Kamlalaf, la testimonianza di Sara e Michela dall’Uganda

Dalla capitale dell’Uganda, dove sono arrivate scrivono una prima, breve testimonianza sull’impatto con la nuova realtà le piacentine Sara Marino e Michela Merli. Ad accompagnarle nel loro viaggio, i collaboratori della Ong Paolo Strona e Cristina Raisi

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Dalla capitale dell’Uganda, dove sono arrivate nell’ambito del il progetto Kamlalaf con Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, scrivono una prima, breve testimonianza sull’impatto con la nuova realtà le piacentine Sara Marino e Michela Merli. Ad accompagnarle nel loro viaggio, i collaboratori della Ong Paolo Strona e Cristina Raisi. 

Siamo a Kampala da due giorni, ma ci vorrebbe tutta una vita per abituarsi al senso del tempo e… della guida, che c’è qui. Venendo da una città in cui la vita scorre frenetica ma programmata in ogni suo secondo, qua si percepisce un senso di caos e disorganizzazione totale. In un certo senso ci siamo sentite subito accettate, perché è solo in questo modo che può esserci spazio per tutti noi.
Non è raro incontrare persone che aspettano qualcosa ai lati della strada, in mezzo a una nube di smog. Il fatto che non cerchino di migliorare le strade o le regole di guida e accettino di mettere a repentaglio la loro vita continuamente, ci rende ben chiaro il diverso valore attribuito alla vita stessa. E’ affascinante come i ritmi scorrano diversi, e molto significativi sono gli sguardi che ci si scambia con i passanti, che cercano in qualche modo di dirci qualcosa: hanno capito, come noi, il valore costruttivo della comunicazione.
E’ lampante che la vita qui sia affrontata in modo stravagante e trasversale, un po’ più difficile capire il come e il perché: per fortuna abbiamo con noi Paolo e Cristina, che può essere considerata a tutti gli effetti una cittadina del mondo.

Oggi, alla scuola Great Valley, siamo venute in contatto con una mole di bambini che ci hanno accolto calorosamente, desiderosi di scambiare uno sguardo e una parola con noi. Dopo una breve visita dell’edificio, abbiamo proposto un’attività a una classe di bambini di 10 anni, che purtroppo è stata interrotta a causa di un acquazzone che non ci ha permesso di continuare. Intanto, ogni giorno che passa il gruppo di noi piacentine si unisce sempre di più e ci apriamo alla conoscenza reciproca.

Sara Marino e Michela Merli

 
 
 

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