Acqua Bene Comune “Da Parma a Piacenza il vero volto di Iren”

Comunicato stampa del comitato Acqua Bene Comune di Piacenza 

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Venerdì mattina a Parma era stato organizzato un presidio davanti agli uffici di IREN Spa che sta staccando le utenze di acqua, luce e riscaldamento ai molti cittadini che non ce la fanno più a pagare le bollette mentre le temperature vanno sottozero. Tra questi vi sono moltissime famiglie con bambini e molti anziani.
 
Una trentina di persone si è recata dapprima davanti agli uffici poi, verso l’orario di chiusura, quando ormai pochi erano gli utenti rimasti, è entrata nella sala, chiedendo di parlare con i vertici dell’azienda; il tutto in modo assolutamente pacifico.
 
I vertici si sono negati, sono state bloccate le uscite ed è stata chiamata la polizia. I manifestanti, tra cui alcuni della Rete diritti in casa, della Commissione audit e dell’Assemblea no inceneritore, hanno fatto resistenza passiva, così sono stati trasportati sui cellulari della polizia e condotti a sirene spiegate in Questura. Una donna ha ricevuto alcune manganellate, che le hanno procurato la frattura del polso, una signora anziana ha avuto un collasso: entrambe ora sono all’ospedale. Tutti hanno subito un fermo, sono stati identificati, sono state prese le impronte digitali, scattate le foto segnaletiche (!) e ora si trovano con quattro capi di imputazione tra cui l’interruzione di pubblico servizio.
 
Nel pomeriggio in parecchie persone sono andate davanti alla Questura, per sostenere chi si trovava là dentro.
 
Dopo essere venuto a conoscenza dell’accaduto e delle motivazioni della protesta, il Questore si è offerto di fare da mediatore tra il Comune, IREN e una delegazione dei movimenti che sostengono la protesta: lunedì pomeriggio alle 16 ci si riunirà per trovare una soluzione.
 
IREN ha una quota enorme di insoluti che non vuole rendere nota per non far crollare il valore delle azioni. E’ interesse di tutti i cittadini invece portare alla luce questa cinica e crudele politica aziendale, di disprezzo e di accanimento verso le fasce più deboli della società, in nome delle esigenze del mercato.
 
I manifestanti, tra cui anche molte persone rimaste senza luce e senza gas, avevano chiesto l’apertura immediata di un piano di moratoria sui distacchi delle utenze che coinvolga Comune e Iren, e l’istituzione di nuove forme di tutela che tengano conto anche del reddito e della composizione dei nuclei famigliari, come nuovi piani tariffari, tariffe sociali e sistemi etici di rateizzazione dei pagamenti. “Vogliamo che sia garantito il diritto di accesso ai servizi senza penalizzare i soggetti deboli”, hanno continuato i manifestanti, che hanno chiesto anche l’erogazione di un servizio minimo garantito di utenze a tutti, come 50 litri di acqua giornaliera ad abitante e 1 Kw di elettricità e gas in base alla metratura delle abitazioni, “per la salvaguardia della sussistenza e della dignità della persona”. Il dito è puntato contro il processo di privatizzazione dei servizi che una volta erano pubblici, che a Parma si è tradotto nel passaggio dalla municipalizzata Amps ad Iren, quotata in Borsa: “Oggi Iren risponde solo alla logica del profitto – aggiunge Filippo Adorni, della Rete diritti in casa – ma i costi per le utenze sono aumentati e famiglie che hanno sempre pagato le bollette regolarmente, oggi non ce la fanno più, senza contare gli sfratti che aumentano in modo esponenziale”.
 
Anche qui a Piacenza è giusto che i cittadini e le cittadine conoscano i rischi delle privatizzazioni dei servizi pubblici essenziali per vivere, e il vero volto di IREN la spa che sembra riscuotere tanto credito e fiducia presso i nostri amministratori decisi a rinnovargli il mandato di gestione del Servizio Idrico Integrato.
 
Comitato Acqua Bene Comune Piacenza – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

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