Scaravaggi in Provincia. Trespidi: “No a contributi a pioggia, si cambi statuto” foto
Welfare al centro delle erogazioni della Fondazione. Ogni anno erogati cinque milioni e mezzo di euro: "Parte di questi sono già stati impegnati dalla precedente amministrazione" - dice Scaravaggi
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Si è riunito questo pomeriggio nella sala consiliare della Provincia di Piacenza il Consiglio provinciale aperto con audizione del neo presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Francesco Scaravaggi. Tanti i quesiti dell’aula, a partire dal tema del possibile acquisto da parte della Fondazione stessa dell’area della Pertite. “La Fondazione ha dei settori di competenza. Riguardo alla Pertite, la Fondazione è sensibile al tema dell’ambiente, ma ha bisogno che siano risolti preventivamente i problemi di compravendita del terreno: nessuno ha mai detto quanto cosa l’area. Occorre un progetto definito e la Fondazione non si sottrarrà a una analisi corretta”.
“Ogni anno eroghiamo cinque milioni e mezzo di euro: parte di questi sono già stati impegnati dalla precedente amministrazione, vista la pianificazione pluriennale di alcuni progetti promossi dalla Fondazione. Ad esempio so che una quota delle risorse a disposizione deve essere destinata all’hospice, all’università e al teatro. In questi tre mesi ho imparato a conoscere la Fondazione, e tre mesi ci sono voluti tutti. Io sono un ingegnere e ho dovuto iniziare a leggere con continuità il Sole 24 Ore, ed acquisire nuove competenze. L’azione della nuova governance della Fondazione sarà all’insegna della continuità, con attenzione alla cultura e all’arte, con la priorità assegnata al welfare, per rispondere alle esigenze dei cittadini. Vorrei ricordare che il nostro assetto istituzionale sarà operativo a breve, il Comune e il Politecnico ci hanno indicato da poco i nuovi rappresentanti, e il consiglio si insedierà al completo tra qualche tempo. In merito alle polemiche sui bilanci, voglio ricordare che la Fondazione é un ente super controllato”.
Di rilievo l’intervento del presidente della Provincia Massimo Trespidi che chiede alla Fondazione di difendere gli interessi del territorio e di cambiare statuto. “Grazie a Scaravaggi di essere presente. Io sarò molto breve e anche molto chiaro per rendere proficuo questo scambio. Considero conclusa una fase storica in cui la Fondazione si è’ contraddistinta per disporre una politica solo improntata alla contribuenza. Occorre un cambio e occorre coraggio, adesso e’ all’inizio del mandato e risponde del tempo necessario per fare un cambio di rotta. La capacità degli enti locali e’ andata diminuendo in questi anni, si apre uno scenario nuovo, alla luce del fatto in cui se vengono abolite le Province, la Fondazione e’ quel soggetto a dimensione provinciale che non può non difendere gli interessi del nostro sistema territoriale”.
“Può essere – aggiunge – un sostegno dell’azione dell’amministrazione. Deve essere abbandonata la prassi di distribuire a pioggia contributi, una prassi anacronistica, avocando su progetti pluriennali. Bene l’attenzione al welfare, ma questo sta bene solo se c’è attenzione allo sviluppo economico. Se non c’è questo, il sostegno al welfare diventa solo assistenzialistico. Bisogna chiederti se non sia il caso di cambiare lo statuto, come e’ stato fatto altrove, indicando nuove priorità di intervento, perché la Fondazione e’ chiamata a svolgere nuovi compiti. Il nostro territorio si appresta a vivere importanti appuntamenti, come Expo 2015, sfide da cogliere”.
Il dibattito in aula
Marco Bergonzi (Pd): “La nuova governance della fondazione non può prescindere dallo sviluppo economico. Un tema meritevole di essere preso in considerazione e quello di dividere l’anno in due semestri, il primo dedicato alla raccolta dei progetti meritevoli di attenzione e il secondo per l’erogazione. Conosco bene la Fondazione perché sono stato consigliere, chiedo però se per il futuro la nuova Governance ha intenzione di perseguire quello che è uno degli obiettivi principali, e cioè la conservazione del patrimonio? In precedenza la quota investita in azioni era del 10 – 12 per cento, e si è poi arrivati al 30 per cento. Mi chiedo se per il futuro si ha intenzione di ridurla, viste anche le nuove richieste arrivate dal territorio e dagli enti locali che vedono ridurre le risorse a disposizione”.
Pierluigi Caminati (Pd) e Giulio Maserati (Udc) chiedono maggiore attenzione al mondo della scuola e del l’istruzione universitaria. Maserati chiede che la Fondazione si impegni per facilitare l’approdo a Piacenza della facoltà di Medicina e Chirurgia. Francesco Marcotti (Pdl): “E’ importante capire quali sono le linee guida che muoveranno la vostra azione di governo. Una curiosità: parlava di cifre già impegnate per progetti pluriennali. Vorrei sapere l’importo e la durata delle attività finanziate”. Antonino Coppolino (Pdl) spera che si possa “ricucire la spaccatura all’interno della Fondazione, e che si possa dare risposta alle esigenze del territorio in materia di mercato del lavoro”.
Giovanni Cattanei (Pdl) fa notare come cinque milioni e mezzo di euro rappresentino l’uno e mezzo per cento rispetto ai 370 milioni di euro del patrimonio complessivo della Fondazione. “Mi sembra un po’ pochino” dice”forse ci sono delle immobilizzazioni che ne impediscono un utilizzo maggiore”. Cattanei auspica infine una maggiore attenzione al mondo del lavoro. Gianluigi Boiardi (Nuovo Ulivo) condivide l’opinione di Cattanei: la percentuale delle elargizioni rispetto al patrimonio e’ troppo modesta. Le famiglie ormai si stanno sostituendo al welfare, per aiutare chi e’ in difficoltà. “Per il momento particolare che stiamo attraversando – dice – non è possibile fare uno sforzo ulteriore, prendendosi anche dei rischi, a fronte di un qualcosa che dovrebbe essere un aiuto a superare questa fase di grande difficoltà? Buon lavoro presidente”.
“Dal 1991 – ha concluso il presidente della Fondazione Scaravaggi – sono stati distribuiti 124 milioni di euro, di questi 10 al Comune e 2 alla Provincia, 8 milioni e 600 mila alla Cattolica, 9 milioni e 600 mila al Politecnico, il 29 per cento va all’educazione e istruzione, il 4 per cento all’assistenza agli anziani, il 32 per cento arte e cultura, 23 per cento volontariato e 12 per cento ricerca scientifica”.
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