L’ex ministro Damiano a Piacenza: “Chi vota Renzi si tiene la riforma Fornero” foto

L’onorevole Damiano è intervenuto ad una iniziativa del Comitato piacentino a sostegno di Gianni Cuperlo, ribadendo le ragioni per sostenere la sua candidatura - “Quando si sceglie un leader la prima domanda da porsi è: dove porta? Quali sono le sue idee? La battaglia per le Primarie è aperta. La sfida tra Cuperlo e Renzi è come tra Davide e Golia. Bisogna confermare e migliorare il 40% e concentrare la polarizzazione tra Renzi e Cuperlo indirizzando verso un voto utile di sinistra, inteso come incontro tra cattolicesimo sociale e socialismo democratico”

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“Chi vota Renzi si tiene la riforma Fornero” – Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro, Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, ha le idee chiare sulla scelta che gli elettori sono chiamati a fare, l’ 8 dicembre, le primarie per l’elezione del segretario nazionale del Pd.

L’onorevole Damiano è intervenuto ad una iniziativa del Comitato piacentino a sostegno di Gianni Cuperlo, ribadendo le ragioni per sostenere la sua candidatura – “Quando si sceglie un leader la prima domanda da porsi è: dove porta? Quali sono le sue idee? La battaglia per le Primarie è aperta. La sfida tra Cuperlo e Renzi è come tra Davide e Golia. Bisogna confermare e migliorare il 40% e concentrare la polarizzazione tra Renzi e Cuperlo indirizzando verso un voto utile di sinistra, inteso come incontro tra cattolicesimo sociale e socialismo democratico”.

L’ex ministro ha inoltre ribadito come “nelle candidature emergono dei contenuti che individuano una precisa scelta di campo, Renzi è a favore delle legge Fornero, e per l’abolizione dell’ articolo 18, mentre Cuperlo sostiene il contrario”.

Damiano rilancia – “L’impianto culturale di Renzi è in continuità con quello della Destra finanziaria. Davide Serra, il finanziere delle Cayman, ha affermato che coloro che percepiscono la pensione in base al sistema retributivo sono ’persone che hanno rubato’. Il programma vero di Renzi è stato scritto da Yoram Gutgeld, consulente della Morgan Stanley, e propone di tagliare le pensioni di 3.000 euro lordi (2.300 netti) per favorire la ripresa economica.”

Damiano ha insisto sulle differenze tra le due proposte – ”Chi vota Renzi è per il licenziamento facile. Renzi è veramente l’innovatore ? Dove sta l’innovazione se continui a propagare la tesi della destra che abbiamo respinto ? ” – E qui il giudizio si fa duro – “E’ la prosecuzione delle politiche della destra liberista, quella destra che, in Usa, alla fine degli anni ’70 avevano tagliato le tasse ai ricchi. Noi abbiamo confuso la fine delle ideologie con la fine dei valori. Il liberismo sosteneva che non ci voleva l’intervento che regolasse il mercato. La finanza poteva sostituire la decadenza della produzione manifatturiera. La sinistra non ha saputo reggere la globalizzazione”.

Damiano riconosce nella candidatura di Cuperlo e nelle sue proposte la vera alternativa in grado di chiudere il ventennio berlusconiano – “Ricostruiamo un insieme di valori con un partito organizzato dando potere agli iscritti. E’ inaccettabile il tesseramento all’ultimo minuto. Noi siamo per il voto popolare, difendere i soggetti più deboli della società. Cuperlo personifica quest’idea”

L’ex ministro elenca le proposte di Cuperlo – “come l’adozione di contratti di solidarietà al posto della CIG (riduzione orari di lavoro con riduzione della busta paga) anche dove non c’è la crisi. E investire i risparmi derivanti dalla riduzione orari di lavoro in nuove assunzioni di giovani. Risolvere definitivamente il problema degli esodati, più flessibilità per l’accesso alle pensioni, rivalutazione degli assegni pensionistici fino a sei volte il minimo, Concentrare la riduzione del cuneo sui redditi medio-bassi, proroga dei contratti dei precari della Pa, rifinanziamento della cassa integrazione in deroga e del fondo per i contratti di solidarietà, sostegno alla povertà, estensione degli ammortizzatori per tutti i lavori, definizione dell’equo compenso, recuperare l’obiettivo della ‘piena e buona occupazione’.

La mozione Cuperlo marca le differenze – “Per contrastare le delocalizzazioni aziendali occorre cambiare lo strumento degli incentivi non più erogabili in tre anni ma dieci anni ed ex post. La destra sostiene che la competitività si gioca solo sul costo del lavoro. Occorre aumentare la tassazione delle rendite finanziarie salvaguardando in ogni caso i risparmi delle famiglie. Il liberismo è la causa fondamentale dell’implosione del capitalismo finanziario. Renzi sostiene la terza via di Blair il quale tuttavia ha dichiarato recentemente che è stato un fallimento. Bisogna redistribuire la ricchezza, sostenere i più deboli.”

Damiano è autore di una proposta di legge per limitare il tetto degli stipendi dei manager privati e pone l’accento sulla necessità di rimuovere il blocco dell’ aumento dei contributi previdenziali per le partite Iva autentiche.

L’ex ministro lancia l’allarme – “Se vince Renzi, si va verso il superamento dei corpi intermedi, delle associazioni d’interesse. Cuperlo è per la valorizzazione di quello che definisce il terreno di mezzo, tra politca e società.”

Le conclusioni sono rivolte al partito e al governo – “Abbiamo dimenticato che la sinistra nasce sull’idea di comunità. Due partiti dentro il Pd che si misurano sull’ idea di governo che deve cadere o che deve continuare. Era meglio che la Cancellieri si dimettesse per un problema di opportunità politica. Letta ha chiesto il voto di fiducia. Inutili i distinguo, ci vuole senso di disciplina e del limite. Basta con la subalternità culturale della sinistra al pensiero unico del liberismo. Con la scelta di Cuperlo questo limite sarà superato.”

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