I pendolari scrivono a Dosi: “Nostre richieste inascoltate”

"A distanza di oltre un anno rispetto al vostro insediamento sugli scranni comunali, registriamo il costante silenzio di questa Amministrazione rispetto alle problematiche legate al pendolarismo piacentino". Inizia così la lettera inviata da Ettore Fittavolini, presidente dell’Associazione Pendolari Piacenza

“A distanza di oltre un anno rispetto al vostro insediamento sugli scranni comunali, registriamo il costante silenzio di questa Amministrazione rispetto alle problematiche legate al pendolarismo piacentino”. Inizia così la lettera inviata da Ettore Fittavolini, presidente dell’Associazione Pendolari Piacenza, al sindaco Paolo Dosi e all’assessore Luigi Rabuffi.

“Nulla è stato fatto – scrivono – nessuna delle nostre richieste,  a suo tempo presentate per iscritto, è stata discussa o evasa. Una su tutte continua a rappresentare una ferita rispetto a quella mobilità sostenibile che a parole viene pontificata, ma nei fatti rimane disattesa: gli spazi di sosta per le biciclette a Piazzale Marconi. Ovvero, rimane in vigore l’assurda ordinanza di rimozione forzata nel Piazzale, unica nel suo genere in Italia!”

“Nel frattempo sono stati lì posizionati gli stalli per il bike sharing (senza tettoia!) con relative biciclette, il che rispetto al tema dell’ordinanza, ci pare una colossale presa per i fondelli. Riteniamo che sia giunto il momento di fare scelte che si dissocino dalla scellerata gestione del rapporto con i pendolari attuato dalla precedente giunta, e che pertanto vengano rimesse le rastrelliere, quantomeno ai lati del piazzale,  che non sono mai state e non saranno di ostacolo alla viabilità pedonale. Tantomeno che la presenza di biciclette ivi regolarmente posteggiate possa rappresentare mancanza di decoro od altro”.

“Ricordiamo – proseguono – a lor signori che nella millenaria Piazza Cavalli, ove ogni centimetro di suolo è vincolato dalla Sovraintendenza, da decenni sono in bella mostra rastrelliere, saldamente ancorate alla pavimentazione. Lì vi è decoro ed alla stazione no? La recente sparizione dell’unica rastrelliera coperta di prossimità (a Borgo Faxhall) rimossa con i lavori di asfaltatura della via, e non più riposizionata, ha aggravato ancor di più la carenza di spazi di sosta”.

“Se la risposta fosse di nuovo l’utilizzo del capannone coperto a pagamento, oppure l’utilizzo di stalli assai lontani, come quelli scoperti di viale S. Ambrogio – concludono – ci vedremmo costretti, di nuovo, a ricorrere alle vie legali a tutela dei nostri diritti”.