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Cibo e religione, domani seminario in Cattolica

L’incontro sarà focalizzato sull’analisi delle attuali questioni legate alla produzione, certificazione e distribuzione di prodotti alimentari religiosamente certificati: particolare attenzione verrà dedicata ai problemi connessi alle difficoltà di accostarsi alla comunione per i fedeli cattolici affetti da celiachia

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Il seminario di domani, martedì 9 aprile, alle ore 15, dal titolo “Cibo e Religione”, organizzato dalla Scuola di Dottorato per il Sistema Agro-alimentare – Agrisystem dell’Università Cattolica di Piacenza, sarà tenuto dal prof. Antonio G. Chizzoniti, Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Ateneo Cattolico piacentino.

L’incontro sarà focalizzato sull’ analisi delle attuali questioni legate alla produzione, certificazione e distribuzione di prodotti alimentari religiosamente certificati: particolare attenzione verrà dedicata ai problemi connessi alle difficoltà di accostarsi alla comunione per i fedeli cattolici affetti da celiachia e all’ausilio che la ricerca può dare su questo settore.

“Una delle nuove sfide delle società multireligiose – spiega il prof. Chizzoniti docente di diritto ecclesiastico e canonico nel Corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza – è legata alla capacità di garantire ai fedeli la possibilità di rispettare quotidianamente le indicazioni alimentari che gran parte delle confessioni propone: dai divieti di consumo in determinati periodi come nel caso della quaresima per i cattolici o del ramadan per i musulmani; alle disposizioni sulla selezione e preparazione degli alimenti il cui rispetto rende il cibo religiosamente idoneo (koscher per gli ebrei) o lecito (halal per gli islamici); o del più classico uso rituale del cibo come nel caso del pane ed il vino nell’eucarestia. Il rispetto di queste vere e proprie “regole alimentari religiose” non è sempre agevole per le difficoltà organizzative che ciò comporta ad esempio nelle mense scolastiche o negli ospedali o nelle carceri; ma anche per i possibili contrasti che alcune di esse, come la macellazione rituale, possono generare con altri diritti o con il sentire comune.”

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