Pd, Reggi fuori dalle liste attacca Errani. Letta: “Scelta condivisa” I NOMI foto

Il comitato elettorale del Partito Democratico nazionale ha approvato all’unanimità la composizione delle liste elettorali. Nelle liste non è stato incluso il nome di Roberto Reggi, ex sindaco di Piacenza che contava nell’inserimento nel listino nazionale in quota Matteo Renzi

La Direzione Nazionale e del Partito Democratico nazionale ha approvato all’unanimità la composizione delle liste elettorali: non è stato incluso il nome di Roberto Reggi, ex sindaco di Piacenza che contava nell’inserimento nel listino nazionale in quota Matteo Renzi.  Di una possibile esclusione dell’ex primo cittadino di Piacenza si era cominciato a parlare sabato scorso, ma poi si erano susseguite indiscrezioni contrastanti. “Sapevo che c’era ostilità sul mio nome e quindi un po’ me lo aspettavo”, ha commentato amareggiato all’Adnkronos Reggi. “Che dire? Continuo a fare il mio mestiere di ingegnere e resto a disposizione del Pd ma spero che prima o poi qualcuno mi spiegherà…”.

Stato d’animo che Reggi conferma nelle dichiarazioni a Libertà. “Le coltellate più dolorose le ho prese da miei concittadini”, si è sfogato riferendosi evidentemente a Pierluigi Bersani, Maurizio Migliavacca e Paola De Micheli. “Io ho una visione un po’ romantica della politica e questo cinismo mi fa male: essere oggetto di una ostilità così profonda per avere scelto politicamente una posizione differente, davvero non me l’aspettavo, è una delusione umana, oltretutto da chi forse un po’ di riconoscenza me la doveva”.


In un’intervista al “Mattino” Reggi rincara la dose
e tira in ballo Vasco Errani, alla domanda chi ha posto il veto sul suo nome? L’ex sindaco risponde: “Ci sono state triangolazioni tra Maurizio Migliavacca, Vasco Errani e Roma: se avessero potuto mi avrebbero mandato in un gulag (ride)”. Dice che è prevalso un niet stile rosso Pci? “In Emilia Romagna i renziani sono molti, quindi ci temevano. E pensare che un anno fa il governatore Errani diceva che ero una risorsa per il Pd, anzi determinante. Se vuole le giro i documenti, li conservo ancora”.


Enrico Letta ha respinto l’accusa di Roberto Reggi secondo cui la sua esclusione dalle liste del Pd sarebbe frutto di un veto dei bersaniani.
Le dichiarazioni sono state raccolte dall’Agi. “Tutte le scelte sono state fatte di comune accordo e tengono conto del risultato delle primarie”, ha assicurato il vicesegretario del Pd. “Credo che nessuno possa accusare queste scelte di partigianeria – ha insistito – e’ molto importante il rapporto tra Bersani e Renzi che faranno campagna elettorale in tandem”. Parole alle quali ha replicato Graziano Delrio, presidente dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia: “In merito all’esclusione dalle liste del Pd di Roberto Reggi voglio chiarire che personalmente non sono stato d’accordo ieri, non lo sono oggi e non lo saro’ domani”. “Per quanto mi riguarda – precisa Delrio – mi sono sempre battuto per evitare l’esclusione di Reggi. Ma naturalmente – conclude – non discuto l’esito del voto della direzione del Pd”


Matteo Richetti, ex presidente del consiglio regionale emiliano e candidato renziano
definisce “Un errore madornale” a “L’aria che tira” su La7, l’esclusione dalle liste Pd di Reggi. Per il candidato alla Camera e braccio destro del sindaco di Firenze, premiato alle primarie modenesi con oltre 9mila voti, “non aver messo Reggi nelle liste e’ un errore madornale. Non si capisce perchè un partito che ha puntato tanto sulle primarie ne mortifica poi uno dei protagonisti”.

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Confermato nella lista alla Camera per l’Emilia Romagna il decimo posto di Paola De Micheli e il 30esimo di Marco Bergonzi, che si sono sfidati nelle primarie a Piacenza; novità l’inserimento al secondo posto nella lista regionale al Senato di Maurizio Migliavacca, coordinatore organizzativo del Pd.


“La presenza femminile nelle liste è intorno al 40 per cento. Una rivoluzione femminile da valorizzare e segnalare”
. Così Pier Luigi Bersani, aprendo la direzione del Pd, ha posto l’accento sulle candidature femminili nelle liste. Una rappresentanza quasi completamente rinnovata, con molti giovani e molte donne. “Le liste- spiega ancora il segretario- sono all’insegna della competenza, del pluralismo e della professionalità”. “Da stasera dobbiamo considerarci in campagna elettorale – aggiunge – Sfruttiamo al meglio il vantaggio sui nostri competitori”.

La Direzione Nazionale del Partito Democratico oggi pomeriggio è chiamata ad approvare la composizione definitiva delle liste elettorali nei maxicollegi regionali messe a punto nei giorni scorsi, in vista dell’appuntamento con le urne del 24 e 25 febbraio prossimo. A riguardare da vicino Piacenza la lista emiliana già licenziata dalla Direzione Regionale sabato scorso, che vede la presenza (al decimo posto) di Paola De Micheli in posizione eleggibile, di Marco Bergonzi (nella cosiddetta fascia grigia più incerta) e di Giorgia Buscarini (nella parte di “testimonianza”).

Ancora da assegnare le caselle del “listino”: il 10 per cento di candidati diretta emanazione dei vertici nazionali per quelle personalità che non hanno affrontato le primarie dei parlamentari o sono espressione della cultura e della società. A un posto sicuro al Senato aspira il coordinatore della segreteria nazionale e braccio destro di Pierluigi Bersani, il piacentino Maurizio Migliavacca. Ancora incerta invece la posizione dell’ex sindaco di Piacenza Roberto Reggi, a fianco di Matteo Renzi nella campagna delle primarie. Tante le indiscrezioni che lo davano come escluso dal listino in quota sindaco di Firenze in questi giorni, ma per il momento Reggi si limita a fare i complimenti su Facebook al suo successore Paolo Dosi per la conferma del consenso ottenuta secondo l’indagine Governance Poll de “Il Sole 24 Ore”. Entro stasera dovrebbe sciogliersi il nodo.

Le liste elettorali del Pd

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