Recupero animali in difficoltà, le precauzioni da seguire

L'appello della Provincia e delle associazioni ai cittadini: “Segnalate le emergenze agli esperti”

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RECUPERO ANIMALI IN DIFFICOLTA’: LE PRECAUZIONI DA SEGUIRE
L’appello della Provincia e delle associazioni ai cittadini: “Segnalate le emergenze agli esperti”

Il settore Tutela faunistica e ambientale della Provincia di Piacenza ha stipulato una convenzione con alcune associazioni locali per il recupero della fauna in difficoltà. A presentare tutte le “regole” da seguire in caso di ritrovamento di animali sono stati questo pomeriggio l’assessore provinciale alla tutela faunistica Manuel Ghilardelli e la dirigente del settore Tutela faunistica della Provincia Anna Olati che hanno sottolineato “l’importanza della collaborazione instaurata tra la Provincia e le associazioni del territorio per garantire un servizio completo di tutela degli animali in difficoltà”.

In particolare in questa stagione sono più frequenti gli incontri con gli ungulati, cioè cervidi (capriolo in primis) e cinghiale, poiché proprio in questo periodo si registrano i fenomeni dispersivi che portano gli animali ad andare a cercare nuovi territori in preparazione dell’attività riproduttiva. Sono due le indicazioni più importanti, cui è bene attenersi, per ridurre i rischi connessi alla convivenza con questi animali. “In primo luogo – ha illustrato Enrico Merli del settore Tutela faunistica della Provincia di Piacenza – occorre utilizzare particolare prudenza alla guida, soprattutto nelle ore crepuscolari (alba e tramonto) e durante la notte ed in secondo luogo evitare di toccare gli animali selvatici”. In questo secondo caso, se si ritiene che l’animale si trovi in difficoltà (magari in seguito ad un incidente), occorre rivolgersi agli esperti istituzionalmente preposti allo scopo ed individuati dalla Provincia, per i mammiferi, nella figura del vicecomandante della polizia ecozoofila Giovanni Peroni, che è reperibile al numero 3388487560. E’ particolarmente importante sottolineare, comunque, come il rinvenimento di un piccolo di capriolo, daino o cervo, nei prati, nei campi o nei boschi, senza la vicinanza della madre, non costituisca di per sé una condizione anomala o allarmante. “Nel 2012 – ha spiegato Peroni – sono stati attivati 161 interventi con 161 animali recuperati: di questi il 20% è stato liberato immediatamente e il 18% è invece stato soppresso perché in condizioni irreversibili. Fondamentale è informare i cittadini sulle precauzioni da seguire in caso di necessità”.

Nella tarda primavera ed in estate è inoltre frequente il rinvenimento di uccelli caduti dal nido o in difficoltà. Questo può accadere non soltanto nelle aree extraurbane, ma anche nei centri cittadini perché sono molti gli uccelli che si adattano a vivere nelle aree densamente abitate (rondoni, passeri, cince, verzellini, merli). “Anche in questo caso – ha continuato Merli – il contributo più importante che i cittadini possono dare è quello di chiamare gli esperti convenzionati con la Provincia al primo soccorso e solo successivamente, se è il caso, intervenire seguendo le istruzioni. Per l’avifauna sono due le associazioni che provvedono al primo soccorso ed alla gestione degli uccelli selvatici in difficoltà: Aina (Associazione Internazionale Nucleo Ambientale) Onlus e Legambiente Onlus. Il numero telefonico di riferimento è il 3398673214 (Aina)”. “I volontari preposti – hanno spiegato Caterina Zaffignani di Aina e Vittorio Vezzulli e Alessandro Califano di Legambiente – provvederanno a dare le prime informazioni di base ed a recuperare, se necessario, l’uccello. In pochi mesi sono già arrivate oltre 150 richieste di aiuto alle due associazioni”.

Si ricorda inoltre che appropriarsi di un animale selvatico, anche se morto, oltre che rappresentare un comportamento pericoloso per chi lo pratica è pure un reato perseguito dalla legge, anche se commesso con le migliori intenzioni.

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