Piacenza jazz fest a Fiorenzuola, Gary Burton e il suo quartetto

New Gary Burton Quartet featuring Julian Lage, Scott Colley e Antonio Sanchez al teatro “Verdi” di Fiorenzuola D’Arda

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Sabato 11 maggio la manifestazione “Piacenza Jazz Fest” fa tappa in Valdarda, come da tradizione, con il concerto-evento New Gary Burton Quartet featuring Julian Lage, Scott Colley e Antonio Sanchez, in programma alle ore 21.15 al teatro “Verdi” di Fiorenzuola D’Arda. A causa delle modifiche alla viabilità introdotte per l’Adunata Nazionale Alpini, sabato mattina le prevendite dei biglietti per il concerto non si terranno all’Alphaville come di consueto, ma presso il “Piacenza Jazz Club” di Via Musso 5 (dalle ore 10.00 alle ore 12.30).

L’evento è organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Fiorenzuola D’Arda, nell’ambito della stagione teatrale 2012/2013 e rappresenta uno dei picchi più alti del cartellone della decima edizione del festival piacentino, che si fregia del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è organizzata dall’Associazione culturale “Piacenza Jazz Club”, con il sostegno determinante della Fondazione di Piacenza e Vigevano, con il supporto della Regione Emilia-Romagna, del Comune e della Provincia di Piacenza e con il contributo di alcune importanti realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio.

Il vibrafonista statunitense Gary Burton festeggia sul palco del teatro “Verdi” i suoi settant’anni e il suo nuovo quartetto: una formazione assolutamente strepitosa, composta dal virtuoso chitarrista Julian Lage (il cui talento prodigioso è stato scoperto proprio da Burton), dal contrabbassista Scott Colley e dal batterista Antonio Sanchez, con i quali ha inciso il cd Common Ground (Mack Avenue, 2011), nominato da “Jazz Times” uno dei dieci migliori dischi di Jazz del 2011.

Gary Burton, classe 1943, è un vibrafonista molto originale, infatti, utilizza la tecnica delle quattro bacchette in alternativa a quella, più usata e tradizionale, delle due bacchette, ottenendo uno stile personalissimo e quasi pianistico (lui stesso ha indicato il pianista Bill Evans come una delle sue principali influenze). In virtù di questo suo nuovo approccio, Burton è considerato un innovatore e il suo suono e la sua tecnica strumentale sono stati ampiamente imitati. Punto di riferimento ineludibile nel panorama jazzistico internazionale, è uno dei pochi vibrafonisti conosciuti in tutto il mondo, noto anche per essere stato uno dei pionieri della Fusion e per avere reso popolare la formula del duo nel Jazz, oltre ad essere considerato una figura di prim’ordine nell’ambito della didattica. Burton si avvicina alla musica all’età di sei anni, imparando da autodidatta a suonare la marimba e il vibrafono. A sedici anni inizia lo studio del pianoforte, quindi frequenta il “Berklee College of Music” a Boston. Negli anni ‘60 consolida la sua carriera di concertista, per poi ritornare al “Berklee”, dal 1971 al 2004, dapprima come semplice docente, quindi come vicepreside per un decennio. Fin dall’età di diciasette anni instaura proficue collaborazioni con musicisti di varia estrazione: all’inizio della sua carriera si trasferisce a Nashville, dove ha l’opportunità di incidere con alcuni musicisti locali di grande rilievo, quali il chitarrista Hank Garland, il pianista Floyd Cramer e il chitarrista Chet Atkins. Nel 1963 è in tournée negli Stati Uniti e in Giappone con il pianista George Shearing e dal 1964 al 1966 con il sassofonista Stan Getz. In questo periodo Burton appare anche nel film “Get Yourself a College Girl”, in cui, con il quartetto di Getz, accompagna Astrud Gilberto nell’esecuzione di The Girl from Ipanema. Nel 1967 forma il “Gary Burton Quartet”, con il chitarrista Larry Coryell, il batterista Roy Haynes e il bassista Steve Swallow. Il primo disco della band, intitolato Duster, è una combinazione di elementi provenienti dal Jazz, dal Country e dal Rock ed esce sull’onda del successo della Jazz-Rock Fusion degli anni’70, ma già in alcuni album precedenti, come Tennessee Firebird e Time Machine (entrambi del 1966), Burton manifesta la propria propensione alla sperimentazione attraverso un ampio spettro di generi musicali.Quando Larry Coryell lascia il gruppo, alla fine degli anni sessanta, Burton ingaggia una serie di chitarristi di rango: Jerry Hahn, David Pritchard, Mick Goodrick, Pat Metheny, John Scofield, Kurt Rosenwinkel e successivamente Julian Lage. Nel 1968 Burton è nominato miglior jazzista dell’anno dalla rivista “Down Beat” (è il più giovane musicista di sempre ad aver ricevuto questo riconoscimento) e nel 1972 vince il suo primo Premio Grammy. Negli anni ‘70 avvia la collaborazione, oggi quasi quarantennale, con il pianista Chick Corea: con alcune loro incisioni, i due ottengono il Premio Grammy negli anni 1979, 1981, 1997 e 1999 e più recentemente, nel 2009, per il disco The New Crystal Silence. Sempre negli anni ’70, Burton collabora con il pianista Keith Jarrett, con cui incide il disco intitolato Gary Burton & Keith Jarret, al quale seguirà, tre anni dopo, Hotel Hello, in coppia con il bassista Steve Swallow. Burton ha all’attivo una copiosa discografia, anche come sideman, con le principali etichette discografiche (RCA, Atlantic, ECM, Sonor, Concord Jazz, Bluenote Records). Negli anni ’90 si unisce al musicista di tango Astor Piazzolla, a testimonianza della sua versatilità; negli ultimi anni si è dedicato anche alla musica classica, per poi tornare al suo primo amore, il Jazz.

Julian Lage, nato a San Francisco nel 1987, è stato un bambino prodigio in campo musicale, infatti, ha iniziato a suonare in pubblico alla tenera età di sei anni. Grazie al suo straordinario talento, nel 1997 è stato il protagonista del documentario “Jules at Eight”, nominato per un Academy Award. A tredici anni si è esibito alla cerimonia dei Grammy Awards 2000. Ha frequentato il Conservatorio di San Francisco, l’Università Statale di Sonoma, l’“Ali Akbar College of Music” e ha ottenuto il diploma presso il “Berklee College of Music” di Boston, dove è stato seguito, fra gli altri, da Gary Burton, che l’ha voluto al suo fianco nei cd Generations (2004) e Next Generation (2005). Molto apprezzato e stimato nell’ambiente jazz statunitense, Julian ha collaborato anche con musicisti del calibro di Jim Hall, Herbie Hancock, Fred Hersch, Christian McBride, Eric Harland e Larry Grenadier, Bela Fleck e Antonio Sanchez, per citarne solo alcuni. Il suo album di debutto, Sounding Point, esce nel 2009 e vede la partecipazione degli straordinari musicisti del “Julian Lage Group” (Ben Roseth, Aristides Rivas, Jorge Roeder e Tupac Mantilla), del giovane pianista Taylor Egisti, del virtuoso banjoista Bela Fleck e del mandolinista Chris Thile. Oltre a un’ottima accoglienza da parte della critica specializzata, il lavoro riceve la nomination per il Grammy Award 2010 nella categoria “Best Contemporary Jazz Album”. Lage si è esibito con il suo gruppo in festival prestigiosi, come quelli di Monterey, Londra, Umbria, Newport, North Sea e San Francisco. Nel 2011 ha inciso il suo secondo cd, intitolato Gladwell.

La manifestazione “Piacenza Jazz Fest” prosegue mercoledì 15 maggio al Teatro Comunale dei Filodrammatici di Piacenza, con la proiezione del film di Jerzy Skolimowski “ll vergine” (ore 21.15), ultimo appuntamento della rassegna “Cinema di Jazz”, organizzata in collaborazione con l’Associazione “Amici del Teatro Gioco Vita”.

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