A Peli di Coli si ricorda il comandante Canzi

Si terrà domenica mattina, 8 settembre, a Peli di Coli, il tradizionale incontro popolare, promosso dall’Anpi provinciale in collaborazione con la locale Amministrazione comunale, per ricordare la nascita del movimento partigiano piacentino e la figura del comandante Emilio Canzi.

Si terrà domenica mattina, 8 settembre, a Peli di Coli, il tradizionale incontro popolare, promosso dall’Anpi provinciale in collaborazione con la locale Amministrazione comunale, per ricordare la nascita del movimento partigiano piacentino e la figura del comandante Emilio Canzi.
A Peli infatti, subito dopo l’occupazione hitleriana dell’Italia, il 9 settembre 1943, si rifugiarono e si organizzarono i primi resistenti antifascisti, accolti ed aiutati dal giovane parroco don Giovanni Bruschi. 
Emilio Canzi, che durante la guerra civile spagnola aveva comandato un battaglione di volontari garibaldini antifranchisti, fu posto dal CLN provinciale alla testa di questi primi partigiani della nostra provincia e diventerà poi, nel corso del 1944, il comandante in capo di tutte le formazioni piacentine del Corpo Volontari della Libertà.
La manifestazione di quest’anno a Peli assume un particolare significato perché con l’8 settembre di quest’anno inizia il 70° anniversario di quel drammatico, sanguinoso ma anche glorioso periodo della storia del popolo italiano, periodo lungo 520 giorni, che produrrà infine la soppressione del fascismo, la fine della seconda guerra mondiale, la nascita dell’Italia repubblicana e democratica. 
Dopo la cerimonia religiosa nella chiesa parrocchiale di Peli, alle ore 11,30, nel piazzale antistante la tomba di Canzi, la professoressa Manuela Bruschini terrà l’orazione ufficiale della manifestazione, mentre il segretario provinciale dell’Anpi Romano Repetti annuncerà il programma delle successive iniziative del 70°. Alle ore 12,30 sarà servito dai giovani dell’Anpi il tradizionale pranzo partigiano. Seguiranno Parole e Musiche della Resistenza, rivolte in particolare a ricordare l’apporto delle donne piacentine al movimento di Liberazione.
 

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