Crisi mercato auto, anche Piacenza soffre: “Tornati agli anni ’70”

Il parere di Massimo Morici, rappresentante dei concessionari di auto piacentini: "La situazione dei concessionari di auto è veramente preoccupante. Siamo tornati indietro di oltre trent’anni" - sostiene, anche a nome dei colleghi aderenti alla categoria

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Il mercato dell’auto crolla in tutta Europa. Segnali negativi  tutti confermati dai dati ufficiali. Dati che parlano di un tracollo delle vendite. Lo scorso mese di febbraio le immatricolazioni, calcolate nei 27 paesi dell’Unione Europea sono state il 10,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2012. Va malissimo la Germania  che ha subito un pesante tracollo (-10,5%) e anche la Francia che ha perso nello stesso mese il 15,2%. Purtroppo e’ l’Italia a subire il tonfo piu’ forte perdendo ben il 17,4%.

Anche a Piacenza la situazione dei concessionari di auto e’ veramente preoccupante. Siamo tornati indietro di oltre trent’anni, sostiene, anche a nome dei colleghi aderenti alla categoria, Massimo Morici, che rappresenta i concessionari auto della nostra citta’ e della provincia presso l’Unione Commercianti di Piacenza. Di fatto per Morici, occorre risalire agli anni Settanta per trovare una performance peggiore e gli operatori del settore non si aspettano una ripresa a breve.

“La pesante contrazione delle vendite – spiega Morici – sta imponendo in alcuni casi ristrutturazioni aziendali, sia dal punto di vista immobiliare con la riduzione e l’accorpamento delle sedi e dei saloni di esposizione, sia purtroppo sulle risorse umane, cercando fino all’impossibile di garantire la tenuta dei posti di lavoro, considerando l’importanza che riveste nel nostro settore, con l’indotto allargato, il numero degli occupati”.

Per il presidente dei concessionari auto, la crisi del mercato auto “e’ cosi’ profonda che gli incentivi decisi dal Governo nelle scorse settimane, suonano come una presa in giro”. Ricordiamo – sottolinea – che sono stati stanziati appena 120 milioni di euro in 3 anni per le auto, di cui solo 4,5 destinati nel 2013 ai consumatori privati. Troppo poco per far ripartire un mercato in  grave difficoltà”.

Un miglioramento, secondo alcune associazioni del settore, puo’ dipendere solo da quanto i governi dei paesi piu’ colpiti dalla crisi, e quindi l’Italia, riusciranno a recuperare in competitivita’ e risollevare il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese attualmente ancora minato da molti elementi di incertezza.

“Solo lentamente si uscira’ dalla crisi e sara’ necessario prestare attenzione, ovviamente al mondo che cambia, ad un possibile nuovo sistema di vendita, anche tramite web, che potrebbe consentire un mercato piu’ ampio e vario, anche grazie al desiderio di mettersi in discussione e di riorganizzarsi, nel tentativo di dare risposte concrete ad un consumatore sempre piu’ preparato ed esigente”.

Rimane comunque molto forte, da parte della categoria, la voglia di uscire dalla crisi e di lottare ogni giorno per traguardare questo obiettivo, incentivata anche dalle allettanti offerte commerciali e finanziarie, dalla disponibilita’ di nuovi modelli piu’ efficienti in termini di sicurezza, consumi ed emissioni.

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