Il surfista misterioso: “Un’onda di futuro sta arrivando… proprio qui a Piacenza” foto

Tutta la città ne parla, e continuiamo a ricevere segnalazioni per la rubrica “io giornalista”… Piacenza si è ritrovata con un surfista in carne e ossa, con tanto di muta e surf, in giro per la città. Fa le cose che fanno tutti, con il sorriso sulle labbra. Lo abbiamo incontrato mentre visitava ArtePiacenza, e siamo riusciti a fare due chiacchiere con lui. Non ci ha svelato tutto, ma qualche dettaglio in più lo abbiamo, finalmente!

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Tutta la città ne parla, e continuiamo a ricevere segnalazioni per la rubrica “io giornalista”… Piacenza si è ritrovata con un surfista in carne e ossa, con tanto di muta e surf, in giro per la città. Fa le cose che fanno tutti, con il sorriso sulle labbra. Lo abbiamo incontrato mentre visitava ArtePiacenza, e siamo riusciti a fare due chiacchiere con lui. Non ci ha svelato tutto, ma qualche dettaglio in più lo abbiamo, finalmente!

E allora uomo col surf, come dobbiamo chiamarti?
Mi chiamano il surfista nero, o Black Surfer, per adesso va bene così.

Molti mi chiedono se hai sbagliato città, o addirittura nazione. Che cosa ci fa un surfista a Piacenza? Alla fine di novembre peraltro.
No no, la città è quella giusta giusta, della stagione mi importa poco, il surfista l’onda se la va a cercare. Quello del surfista abbronzato che tira fuori la tavola solo al caldo sole delle spiagge di Miami è un luogo comune da sfatare. Le onde più belle si prendono nel mare in tempesta.

Dobbiamo quindi attendere un evento naturale di proporzioni inaspettate nella nostra città?

Qualcosa sta arrivando, io lo so, lo sento, è qualcosa di cui voglio fare parte. Non voglio essere uno spettatore, uno dei tanti che restano a guardare. Si, sento che arriverà un’onda e che sarà dirompente, alta, divertente da surfare. Certo non ho detto che sto aspettando il mare, ho detto che aspetto un’onda.

Ma raccontaci qualcosa in più di te.
Non è importante il mio nome, o chi sono, quello che è importante è che la città inizi a svegliarsi, a farsi delle domande, a sorridere, ad aspettarsi qualcosa di nuovo. Credo che la curiosità, la ricerca di risposte anche alle domande più folli, sia alla base di ogni viaggio che vale la pena fare. Noi surfisti siamo disposti ad andare dall’altra parte del mondo soltanto per prendere un’onda giusta. Lo facciamo con un’emozione che sta tanto nell’attesa quanto nel momento in cui si percepisce la potenza del mare sulla tavola. Lo facciamo con coraggio, con follia, lo facciamo perché per noi significa qualcosa. Lo facciamo perché è la nostra vita.

Vuoi dire che sei venuto qui per insegnarci qualcosa? Per darci una lezione di vita?

Ma no! Quale lezione di vita! Noi siamo gente semplice, ci bastano le onde, una maglietta, il costume da bagno e una muta e siamo felici. Ma siamo felici perché facciamo quello che ci fa sentire bene al di là di ogni regola o convenzione, al di là del fatto che il resto del mondo ci consideri pazzi, addirittura suicidi.

Ma quindi cosa dobbiamo aspettarci da te?
Ve l’ho detto: io sono qualcosa che a Piacenza prima non c’era, non si era mai vista, e sto aspettando qualcosa che mi accompagni, che accompagni i miei sogni, il mio divertimento, penso che questo “qualcosa” stia arrivando proprio qui a Piacenza.

È un’onda di futuro sulla quale potremo surfare insieme.

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