Dosi sulla Fondazione: “Con questo consiglio più dialogo con la politica” foto

Si è aperta, poco dopo le ore 16, la seduta odierna del consiglio comunale. Al punto 1 il dibattito sullo stato patrimoniale della Fondazione di Piacenza e Vigevano con riferimento alla recente approvazione del conto consuntivo 2013.

Il dibattito sullo stato patrimoniale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, con riferimento alla recente approvazione del conto consuntivo 2013, è stato al centro della seduta di lunedì del consiglio comunale. LEGGI Fondazione, qualche domanda per i vertici LA LETTERA

“Noi non sappiamo perché sia stata decisa l’operazione Banca Monte Parma. Sappiamo come si è proceduto, ma le motivazioni per ovvie ragioni non ci è dato saperle, visto che non facevamo parte del consiglio della Fondazione”. Così i due rappresentanti nominati dal Comune negli organismi direttivi dell’ente di via S. Eufemia, Giovanni Rabaiotti e Milena Tibaldi Montenz, hanno iniziato la loro l’audizione. Assente il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Francesco Scaravaggi.

“Sappiamo come è stata eseguita l’operazione su Banca Monte di Parma, iniziata tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008 – afferma Rabaiotti – in un momento in cui investire sulle banche poteva essere un buon affare, adesso non so. Sappiamo che la svalutazione è stata di 25 milioni di euro, cui si sono aggiunti adesso altri 28 milioni, coperti da una plus valenza dell’ente – dice Rabaiotti -. Il 21 maggio si è riunita per la prima volta la commissione degli investimenti, per esaminare gli incartamenti relativi agli investimenti effettuati e fornire indicazioni non vincolanti al cda della Fondazione’.

LA DISCUSSIONE
– Il consigliere di Piacenza Viva, Marco Colosimo, si è lamentato delle scarse informazioni ottenute dai consiglieri designati dal Comune. Il consigliere Colosimo fa inoltre presente come, in una nota, il Ministero delle Finanze abbia autorizzato il ricorso, da parte dell’ente, del fondo di riserva, con limiti molto stringenti. A quanto pare la Fondazione dovrà destinare per 35 anni il 15 per cento dell’avanzo di bilancio per ricostruire il debito maturato con il ricorso al fondo di riserva.

Il consigliere del Prc Carlo Pallavicini ha infine chiesto chiarimenti ai consiglieri circa il licenziamento dell’ex direttore della Fondazione, e quali risposte si possano dare alle domande poste da Mario Angelillo.

Marco Tassi del Pdl: ’E’ evidente dai bilanci cosa e’ successo, si tratta di vedere se questo investimento in Banca Monte Parma e’ stato svolto con criteri prudenziali. Bisogna inoltre valutare se e’ stato fatto secondo i termini previsti dalla legge’. Samuele Raggi (Idv): ’Continuare nell’ottica di distribuire a pioggia contributi di piccolo medio importo, per farsi amico il territorio, poteva andare bene fino a qualche tempo fa. Adesso c’è bisogno di nuove azioni, di concerto con gli enti locali e la Camera di Commercio, che siano davvero di sviluppo della nostra provincia’.

“La gestione della Fondazione – afferma Massimo Polledri (Lega) – deve rispettare quanto previsto dal proprio statuto: effettuare operazioni che siamo prudenziali, sotto il profilo del rischio economico, e a beneficio del territorio. Durante la precedente audizione dei vertici dell’ente, questa operazione era stata giustificata con la necessità di diversificare gli investimenti e di promuovere lo sviluppo del territorio. Affermazioni smentite dai fatti. Saprete già quale è stata la risposta del Ministero delle Finanze per l’accesso al fondo di riserva, ora bisognerà dire quali operazioni si intendano effettuare’.

Erika Opizzi (Fd’I) pone alcune domande ai consiglieri: ’Il consiglio e’ in grado di stabilire lo stato patrimoniale della Fondazione, avete fatto una stima delle perdite avute da investimenti derivati?’. Filiberto Putzu (Fi) si rivolge ai consiglieri comunali di maggioranza: ’Oggi nessuno di voi parla, forse perché i rappresentanti nominati in Fondazione fanno riferimento alla vista stessa area politica. E’ possibile che non abbiate nessuna opinione su una vicenda che riguarda i soldi di tutta la comunità? Questo e’ molto grave. Si potrebbe stilare un elenco di domande da presentare al cda, chiedendo chiarimenti’.

’Questi sono documenti noti da anni, sui quali tutti fanno la parte delle vergini dai candidi manti. Chiunque avesse voluto interessarsi della storia, può farlo facilmente. Le vicende della Fondazione sono sempre state caratterizzate da una commissione di persone. Non e’ vero che il consiglio e’ composto da persone non competenti, invece e’ composto da persone molto competenti. E’ che adesso si vuole cercare l’errore e l’errante – dice Tommaso Foti dei Fd’I -. Non si possono però accettare affermazioni come ’Vi sono Fondazioni che stanno peggio’, perché questi sono discorsi che si possono fare al bar, ma non sono degni di una classe politica responsabile. Il problema della Fondazione e’ che si è puntato a conquistare il consenso dei suoi amministratori attraverso l’elargizione di contributi. E’ ora di finirla di vedere che errori di privati vengano fatti pagare ai cittadini: questo non è il patrimonio del cda, ma di tutta la città’.

Massimo Polledri (Lega Nord) presenta un ordine del giorno firmato da tutti i capigruppo ( ad eccezione dei moderati) in cui si propone un’attività di approfondimento sul bilancio della Fondazione, da affidare alla commissione consiliare 1 con il contributo dell’ufficio bilancio e ufficio legale del Comune.

Laura Rapacioli del Pd, nel valutare positivamente l’istituzione di una commissione interna alla Fondazione, chiede chiarimenti rispetto ai via libero dati a questa operazione da parte dell’autorità di vigilanza e quali ripercussioni ci saranno sulle elargizioni di contributi già previste.

Giovanni Castagnetti (Piacentini per Dosi): ’La cosa che mi colpisce e’ che se io non lavoro bene, vengo messo nelle condizioni di non creare ulteriori danni. In una situazione così delicata, alcuni consiglieri espressioni del mandato precedente fanno ancora parte della Fondazione’.

Stefano Perrucci (Pd): ’Pongo alcune domande all’esecutivo e al sindaco, dice bene Foti quando parla di patrimonio della città, affidato alla Fondazione. Il momento e’ difficile e le istituzioni fanno fatica ad elargire importanti servizi, ed è spiacevole vedere questa gestione. Mi piacerebbe sapere cosa pensa l’esecutivo di questa gestione, e che mandato ha dato il sindaco ai rappresentanti dell’ente: e’ strano che Tibaldi Montenz voti contro il bilancio e Rabaiotti a favore’.

’Le persone nominate dal Comune all’interno della Fondazione sono indubbiamente competenti, non posso pensare che in questi mesi abbiano potuto approfondire la situazione del bilancio. Quindi non posso credere – dice Lucia Rocchi dei Moderati – che non abbiano maturato un’idea in proposito. Penso che c’è l’abbiamo, un’idea, ma non ritengano opportuno esprimerla in questo contesto. Forse se fosse venuto non dico il presidente, ma almeno i rappresentanti del cda, avremmo potuto saperne di più. Mi chiedo come mai sia stata istituita la commissione degli investimenti solo in maggio, e poi vorrei sapere quali sono le linee programmatiche per il futuro e che cosa siete riusciti a realizzare fino ad adesso’.

LA RISPOSTA DEI CONSIGLIERI DELLA FONDAZIONE – “La situazione non e’ rosea, ma non è nemmeno drammatica – afferma Rabaiotti -. Bisogna differenziare, ma anche ad investire sul patrimonio immobiliare sarebbe andata molto peggio. La cosa importante è che c’è stato un discrimine molto importante: il fallimento della Jp Morgan nel settembre del 2008. E da li è partita una crisi molto forte che non si è ancora risolto”.

“Per consolidare il patrimonio della Fondazione e’ diversificare, l’obiettivo comune e’ di continuare a distribuire contributi e per due anni i soldi ci dovrebbero essere. Vi posso assicurare il massimo impegno per fare bene le cose. Il giorno 21 e’ stata fatta la prima riunione della commissione degli investimenti: ne fanno parte i due vice presidenti, Ghisoni e Scotti. Quando la commissione si sarà riunita e avrà preso degli indirizzi, vi aggiorneremo, posso però anticipare che ci impegneremo per gestire al meglio il patrimonio. Stiamo lavorando per questo”.

“L’organo di indirizzo è il più importante della Fondazione, e poi c’è l’organo di sorveglianza composto dai sindaci. Noi siamo consiglieri di indirizzo, e gli indirizzi stiamo cercando di darli. In ogni caso le nostre scelte sono indipendenti – dice Milena Tibaldi Montenz -, e per questo non ho votato il bilancio di indirizzo, perché non lo condividevo. Ma l’impegno per cambiare le cose è grande”.

L’intervento del sindaco Paolo Dosi: “Si dice che la politica deve esercitare un controllo sulla gestione della Fondazione, d’altro canto si dice invece che la politica dovrebbe restare distante da realtà come questa. Tradizionalmente il cda dell’ente si è dimostrato ad essere impermeabile rispetto al consiglio di indirizzo. Paradossalmente credo che questo nominato da poco sia quello più permeabile, rispetto alle gestioni Mazzocchi e Marazzi”.

“Una commissione come quella istituita oggi, sarebbe stata impensabile in passato. Se devo pensare al discorso sviluppato un anno e mezzo fa nella nomina del nuovo consiglio, se devo trovare una responsabilità della politica, in questo caso attribuibile solo al sottoscritto, riguarda quella di non essere riuscito a trovare una terza via (rispetto a Giglio e a Scaravaggi, ndr). La scelta dei due rappresentanti del Comune e’ stata dovuta a una stima in base alle competenze, e l’incarico e’ stato conferito senza vincoli di mandato, esercitato pertanto liberamente. Rispetto alla svalutazione, mi chiedo se un consiglio diverso avrebbe potuto agire diversamente rispetto a una situazione di cui non si può fare altro che prendere atto”.

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