A Parma vigili del fuoco senza autoscala. Arriva da Piacenza

Riportiamo il comunicato dei sindacati del coordinamento unitario dei vigili del fuoco di Parma, nel quale si denuncia la singolare situazione di inutilizzabilità delle due autoscale e del "soccorso" obbligato dai comandi delle città limitrofe

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Riportiamo il comunicato dei sindacati del coordinamento unitario dei vigili del fuoco di Parma, nel quale si denuncia la singolare situazione di inutilizzabilità delle due autoscale e del “soccorso” obbligato dai comandi delle città limitrofe. Ecco il testo integrale. 

Da alcuni giorni, circa una settimana, entrambe le due autoscale in dotazione al Comando dei Vigili del Fuoco di Parma, si trovano fuori servizio a causa di importanti guasti che si sono verificati in successione, e che ne impediscono il loro utilizzo sugli interventi di soccorso. Per potere intervenire quindi ai piani alti degli edifici della provincia di Parma, l’autoscala arriva dai limitrofi Comandi di Reggio Emilia o Piacenza, sempre ammesso che la loro sia disponibile e non impegnata in altri interventi.

Questo, è accaduto anche nell’intervento della sera del 2 maggio u.s., dove a Parma, per evacuare gli abitanti di un palazzo causa il crollo della scala, è dovuta intervenire l’autoscala del Comando di Reggio Emilia, fortunatamente in quel momento disponibile. Sembrerebbe che nessuna autoscala sia disponibile per essere assegnata provvisoriamente a Parma, data la generale scarsità di questo utile automezzo speciale, tipico dei VVF.

L’unico automezzo disponibile in provincia, per quanto riguarda i VVF, è una piattaforma con cestello da 24 mt. che si trova presso il distaccamento volontario di Borgotaro, ma che non ha le medesime caratteristiche d’uso della classica autoscala e che ha tempi d’impiego dipendenti dalla distanza di quella sede.

Le due autoscale dei VVF di Parma, una del 1974 da 30 mt. e l’altra più “recente” del 1996 da 37 mt., sono ferme grazie agli effetti dei tagli lineari che i Governi precedenti hanno applicato anche al bilancio dei Vigili del Fuoco, quindi sul soccorso pubblico alla popolazione, decurtando drasticamente le risorse in precedenza disponibili per la manutenzione dei mezzi. I due automezzi, su cui pesa anche il recente massiccio impiego nelle zone terremotate dell’Emilia, con diverse ore di lavoro, devono essere completamente revisionate non solo per la loro efficacia ed efficienza sugli scenari di soccorso, che rappresenta l’elemento prioritario, ma anche per garantire sicurezza agli operatori che le utilizzano.

La stessa condizione riguarda l’autogru da 40 tonnellate del 2009, questa ferma da mesi, che viene sostituita di grazia da quella più vecchia da 30 tonnellate del 1991, a cui attualmente si aggiungono anche 3 autopompe delle 11 a disposizione. Il Ministero, a riguardo delle riparazioni degli automezzi, ha disposto procedure che riteniamo particolarmente complesse che stridono con la urgenza con cui provvedere affinché i dispositivi e il servizio di soccorso dei Comandi provinciali non abbiano ripercussioni negative, causa proprio la mancanza di questi preziosi mezzi speciali. Ancora una volta dobbiamo riscontrare purtroppo la perdurante scarsa comprensione delle necessità che il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha rispetto alla sua atipicità di servizio pubblico, per garantire l’essenziale servizio di soccorso alla popolazione.

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