Il vescovo: “Natale sobrio per riscoprire la solidarietà”

Un Natale all’insegna della sobrietà, con un’attenzione particolare a chi soffre per la mancanza di lavoro e per i problemi economici, e tra questi ultimi un occhio di riguardo a immigrati e giovani. 

Più informazioni su

Un Natale all’insegna della sobrietà, con un’attenzione particolare a chi soffre per la mancanza di lavoro e per i problemi economici, e tra questi ultimi un occhio di riguardo a immigrati e giovani. Questi i punti toccati dal tradizionale messaggio natalizio del vescovo di Piacenza, Monsignor Gianni Ambrosio, che ha invitato a guardare alla nascita di Gesù per riattivare la speranza nel futuro nei tempi complicati che stiamo vivendo, anche servendosi della solidarietà. Di seguito i punti principali del suo discorso.
 
MISTERO DELLA NASCITA – «Desidero rivolgere a tutti il mio fervido augurio di un buon Natale e vorrei che nessuno si sentisse escluso da questa festa che ricorda la nascita, che è sempre qualcosa di misterioso. Ogni bimbo che si affaccia alla luce è un dono, un dono grande, tutti coloro che si sentono sfiduciati, anche coloro che possono avere convinzioni diverse, si sentono comunque attirati da questo mistero. Penso alle nostre tradizioni e consuetudini, come le luminarie che attestano il desiderio di entrare nel mistero della vita e riconoscere che ogni persona umana è preziosa ai nostri occhi e soprattutto a quelli di Dio. Allora, che questo augurio vada in profondità e ricordi il festeggiato, la nascita di Gesù a Betlemme. Il motivo della festa del Natale è la sua nascita. Nasce come tutti noi, nasce da Maria, dal grembo di una donna, ma è il figlio di Dio. Questo è l’annuncio gioioso del Natale. Con la sua nascita abbiamo l’annuncio della gioia, della speranza. Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato a noi suo Figlio, per la nostra gioia e felicità».
 
ANNI DIFFICILI – «Certo il nostro cammino negli ultimi anni è faticoso, è un cammino incerto, precario, un cammino che sembra non avere sbocco nel domani. Pensiamo solo a quante persone hanno perso, stanno perdendo e rischiano di perdere il loro lavoro. Pensiamo a tanti immigrati, che più di altri soffrono per questa situazione di crisi prolungata. Ma penso anche a tanti giovani, che proprio per non avere davanti agli occhi un domani assicurato si sentono sfiduciati, e naturalmente penso a tutte le persone che per un legame infranto, per la sofferenza, per una malattia si sentono al margine della vita, senza entusiasmo e gioia. Pensando a tutti loro desidero rivolgere l’augurio natalizio, l’annuncio di gioia che è rivolto a tutti, ma in modo particolare a tutti coloro che soffrono, sapendo che il signore ci ama, che non siamo soli né abbandonati». 
 
SOBRIETA’ – «Nello stesso tempo siamo anche invitati, celebrando la festa del Natale nell’umiltà, a riscoprire quei valori forse un po’ dimenticati. I valori della sobrietà, dell’apprezzamento della vita e della solidarietà con i nostri fratelli, insieme si può far fronte alle difficolta. Insieme. Riscoprendo quella generosità che attende di manifestarsi se noi applichiamo il nostro sguardo a quel Bambino, se rivolgiamo lo sguardo ai fratelli e sorelle nel bisogno. Vorrei davvero che il Natale ci aiutasse a capire con profondità e convinzione tutto il bene che Dio ha nei nostri confronti e il bene che le persone danno a ciascuno di noi. Che il Natale, infine, ci renda consapevoli del bene che noi stessi possiamo fare per i nostri fratelli e sorelle. Il messaggio di luce, gioia e speranza possa entrare in ogni famiglia. Buon Natale a tutti».
 

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.