PcTunes: Libé, Cani della Biscia, Enerbia foto

Arrivano in redazione numerose proposte musicali locali, segno che la nostra rubrica PcTunes, curata in stretta collaborazione con Antonio Tony Face Bacciocchi e il portale Piacenza Music Pride, riscuote un buon successo.

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Arrivano in redazione numerose proposte musicali locali, segno che la nostra rubrica PcTunes, curata in stretta collaborazione con Antonio Tony Face Bacciocchi e il portale Piacenza Music Pride, riscuote un buon successo.
Questa settimana sono ben tre le segnalazioni.

La prima è l’EP di esordio di Giuseppe Libè, giovane cantautore piacentino: tra i suoi riferimenti, ci racconta, Fabrizio De Andrè e Bruce Springsteen; di conseguenza anche Ligabue, che del Boss è spesso stato una versione nostrana, pur con tutti i suoi limiti evidenti. “L’anima nel fango”, che da il titolo alla mini-raccolta, contiene tre pezzi rock con un bel tiro e liriche degne di nota.
Produzione a cura di 29100 Factory presso i Giardini Sonori.

Reduci dal grande successo dell’album d’esordio (“Sei volata via”, 2011) e da una serie di concerti molto partecipati con un folto pubblico danzereccio, tanto da farne ormai un piccolo fenomeno locale, i Cani della Biscia danno alle stampe “Fai come faresti”. La line-up è composta dal vocalist Casagrandi, i Cignatta alle chitarre acusitche ed elettriche, Cantore alla battiera, Pozzi al pianoforte e Schembri al basso.
Registrato all’Elfo studio con l’ausilio di alcune preziose collaborazioni, tra cui Musica per Bambini e l’Orchestra Luigi Cremona, il disco è assai divertente e segna un cambio di passo verso una struttura compositiva più complessa (il sound rock di “Piròn al Vendicatur”) , seppur fedele alla ricetta vincente con la ripresa del “liscio” e delle marcette da balera e della tradizione della musica leggera italiana, oltre che verso liriche meno scanzonate (“Clochard”), più malinconiche e riflessive. “Malinconia” apre infatti il disco con un bel trattato antropologico sui “tipi” da paese della bassa (Santimento, o Cotrebbia), tra gare di briscola, nebbia, gelo e barbera, e con Giovanni, che è un gran coglione, che sbircia le pere della barista, mentre “Buon Natale”, uscito come singolo alla fine dello scorso anno, si arricchisce di un video girato da Francesco Barbieri che riprende per oltre tre minuti un anziano signore che mangia un piatto di anolini.

Anch’essi ancorati alla tradizione folk, ma su tutt’altro registro – più colto e, non ce ne vogliano, meno popolare – gli Enerbia si confermano come una delle più belle realtà del nostro territorio.
La nuova opera dell’ensemble di Maddalena Scagnelli, intitolata “Per Viam – Viaggio d’inverno”, è appunto un lungo ed emozionante viaggio sui crinali dell’Appennino piacentino, in particolare della Val Trebbia. Registrata anch’essa all’Elfo e al castello di Faraneto (Coli), si compone di tre canti in latino e tratti dall’Antifonario F.I.4, un tempo custodito al Monastero di Bobbio, di tre brani della tradizione popolare dedicati al Natale, tra cui un valzer (“Fuer Natus”) e una ninna nanna (“Dormi dormi”). Inoltre, “Ti roicordi quelle sere” è tratto dal video di Roberto Dassoni (autore anche delle fotografie) “La strada del Po”, con voce narrante di Giovanna Zucconi.
Suggestiva e articolata, come sempre, la strumentazione: arpe e salieri, già cari ai monaci irlandesi, e poi zampogne, pifferi, fisarmoniche e infine la ghironda, simbolo del musicista viandante.
Lasciatevi accompagnare in viaggio, dunque.

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