Schiavi premia i giornalisti in erba: “Puntare sulle buone notizie” LE FOTO

Questo il messaggio del vicedirettore del Corriere della Sera, testimone al convegno “Segni che indicano la strada” di Palazzo Gotico, dove si è svolta la premiazione dell’ottava edizione del concorso giornalistico “Tra sogni e realtà”

«E’ epoca di cambiamenti, anche nel giornalismo. Basta prime pagine drammatiche, nel settore affiora ormai l’idea che occorre puntare di più sulle buone notizie». Questo il messaggio di Giangiacomo Schiavi, vicedirettore del Corriere della Sera, testimone al convegno “Segni che indicano la strada” di Palazzo Gotico, dove si è svolta la premiazione dell’ottava edizione del concorso giornalistico “Tra sogni e realtà”, a cui hanno partecipato tutte le scuole superiori di Piacenza e provincia, in occasione del quarantennale della Caritas e del ventennale della Casa accoglienza Don Venturini. Presenti oltre 300 studenti e le Opere di Carità del territorio, il concorso, vinto da Rodica Oprea dell’Istituto Romagnosi di Piacenza, è stato organizzato dall’associazione “La Ricerca” in collaborazione con il Comune e la Provincia di Piacenza” e quest’anno chiedeva agli studenti di visitare a scelta una di queste organizzazione socioassistenziali e di scrivere un articolo.

Prima delle premiazioni a risuonare nell’affollato salone sono state le parole di Giangiacomo Schiavi, che ha indagato il concetto di notizia ed è stato ostaggio delle tante domande dei ragazzi. «Una società  – spiega Schiavi – si qualifica anche per i valori che pratica. Questo è il tempo del cambiamento e delle buone notizie, anche nel giornalismo, ed è proprio questo l’indirizzo al quale si rivolgono i grandi giornali internazionali. Davanti alla crisi editoriale, tutti i giornalisti hanno confermato di dover cambiare i paradigmi di quello che viene scritto nei giornali, fare prime pagine meno ansiogene, meno drammatiche, scrivere anche cose positive. Questo concetto sta entrando nel mondo della carta stampata e anche nel web».

«Se negli ultimi tempi sta riaffiorando il giornalismo della normalità – prosegue Schiavi – significa che essere normali in Italia è diventato quasi eroico, perché la normalità non dovrebbe fare notizia. Oggi invece a fare notizia sono le cose normali, perché per troppo tempo le abbiamo trascurate. Il giornalismo deve dare voce a chi, la voce, non ce l’ha. Diciamo così, agli eroi sconosciuti. Io ne ho conosciuti e molti di questi, nella mia esperienza professionale, sono stati preti, da don Milani a don Mazzolari». Quindi, citando il titolo dell’incontro, Schiavi invita gli studenti a «cercare i segni che indicano la strada, immedesimatevi in chi sta meno bene di noi, ricordando che oltre a informare un giornale deve anche educare». Presenti anche il sindaco Paolo Dosi, il presidente della Provincia Massimo Trespidi, il direttore della Caritas diocesana Giuseppe Chiodaroli e la presidente de “La Ricerca Onlus” Daniela Scrollavezza, a metà mattina c’è stato l’intervento del vescovo della diocesi di Piacenza e Bobbio, Gianni Ambrosio.

PRIMO PREMIO concorso “Tra sogni e realtà” – Istituto tecnico commerciale Romagnosi di Piacenza, insegnante Paola Cordani. Titolo del pezzo: L’accoglienza ha un buon sapore di cioccolato di Rodica Oprea. Motivazione: la multirazzialità è come il cioccolato: gustoso e accattivante proprio perché di tanti tipi e con gusti diversi. Giocando con brillantezza su questa metafora, si è immersa nella vita del centro Migrantes, descrivendone con pochi e riusciti tratti l’atmosfera e traendone preziosi insegnamenti. La giuria ha decretato il vincitore all’unanimità.


SECONDO PREMIO
– Pezzo: Una giornata inaspettata, di Giulia Ferrari. Liceo classico Gioia, con la professoressa Donata Horak. Motivazione: dalla sensazione di inadeguatezza e frenata da timori che sono di tutti noi, si è poco alla volta addentrata in una realtà come l’Assofa, fino a sciogliersi ew sentirsene parte in modo convinto e non retorico, perché come ci dice “ogni individuo porta in sé, con le sue potenzialità e i suoi limiti, i suoi pregi e i suoi difetti, la storia dell’intera umanità”.


TERZO PREMIO
– Pezzo: Aggiungi un posto a tavola, di Michela Negri. Liceo classico Gioia. Motivazione: Con occhio attento e soprattutto con grande sensibilità ha saputo cogliere i disagi e le storie, tristi e difficili, che traspaiono dai volti che affollano ogni giorno la mensa della Caritas. Vite e cadute che potrebbero essere anche le nostre, persone che quando passano a testa bassa provocano una morsa al cuore quasi soffocante.

PREMIO SPECIALEVentennale casa accoglienza Don Venturini. Motivazione: la speranza è la spinta che ci fa alzare ogni mattina e ci consente di affrontare la giornata. Altrimenti sarebbe solo sopravvivenza. Le autrici dell’articolo l’hanno saputa cogliere anche tra gli ospiti della Casa di accoglienza Don Venturini, grazie a un sorriso, un amico o una stretta di mano. Il premio, consegnato dalla presidente dell’associazione “La Ricerca Onlus” Daniela Scrollavezza, è stato ricevuto da Elena Rossi, Giulia Quattrini, terza scientifico liceo Gioia.

MENZIONE SPECIALE al Leonardo Da Vinci per Una famiglia straordinariamente normale (Marco Dellagiovanna, Zydi Bushi, Eduard Pavlyuk, Ardian Sefa, Xhulijan Dauti). Motivazione: un riuscito lavoro di gruppo in cui gli autori hanno saputo mettere insieme impressioni ed emozioni, l’iniziale imbarazzo nel momento di suonare il campanello della Casa famiglia Santa Marta è divenuto totale coinvolgimento.


MENZIONE SPECIALE
all’Istituto agricoltura Marcora di Cortemaggiore. Motivazione: una famiglia numerosa può essere un problema, specialmente in tempi di crisi economica, ma anche una fonte di gioia e una risorsa. Conosciuta la Casa famiglia Madre Teresa di Calcutta, i giovani reporter hanno sottolineato, con semplicità ed efficacia, come questo secondo aspetto sia di gran lunga prevalente. Hanno ricevuto il premio gli studenti del Marcora con l’insegnante Francesca Giovelli e la diriigente di sezione Carla Tammi.


MENZIONE SPECIALE
al Liceo Statale Colombini di Piacenza. Motivazione: studenti e studentesse, ciascuno con spiccata sensibilità, ci hanno condotti per mano in diverse Opere di Carità del territorio, facendoci conoscere il vissuto di ospiti, volontari e operatori. Accompagnati dalla professoressa Ester Cappucciati hanno ritirato il premio studenti e studentesse del Colombini.

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