Gino Strada: “La guerra non è umana, è una scelta barbara” IL VIDEO foto

Il fondatore di Emergency ha dedicato a una riflessione sulla pace, sulla sua costruzione e sulle logiche della guerra

Il salone Palazzo Gotico a Piacenza ha ospitato l’incontro con Gino Strada, nell’ambito del Festival del Diritto. Introduce Stefano Rodotà. 

“Speriamo che l’accordo di oggi ponga un freno a chi ha il grilletto facile, lo spero perché si rischierebbe un’altra tragedia come in Libia o in Afghanistan. Speriamo si trovi una mediazione, una mediazione diplomatica e politica. Non mi sembra impossibile. Qual è l’elemento del contendere, le armi chimiche usate dal presidente siriano? Perché, quello americano non le ha usate”? Gino Strada commenta così l’accordo del Consiglio di sicurezza dell’Onu, che sembra aprire uno spiraglio a una soluzione pacifica della questione siriana. “Quando si dice che la guerra è nella natura umana si dice qualcosa di stupido, perché è invece una scelta. Una scelta barbara”.

Introdotto da Stefano Rodotá, nell’appuntamento di Palazzo Gotico dedicato a una riflessione sulla pace, sulla sua costruzione e sulle logiche della guerra, iI medico fondatore di Emergency fa poi rotta sull’Italia: “Questo mi sembra un festival di grande ottimismo, già dare il titolo “le incertezze della democrazia” significa che ancora c’è un po’ di speranza. Forse un titolo più adeguato sarebbe stato “Le certezze della non democrazia”, perché la situazione è preoccupante.

Prendiamo la sanità, mi occupo di quello io, nove milioni di italiani non riescono più a curarsi perché non ce la fanno economicamente, questa è una tragedia sociale incalcolabile. Altro che spread, il problema è questo. L’introduzione del profitto nella sanità ha rotto gli argini, cosa scelta e voluta dai signori della casta politica per i loro interessi. Il profitto ammonta a 30 miliardi l’anno di euro, riportiamoli nelle tasche dei cittadini. Io che viaggio cerco di minimizzare di esporre il passaporto, all’estero abbiamo purtroppo una cattiva reputazione”.

Pochi mesi fa il nome di Strada è stato accostato al Quirinale. “Se fossi oggi al posto di Napolitano? Preferirei non affrontare questo discorso, è complesso e rischierei di scatenare delle polemiche. Credo però che non si possa in nessun modo equiparare dei banditi con la magistratura. Diciamo che inviterei tutti a procedere con più calma, con più tranquillità”.

Quindi, di fronte a un salone di Palazzo Gotico colmo di gente, Strada ha parlato del lavoro di Emergency e della costruzione della pace, possibile a suo avviso solo con la diffusione dei diritti umani. “È l’unico antidoto alla guerra” dice Strada.

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