Vinile: un amore che non passa. Il 20 aprile il Record store day foto

Il 20 aprile si celebra il Record store day, una giornata per celebrare i negozi di musica, i cd e soprattutto i vinili

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Il 20 aprile in tutto il Mondo si celebra il Record Store Day, una giornata concepita da un impiegato di un negozio indipendente di dischi, Chris Brown, per celebrare i negozi di dischi, i cd e soprattutto i vinili. Il Record Store Day è nato ufficialmente nel 2007 e viene festeggiato con l’esibizione e le registrazioni e di centinaia di artisti, mostre d’arte e stampe di vinili e cd in edizione speciale creati per l’occasione. Per questo abbiamo incontrato Antonio Curtoni di Alphaville e l’esperto di vinili Oreste Lusardi, per capire qual è il presente ed il futuro del vinile all’epoca di You Tube e iTunes.

“Oggi il mercato del vinile gode di buona salute, tanti artisti pubblicano ancora su questo supporto anche perché in tanti hanno avuta la brillante idea di vendere insieme al vinile anche il cd, e un codice per scaricare tutto l’album dal sito dell’etichetta con formato molto buono, questo in modo di avere tutti e tre i formati. Il vinile, anche dal punto di vista estetico, è bellissimo, magari colorato, con le illustrazioni dell’album”.

“La vendita di vinili copre tutta la gamma dell’ascoltatore di musica: il cinquantenne che l’aveva abbandonato e che lo riscopre, chi non l’ha mai lasciato, ma anche tanti ragazzi anche molto giovani che cercano ad acquistano vinile – ci ha spiegato Oreste Lusardi che ha proseguito – ci sono anche appassionati che comprano esclusivamente vinile. C’è un’etichetta olandese, la Tonefload records, che stampa soprattutto vinili indirizzati agli appassionati, facendo uscire ad esempio solo cento copie di un album in un determinato colore oppure una edizione con il foro centrale più piccolo ed una col foro centrale più grande”.

Perciò un mondo, quello del vinile, che non passa di moda. Un mercato che si dimostra tenere il passo coi tempi sia tramite la pubblicazione delle nuove opere degli artisti ancora su formati non di ultima generazione sia anche grazie alla compravendita dei dischi usati, molto appetiti dai collezionisti. Come ci è stato detto ad Alphaville, la vendita di maggior valore per loro è stata quella dell’album “Anime salve” di Fabrizio De Andrè, venduto a 200 Euro, ma un disco può arrivare addirittura a non avere una valutazione per la sua rarità o importanza, come una vera e propria opera d’arte.

“Per quanto riguarda il futuro, questo è sempre una incognita, ma lo stesso vale per gli i negozi di musica. Si legge che si pensava addirittura di pubblicare album interi su una sim per ascoltarli direttamente sui telefonini – conclude il nostro esperto – Sicuramente cambieranno i supporti e cambieranno i formati, ma abbiamo un esempio a Londra, da sempre considerata precursore nel nostro campo, dove hanno aperto un negozio che vende solo vinili, perciò un ritorno al passato che fa ben sperare per il futuro”.

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