Centrale 118, Fd’I e Lega: “La battaglia continua”. Interrogazione di Sel

"La Regione continua a considerare la nostra come l’ultima provincia dell’impero. Così non è: se Errani e soci - spiegano gli esponenti di Fratelli d’Italia - non hanno ancora capito che a Piacenza non si passa, è affare loro. Ma, stiano certi, che a Piacenza non passeranno"

“Viene proprio da dire che tanto tuonò che piovve sulla centrale del 118 – esordiscono così Tommaso Foti ed Erika Opizzi, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia – peccato che nessuno abbia voluto seguire la strada, che abbiamo indicato da tempo, di rottura dei rapporti istituzionali con la Regione Emilia-Romagna. Adesso la strada ovviamente è tutta in salita, ma nessuno s’illuda a Bologna che arretreremo di un centimentro dalle nostre posizioni di difesa del territorio piacentino”.

Gli fanno eco Michele Magnaschi, Filippo Bertolini e Simone Mazza, consiglieri provinciali di Fratelli d’Italia, che affermano “Fin dall’inizio il comportamento dell’assessore Lusenti si è rilevato censurabile ed urticante: per lui la centrale del 118 deve andare a Parma, anche se fa un po’ di flanella per tirarla in lungo, sperando che i piacentini si stufino”.

“A questo punto – incalzano Foti e Opizzi – è indispensabile, così come ha deciso il Consiglio Comunale approvando il nostro ordine del giorno, la convocazione dello stesso, in modo che tutti i soggetti istituzionali siano costretti a mettere le carte in tavola. Di parole sui giornali se ne sono fatte anche troppe, ora si deve dire chiaramente quale destino si vuole riservare alla centrale del 118 di Piacenza”.

Per Magnaschi, Bertolini e Mazza “la Regione continua a considerare la nostra come l’ultima provincia dell’impero. Così non è: se Errani e soci – concludono gli esponenti di Fratelli d’Italia – non hanno ancora capito che a Piacenza non si passa, è affare loro. Ma, stiano certi, che a Piacenza non passeranno”. 


Centrale unica 118: Polledri, Comune e Provincia si uniscano per impedirla

“La decisione di riproporre qui il modello non esaltante della centrale unica del 118 attivato in Romagna vuol significare sostituire un meccanismo che funziona con uno che invece non va. Peraltro dire che unificando le centrali di Piacenza, Parma e Reggio il servizio per il cittadino piacentino non cambierebbe, anzi migliorerebbe perché più capillare, appare un’imbarazzante contraddizione in termini e qui nessuno ha l’anello al naso”.

Sono le parole di Massimo Polledri, consigliere comunale della Lega Nord, sulla vicenda dell’unificazione della centrale del 118. “Forse l’assessore Lusenti pensa di andare avanti fiaccando le nostre resistenze ma noi siamo più determinati di prima. Il Sindaco Dosi è invitato a risollevarsi dal torpore e a prendere finalmente le difese dei piacentini. Decisioni come questa rappresentano infatti una chiara erosione della nostra sfera dei diritti e per opporsi è necessario fare fronte comune con la Provincia: chiediamo quindi al Sindaco Dosi di convocare domani un consiglio comunale e provinciale congiunto per affrontare la questione. La battaglia, come ho avuto modo di dire anche in altre occasioni, continua” – conclude Polledri.

Sulla vicenda della centrale unica del 118 interviene anche Sinistra Ecologia e Libertà che ha deciso di chiedere al suo consigliere regionale Gian Guido Naldi di presentare un’interrogazione “per sapere le motivazioni che non hanno permesso all’assessorato regionale della sanità di fornire i dati sulla centrale unica della Romagna richiesti dal comitato piacentino del 118”.

“La conoscenza di questi dati – spiegano – permetterebbe di capire anche quelli che sono i vantaggi dell’operazione. Sinistra Ecologia Libertà non si oppone a priori all’accorpamento di Piacenza alla centrale unica ma vuole poter valutare con dati alla mano se questa è la scelta migliore per garantire sempre maggiori e più qualificati servizi. Il problema 118 coinvolge pazienti addetti sanitari del 118 stesso e volontari ( Pubblica Assistenza, Croce Rossa, Misericordia) che danno il loro tempo libero per poter garantire un servizio essenziale e che senza di loro potrebbe andare in crisi”.

“Sinistra Ecologia e Libertà di Piacenza – concludono – ritiene anche che in democrazia le istituzioni non dovrebbero mai sottrarsi al confronto pubblico cosa che purtroppo è accaduto per il problema 118 piacentino. Invitiamo quindi l’assessore regionale alla sanità Lusenti almeno a venire a spiegare, anche se a decisioni ormai prese le motivazioni di tale provvedimento”.

Colosimo (Piacenza Viva): “Il 118 deve rimanere a Piacenza”
Intervento del consigliere comunale Marco Colosimo (Piacenza Viva)

La Sanità emiliana è in grandissima difficoltà, e questo è evidente, al punto che,genericamente, è più conveniente avere “prescrizioni” di farmaci, visite specialistiche ed interventi nella “virtuosa” Lombardia, piuttosto che nella nostra Città o Regione.

Già il pagamento dei farmaci aveva segnato un inizio maleaugurante: Come si può far pagare le medicine ad un nucleo familiare che ha un reddito lordo di 100.000 euro (si sottolinea lordo che equivale ad un netto di circa la metà), senza nessun altra soglia rialzista diversificata? Per capirci, la famiglia con un figlio con reddito lordo di 100, paga esattamente come il single che ha un reddito di 500.000 o più euro. Che dire poi visto che si parla di reddito, di tutti quelli che ne dichiarano uno “fittizio” molto inferiore, (si parla di autocertificazione, ma con che controlli?) o le molteplici esenzioni per patologie tutte da appurare, o per limiti di età.

L’ultima è che la regione ha stanziato somme per l’assistenza pediatrica (fino a 14 anni) per i figli di persone “non regolari/clandestine”. Va bene l’emergenza sanitaria, va bene un minimo di assistenza, ma codificare che il figlio di un irregolare ha diritto con rinnovo annuale all’assistenza sanitaria fino ai 14 anni, è veramente il colmo!

Il 118 è un servizio che funziona, efficiente, necessario per Piacenza e provincia. Stiamo già assistendo allo smantellamento della Croce Rossa, con tutta una serie di servizi che verranno meno; che senso ha accorpare il 118 a Parma, ed in seguito Reggio? Si perderà professionalità, tempestività, conoscenze indispensabili per la gestione “dell’emergenza”.

Come esponente civico e con me tanti altri amici, non possiamo quindi che schierarmi a fianco del Comitato per la difesa del 118, e di tutti quei cittadini che ne capiscono importanza e gravità.

LEGGI: “Centrale unica del 118, al via quella tra Bologna e Ferrara”

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