Regione, approvato il bilancio di previsione 2013. Dallo Stato 390 milioni in meno

“Al di là della consapevolezza dei pesanti tagli, l’azione della Regione si concentrerà sui temi della crescita e del lavoro”. La vicepresidente Saliera ha spiegato così in aula il senso del bilancio di previsione 2013, approvato oggi dall’assemblea insieme al pluriennale 2013-2015

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“Al di là della consapevolezza dei pesanti tagli, l’azione della Regione si concentrerà sui temi della crescita e del lavoro”. La vicepresidente e assessore alle finanze Simonetta Saliera ha spiegato così in aula il senso del bilancio di previsione 2013, approvato oggi dall’assemblea insieme al pluriennale 2013-2015.

Nel dettaglio sul Bilancio di previsione 2013 (entrate e uscite pari a 13.237,90 milioni di euro) pesano 390 milioni di euro in meno di risorse statali, di cui circa 260 sulla sanità e i restanti 110 su tutti gli altri settori delle politiche regionali.

“La discussione si svolge in un quadro di recessione”, ha sottolineato Saliera. “Tutti concordiamo sulla necessità che occorra riformare lo Stato in modo strutturale e che il debito debba calare, ma ciò deve accadere in un’ottica di crescita, in un Paese che lavora e con politiche di sostegno alle imprese. Per questo gli interventi della Regione sono mirate a sostenere la domanda interna (con attenzione all’occupazione e allo stato sociale) e lo sviluppo produttivo (con azioni per l’internazionalizzazione, le reti d’impresa, l’innovazione e ricerca, il credito alle aziende)”. Per quanto riguarda la sanità, ha detto la vicepresidente, “la sfida importante sarà quella di garantire livelli di garanzia del diritto universale della salute”.

Infine, sul fronte delle politiche, “l’Emilia-Romagna vuole tentare di riformarsi”, ha affermato Saliera. “La Giunta sa di poter contare sull’appoggio e la collaborazione dell’Assemblea legislativa e lavorerà ad una riforma, insieme anche alle autonomie, ai sindacati e alle forze produttive. In attesa che il Parlamento decida in modo chiaro, la proposta è di mettersi avanti con i lavori affrontando i temi del riordino delle funzioni, delle ridondanze e degli sprechi e facendo tutto ciò che è nelle nostre mani per raggiungere il massimo dell’efficacia”.

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