Fiorenzuola, ala ospedale chiusa 30 mesi, 70 letti spostati. E’ polemica VIDEO

L’intervento per rischio sismico per un valore di 12 milioni

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“L’ospedale di Fiorenzuola sarà ristrutturato e trasferito solo per due anni e mezzo, per permettere alcuni lavori. Ma, voglio sottolineare che non c’è alcuna intenzione di spostare definitavamente i servizi”. Dopo le tante polemiche sul trasferimento della struttura ospedaliera di Fiorenzuola il direttore generale dell’Ausl di Piacenza, Andrea Bianchi, prova a chiarire la situazione. 
 
“C’è stato un allarmismo inutile – spiega – la struttura non è assolutamente inagibile, è solo necessario un intervento per rispettare le norme antisismiche. Saremo costretti a spostare 70 posti letto tra gli ospedali di Piacenza e Castel San Giovanni. Ma non ci saranno ripercussioni gravi e in due anni e mezzo ritornerà tutto come prima”. L’investimento previsto è di 12 milioni di euro, due già finanziati e altri 10 che la Regione si è impegnata a reperire.
 
Secondo la versione dell’Usl l’intervento sulla struttura degli anni cinquanta si è resa necessaria per rispettare le nuove norme sismiche degli edifici sensibili come le scuole e gli ospedali. “Entro ottobre – continua Bianchi – dovevamo fare delle verifiche strutturali e il corpo di fabbrica, che risale agli anni 50, è risultato non essere a norma quindi si è reso necessario l’intervento”. Il cantiere riguarderà le fondamenta dell’ala vecchia e l’abbattimento del quarto piano dello stabile dove sono collovati il comparto operatorio e i reparti chirurgichi, il punto nascita oltre al pronto soccorso  e alla radiologia. Questi ultime due strutture rimarranno nel padiglione sino a quando non sarà possibile trasferirli nel nuovo padiglione da poco ultimato, senza interruzione. 
 
Il problema riguarda le attività chirurgiche e le degenze. “I servizi per i pazienti – continua il direttore generale – saranno comunque garantiti in termini di volumi e verranno ridistrubuiti tra gli ospedale di Piacenza e Castel San Giovanni, mentre il punto nascita verrà ospitata a Piacenza”. 
 
LA VIDEO INTERVISTA A BIANCHI
 

PAPAMERENGHI: “SIT-IN DAVANTI ALL’OSPEDALE”
Sul tema è intervenuto anche il primo cittadino di Lugagnano Jonathan Papamarenghi. 
“È vergognosa la decisione che da Bologna è stata presa senza coinvolgere in alcun modo il territorio. Possibile che operatori sanitari, cittadini ed amministratori che li rappresentano debbano conoscere certi disegni da indiscrezioni giornalistiche?
L’ospedale di Fiorenzuola rappresenta una risorsa fondamentale per tutta la Val d’Arda andando a coprire un territorio dove le distanze sono amplificate dalla morfologia della collina:  È fondamentale dunque aprire un confronto su tematiche tanto importanti che non sono oggetto di strumentalizzazioni campanilistiche bensì di attenzione a servizi essenziali e primari per mantenere in vita un Territorio. Chiediamo all’ausl sia chiara e soprattutto condivida con le amministrazioni locali progetti, reparti oggetto d’intervento, e tempi di esecuzione certi, siccome a in certe riunioni interne al servizio si è parlato di ben 3 anni di lavori.
Pare assurdo, poi, che si parli di una chiusura del servizio “in blocco” quando si possono studiare accorgimenti per ridurre i disagi e, soprattutto, dopo che sono state spese ingentissime risorse per un ampliamento controverso e, come si dimostra una volta di più con questo indecente caso, per nulla risolutivo e che proprio in questi giorni hanno ultimato imbiancature ed istallazioni di zanzariere Proprio laddove dal 10 agosto non ci sara più nessun servizio. L’unica valutazione logica ed ovvia, oggi, è che si stia operando per arrivare alla chiusura definitiva.
Su questa partita le amministrazioni locali non faranno un solo passo indietro. Già per sabato alle ore 13, infatti, organizzeremo un sit-in di fronte all’ospedale che supporti, coinvolgendo tutti i cittadini valdardesi,  il lavoro di mediazione e confronto che già stiamo portando avanti”.

FRATELLI DI ITALIA: “ALLARME SOCIALE”

Il circolo Fiorenzuolano di Fratelli d’Italia si è mobilitato per cercare di vederci chiaro in quello che è diventato un vero e proprio allarme locale: la chiusura temporanea dell’ospedale “vecchio” della Val d’Arda.
Va subito al dunque il capogruppo in consiglio comunale Massimiliano Morganti, nonché vice-presidente della “commissione sanità” del Comune di Fiorenzuola: << Le voci che si rincorrono in queste ore sono semplicemente terrificanti. I lavori per la messa a norma antisismiche sulla vecchia struttura, che ospita gran parte dei reparti, vengono annunciati come un fulmine a ciel sereno in piena estate, senza che negli organismi preposti venisse mai accennato nulla. Si parla di lavori che dureranno anni, le conseguenze per un ospedale chiave per tutta la Val d’Arda come quello di Fiorenzuola potrebbero essere gravissime. Pretendiamo garanzie da parte della Regione Emilia Romagna e dalla Ausl, sul come e quando i reparti verranno riaperti. Non ci vuole infatti un mago a capire che una prolungata chiusura porterebbe automaticamente gli utenti della Val d’Arda verso Piacenza e Fidenza. Cosa rimarrà a quel punto dei nostri reparti di eccellenza? Sembra inoltre surreale non aver pensato alle evidenti difficoltà di chi vive in alta Val d’Arda, per i quali l’ospedale di Fiorenzuola è un riferimento importante. Mi chiedo inoltre come pensano di riallocare il personale durante questo periodo. Anche per quanto riguarda l’occupazione locale infatti, l’ospedale ha un peso estremamente rilevante>>. Lapidaria la conclusione del capogruppo Morganti: <>. Anche il consigliere Alberto Bazzani rilancia: << Prendiamo atto della necessità di fare questi lavori, ma non ci capacitiamo di come una scelta con conseguenze così pesanti venga presentata con questo tempismo ed in maniera così vaga. Serve un chiarimento immediato, e sarebbe opportuno anche un impegno scritto da parte della Regione, dove vengano indicati tempi certi per la riapertura dei reparti. Chiederemo la convocazione immediata di un Consiglio Comunale urgente per affrontare il problema>>. Non lesina critiche anche Franco Brauner, membro della commissione comunale di economia locale:<
POLLASTRI: “DECISIONE PRESA IN SORDINA”

BOLOGNA, Si unisce anche la voce del Consigliere Regionale Andrea Pollastri (PdL) al coro di quanti, dal mondo politico, sindacale ed istituzionale, hanno espresso biasimo per la decisione dell’ASL di Piacenza di chiudere, dal 1° agosto, i reparti di chirurgia, ostetricia, pediatria, ortopedia, radiologia e Pronto Soccorso collocati presso l’ospedale vecchio di Fiorenzuola per consentire la ristrutturazione antisismica dell’edificio.
“La voce della realizzazione dei lavori è circolata informalmente a pochi giorni dal loro inizio – ha spiegato Pollastri – benché sicuramente sia stata progettata da mesi, visti i tempi necessari per predisporre la chiusura dei reparti, per la realizzazione delle gare d’appalto e l’assegnazione alla ditta vincitrice.
L’ASL però ha tenuto tutto segreto: solo la scorsa settimana si è svolta la Conferenza Sociosanitaria e anche in quell’occasione non è stata comunicata l’intenzione di intervenire sul Nosocomio di Fiorenzuola.”
“Da quanto tempo sono previsti i lavori? – chiede con un’interpellanza alla Giunta Regionale – Perché non sono stati informati ufficialmente le Istituzioni, i dipendenti e la popolazione?”
Pollastri, esprimendo solidarietà a tutti coloro che sono coinvolti, si fa interprete ella preoccupazione di quanti temono che la chiusura potrebbe preludere al trasferimento dei reparti, del personale  e dei degenti presso l’Ospedale di Piacenza, con un’evidente svantaggio per la popolazione della Valdarda, e che questa soluzione da temporanea diventi definitiva, con un progressivo depauperamento dell’Ospedale di Fiorenzuola.
“D’altra parte – prosegue l’azzurro – già due anni fa l’Asl tento di trasferire (e poi chiudere) la pediatria di Fiorenzuola ma poi dovette cambiare idea per la levata di scudi dell’opinione pubblica e delle Istituzioni.”
“Chiedo alla Giunta Regionale – chiosa – di dare rassicurazioni sulla durata prevista dei lavori e sul fatto che, una volta finiti, i reparti ora chiusi torneranno alla piena operatività e all’attuale capienza di degenti.”

CAVALLI (LEGA): “PRETENDIAMO GARANZIE”
La Regione provveda a dare la massima informazione, tanto al personale quanto all’utenza, in merito alla prevista ristrutturazione antisimica dell’ospedale di Piacenza che comporterà la temporanea chiusura o il trasferimento di alcuni reparti ospitati nel vecchio Padiglione.
È quanto sollecita, una risoluzione, Stefano Cavalli (Lega nord), che nel documento chiede alla Giunta regionale di informare sui programmi di sospensione dell’attività e sul trasferimento di alcuni reparti fornendo in particolare garanzie di una tempestiva riattivazione degli stessi, non appena siano ultimati i lavori.
A sostegno della sua richiesta, Cavalli fa presente che il territorio piacentino è da tempo caratterizzato dalla progressiva dismissione di numerose strutture e servizi, alcuni dei quali considerati d’eccellenza, e che si sta diffondendo tra la popolazione l’idea di una penalizzazione da parte della Regione rispetto ad altri territori, ogni qualvolta si rendano necessari tagli e razionalizzazioni.

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