi esistenti lo scorso anno sarebbero stati risolti e che ci sarebbero stati risultati positivi da subito non ci avrei creduto. Non avrei nemmeno pensato di passare i primi due mesi scolastici nel modo in cui abbiamo iniziato. E’ stato devastante per Piacenza. E’ vero, non pretendiamo i miracoli, ma almeno i miglioramenti a costo zero. Ci voleva poco per organizzarsi meglio durante la campagna abbonamenti. Se non si voleva fare la fusione bastava mettersi d’accordo, questo non è successo, ma la società Tempi a fine anno era tecnicamente fallita. Tempi ha chiuso il bilancio con una perdita di un milione cinquecentomila euro. In assestamento io voterò il 30 la contribuzione, saremo adempienti, mi aspetto che ci sia analogo adempimento da parte della società. Ci aspettiamo il miglioramento della qualità del serivizio. Ci è stato detto che non ci sarebbero stati esuberi, non ci sono stati, mi auguro che si vada avanti su questa strada. Poi tengo a precisare il sovraffollamento degli studenti: davanti al Cheope ho assistito all’assalto alla diligenza. Si potrebbe vedere se ci sono delle linee inutilizzate, penso anche alla montagna, che si è sempre più spopolata. Questo permetterebbe di recuperare chilometri sulla fascia suburbana».