Lo spettacolo dei Nomadi infiamma Castelsangiovanni foto

E’ arrivato da ogni parte del nord Italia - e persino dalla svizzera Berna - il Popolo Nomade e si è dato appuntamento nella splendida cornice di Villa Braghieri a Castel San Giovanni per assistere all’ennesima, ma irripetibile replica del concerto dei propri beniamini. 

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E’ arrivato da ogni parte del nord Italia – e persino dalla svizzera Berna – il Popolo Nomade e si è dato appuntamento nella splendida cornice di Villa Braghieri a Castel San Giovanni per assistere all’ennesima, ma irripetibile replica del concerto dei propri beniamini. I Nomadi non hanno tradito le attese: oltre due ore di grande musica, nelle quali ripercorrere i 50 anni di attività, i grandi successi, le nuove hits, ma anche per lanciare messaggi forti contro il mobbing e le ingiustizie della vita, sostenendo le battaglie dei più deboli, con un pensiero sempre rivolto a chi sta male, o a chi non c’è più: su tutti, l’indimenticato e indimenticabile Augusto Daolio, leader storico del gruppo, ma anche Marco Pantani a cui è stata dedicata “L’ultima salita”.
Un messaggio, quello lanciato dai Nomadi, che non poteva trovare cornice migliore nella festa che la Pubblica Assistenza Val Tidone-Val Luretta ha voluto dedicarsi e dedicare a tutti per celebrare i suoi 25 anni di attività. E ieri sera in Villa Braghieri il sodalizio castellano si è messo i lustrini, festeggiando i suoi volontari, i novizi e quelli che la Pubblica l’hanno vista nascere, a partire dall’attuale Presidente, Giuseppe Borlenghi, visibilmente emozionato nel presentare la serata. “L’organizzazione di questo concerto – ha  detto il Presidente Borlenghi – è stata una scommessa fin dall’inizio; oggi vedendo tutta questa gente posso dire davvero che la scommessa è stata vinta. E di questo devo ringraziare tutti i volontari, le Forze dell’Ordine, il Sindaco Capelli e l’Amministrazione comunale, e la Pro Loco di Castel San Giovanni, con l’inarrestabile Presidente Bertaccini, che mi ha sostenuto sempre, anche nei giorni in cui questa pazza e piovosa primavera ci abbatteva il morale, con l’incubo di dovere annullare tutto”.
E la Pro Loco di Castel San Giovanni ieri era presente al gran completo, dando ancora una volta prova di grandi capacità organizzative, con l’allestimento degli stands gastronomici con i prodotti tipici della cucina piacentina, letteralmente presi d’assalto dagli spettatori in una nottata finalmente estiva. “Siamo certamente stanchi, ma davvero soddisfatti per il successo di questa manifestazione – ha commentato Bertaccini a fine serata – Il nostro sodalizio lavora per la promozione del territorio e per la solidarietà e questo evento riuniva in sé entrambi gli aspetti; abbiamo lavorato duramente per mesi, ma stasera possiamo davvero dire di essere contenti del risultato. E da domani, con l’impegno del gruppo giovani, si pensa al prossimo evento di sabato 8 giugno, sempre qui nei giardini di Villa Braghieri con Rock in villa”.
A scaldare ancora di più l’atmosfera della serata, l’arrivo dei Nomadi sul palco, davanti a una folla sterminata, che già dalle prime ore del pomeriggio cominciava ad affluire in Villa Braghieri. Il mattatore Cico Falzone, la voce vibrante di Cristiano Turato, la batteria di Daniele Campani, l’elegante violino del poliedrico Sergio Reggioli, il basso di Massimo Vecchi e le tastiere di Beppe Carletti hanno fatto ballare ed emozionare il pubblico di Castel San Giovanni con i brani del nuovo album, Terzo Tempo, il trentacinquesimo della serie storica che dà il nome al tour 2013 dei Nomadi – quello del cinquantesimo anniversario – lanciato dal singolo “Ancora ci sei” e, andando indietro nel tempo, con gli intramontabili “La mia terra”, “Io voglio vivere”, “Dove si va”, fino al gran finale. “Canzone per un’amica”, “Dio è morto” e “Io vagabondo” hanno unito il pubblico di tutte le età in un canto  intimistico che ha salutato l’indimenticabile notte nomade di Castel San Giovanni.

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