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Università Cattolica, cinque progetti studiano i nuovi anziani

Al tema dell’active aging l’Università Cattolica dedica cinque ricerche d’ateneo in altrettanti ambiti scientifici che coinvolgono ricercatori di quattro campus, tra cui quello piacentino con l’Istituto di Zootecnica della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali

Una rivoluzione con conseguenze enormi, e non solo sul sistema pensionistico. L’allungamento della vita si rivela anche un’opportunità, dato che oggi la percentuale di disabilità a 70 anni è del 10%. Sul tema dell’invecchiamento l’Università Cattolica investe una cifra consistente di risorse economiche proprie con un progetto d’ateneo che coinvolge cinque diversi ambiti di ricerca che occupano i ricercatori di quattro campus.

Su questa seconda tematica i progetti finanziati attualmente in corso sono: Diet and Animal Models of Aging coordinato da Paolo Ajmone Marsan, direttore dell’istituto di Zootecnica della facoltà di Sienze agrarie, alimentari e ambientali; Crescere da anziani: attivare risorse per stili di vita sostenibili coordinato da Alessandro Antonietti, direttore del dipartimento di Psicologia; «Non mi ritiro»: l’allungamento della vita, una sfida per le generazioni, un’opportunità per la società coordinato da Fausto Colombo, dipartimento di Scienze della comunicazione e dello spettacolo; Impatto dello stato nutrizionale sulla longevità e sulle malattie correlate all’invecchiamento coordinato da Claudio Grassi, istituto di Fisiologia umana; Modellizzazione matematica dell’impatto di fattori nutrizionali e ambientali su parametri fisiologici nel corso dell’invecchiamento coordinato da Alessandro Musesti, dipartimento di Matematica e fisica “Niccolò Tartaglia”.

Sul tema dell’active ageing l’ateneo ha messo a punto strumenti, procedure e metodologie per riconoscere e incrementare le potenzialità dell’anziano utilizzando le conoscenze dei medici, degli psicologi, dei nutrizionisti, degli economisti, dei sociologi. Si indagano altre opportunità offerte dall’allungamento dell’età matura, toccando un tema caro agli anziani autosufficienti: la gestione del tempo liberato dal lavoro per il mantenimento di buone condizioni di vita e contributo fondamentale nei passaggi generazionali.

“Sull’active ageing, le ricerche in corso hanno una posizione di primo piano nella ricerca europea e sono perfettamente in linea con le tendenze di Horizon 2020 relativamente alla costituzione di Comunità di conoscenza e innovazione (Knowledge Innovation Communities o Kic) – affermano i professori Lorenzo Morelli, coordinatore della Commissione strategie di ricerca, e Albino Claudio Bosio, preside della facoltà di Psicologia -. Tali strutture costituiscono un numero ristretto di consorzi transnazionali a livello europeo che agiscono nel quadro istituzionale dell’Istituto Europeo per l’Innovazione e la Tecnologia (Eit), la cui missione è rifondare i rapporti tra ricerca, mondo economico-imprenditoriale e alta formazione verso un’integrazione virtuosa che crei valore aggiunto simultaneamente in tutti e tre i settori”.

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