Brugneto, Foti: “Regole da modificare, Genova ha gli stessi abitanti del 1930”

"Il recente accordo per un rilascio aggiuntivo d’acqua fino a un massimo di 1,5 milioni di metri cubi - dice il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia - a favore del territorio piacentino, altro non è che un buco nell’acqua"

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“Si deve modificare subito e radicalmente il disciplinare del Brugneto che favorisce oltremodo il territorio ligure. L’uso dell’acqua da parte di Genova infatti – afferma Tommaso Foti, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia – era stato stimato nel 1962 sulla base del possibile rag­giungimento del milione di abitanti. Così non è stato: oggi Genova ha 608mila abitanti, lo stesso numero che aveva nel 1930.”.                                                         

“Non si puo’ fare finta di non saperlo – continua l’esponente di Fratelli d’Italia – cosi come e’ noto che il detto disciplinare risulta del tutto inappropriato alle esigenze non solo dell’agricoltura ma anche dello sviluppo turistico della zona. Il recente accordo per un rilascio aggiuntivo d’acqua fino a un massimo di 1,5 milioni di metri cubi a favore del territorio piacentino, altro non è, per rimanere in tema, che un buco nell’acqua”.

“Come i fatti dimostrano – sostiene Foti, riferendosi alla causa vinta dagli amministratori piacentini contro quelli genovesi – la strada maestra per difendere gli interessi del nostro territorio non è quella di andare con il cappello in mano, alla ricerca di un pateracchio di basso profilo, davanti a coloro che hanno interessi contrapposti, ma di difendere con decisione e costanza i nostri diritti.“   

”Una strada indicata con chiarezza in due ordini del giorno approvati dal consiglio provinciale che giustamente sollecitavano una radicale revisione del disciplinare del Brugneto”, rileva il coordinatore di Fratelli d’Italia, che cosi conclude: “E’ evidente che in simili casi la parola solidarietà cede di fronte ai reciproci egoismi. Ma è chiaro che Genova utilizza, come le è concesso dal disciplinare, parte dell’acqua degli invasi, e del Brugneto stesso, non tanto a scopi idropotabili, ma anche per le centrali idroelettriche. Che i genovesi pretendano di fare valere la legge che gli usi civili sono prioritari a quelli agricoli è un giochetto che dura da  troppo tempo e che deve finire, dal momento che la Regione Liguria produce più energia di quella che utilizza, tanto da poterla vendere.”

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