Dosi in commissione: “Il cda della Fondazione si deve dimettere” foto

Per la prima volta il sindaco Paolo Dosi si è espresso sulle sorti del consiglio di amministrazione dell’ente di via S. Eufemia, dopo le dimissioni del presidente Francesco Scaravaggi

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Commissione consiliare affari istituzionali a Palazzo Mercanti dedicata alla situazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Durante i lavori per la prima volta il sindaco Paolo Dosi si è espresso sulle sorti del consiglio di amministrazione dell’ente di via S. Eufemia, dopo le dimissioni del presidente Francesco Scaravaggi: “Il Cda si deve dimettere – ha affermato Dosi – perchè è stato sfiduciato dal presidente che lo ha nominato”.

Approvato all’unanimità anche l’ordine del giorno presentato da Marco Colosimo (Piacenza Viva) per chiede che il sindaco e la Giunta si impegnino a chiedere le dimissioni del cda della Fondazione.

La seduta si era aperta con l’annuncio da parte del presidente Stefano Perrucci che questa non sarà l’unica riunione dedicata alla Fondazione. “Un segno, questo, sottolinea Perrucci, dell’attenzione del consiglio comunale di Piacenza nei confronti della situazione particolare che sta vivendo la Fondazione”.

Perrucci ha letto poi una nota inviata dal presidente dell’ente, Francesco Scaravaggi, il quale fa presente di essere ancora alla guida della Fondazione, e che l’aver annunciato le dimissioni non equivale ad averle formalizzate nelle sedi competenti.

Marco Colosimo (Pc Viva) riassume le motivazioni che hanno portato alla convocazione della commissione odierna: “Far uscire la Fondazione dalla situazione di stallo in cui versa. Colosimo sollecita poi la convocazione di un nuovo consiglio generale, per procedere all’elezione di un nuovo presidente e si sollecita Scaravaggi affinché faccia chiarezza rispetto al l’operato del cda”.

Tommaso Foti (Fd’I) chiede invece una presa di posizione da parte degli enti locali, circa il futuro della Fondazione. “Che sembra invece interessare – afferma – molto all’università Cattolica, che dovrebbe invece occuparsi, dice Foti, della qualità dei propri corsi di studio. La mozione di sfiducia nei confronti del cda, presentata da Scaravaggi, non ha raccolto il numero sufficienti di voti per poter essere approvata, ma ha dato comunque un’indicazione politica, visto che la maggioranza dei consiglieri presenti si e’ schierata con il presidente”. 

“Invece di acquistare le quote in Monte Parma, la Fondazione avrebbe potuto – afferma in maniera provocatoria Foti – avrebbe potuto costruire palazzo Uffici e affittarlo al Comune. Le operazioni immobiliari sono consentite dallo statuto, dice, e avrebbero consentito sicuramente ricavi migliori.

“Nella Fondazione la politica – ha preseguito Foti – non può intromettersi, ma le istituzioni sì. A livello patrimoniale adesso la Fondazione si trova agli stessi livelli, se non leggermente sotto, del 1990. Il prossimo passo che si rischia di compiere, se non se ne occupano le istituzioni espressione dei cittadini, sarà che se ne occuperanno le istituzioni giudiziarie”. 

Massimo Polledri (Lega Nord) afferma:  “O si fa tutto in maniera trasparente o niente. Possiamo entro la settimana prossima di prenderci l’impegno di stendere una serie di domande da sottoporre al cda della Fondazione. La città non si sta appassionando a questa vicenda, ma e’ quella più importante degli ultimi anni, si deve appassionare. Mi auguro che non salti fuori, di nascosto, il nuovo presidente. Farlo uscire dal cappellino sarebbe riportarci indietro ai tempi di Sindona. Diamoci un tempo, rinviando ogni nomina almeno a fino il 15 luglio e individuiamo il profilo migliore del candidato, interpelliamo anche il presidente della Provincia. Noi abbiamo bisogno di garanzie perché le cose funzionino bene”.

’La commissione e’ l’unico luogo in cui parlare in modo schietto e trasparente di questo tema – aggiunge il presidente Perrucci -. Posso già dire si alla richiesta di poter raccogliere domande riguardante la Fondazione’.

Daniel Negri (Pd) interviene dicendo: “Cogliamo il senso più alto della richiesta del consigliere Polledri, sollecitando la politica affinché svolga il ruolo che le compete in questa situazione. Va bene quindi la raccolta di domande da sottoporre al cda, va bene anche una seconda convocazione della commissione, chiedendo anche la presenza del presidente della Provincia. I due rappresentanti delle principali istituzioni piacentini dovrebbero farsi carico di questo ruolo, sollecitato dai consiglieri”.

Interviene ancora Foti. ’Quando questa commissione era stata convocata la situazione politica era diversa. Non mi interessa avere risposte da un consiglio di amministrazione che è’ stato di fatto sfiduciato dal consiglio generale. A me di fare il presidente non mi interessa, perché il presidente della Fondazione c’è ancora. Non è la stessa cosa di dare le dimissioni in consiglio comunale’.

Marco Tassi (Pdl) afferma: “Non credo che questa polemica ci possa aiutare. La Fondazione e’ un soggetto autonomo, quindi il vero problema e’ da dove ripartiamo per evitare di trovarci ancora in questa situazione? Vogliamo dire che si devono dimettere tutti? Ok, però non abbiamo lo strumento normativo per consentirlo”.

Mirta Quagliaroli (M5s) aggiunge: “E’ mancata la trasparenza, e questo lo abbiamo visto tutti. Avevamo chiesto maggiori controlli, anche se sappiamo che è difficile. Se attraverso questa commissione possiamo essere in grado di dare indicazioni ai rappresentanti del Comune all’interno della Fondazione sarebbe molto utile”.

Parla il sindaco Paolo Dosi: “Il giorno dopo le dimissioni di Scaravaggi, ci siamo sentiti subito con Trespidi e Parenti per poter individuare il profilo migliore per il nuovo presidente. Abbiamo voluto evitare che si ripetessero le lotte che hanno caratterizzato l’elezione di Scaravaggi. Per quanto riguarda il cda non ho ritenuto di esprimermi prima, ma adesso non ho difficoltà ad esprimere, tenendo contro dello statuto dell’ente, che si deve dimettere perché e’ stato sfiduciato da chi lo ha nominato. Questa e’ opinione anche del presidente Trespidi”.

“Sappiamo che Scaravaggi – ha aggiunto Dosi – avrebbe piacere a convocare il consiglio generale il più presto possibile, ma sarebbe necessario avere già un nome da sottoporre. Stiamo cercando una persona in grado di raccoglie attorno a se quanto più consenso possibile dal consiglio. In quel momento chiederemo a Scaravaggi di convocarlo”.

Mirta Quagliaroli (M5s) chiede in chiusura di seduta che si eviti il rischio immobilità e evitare il rischio del commissariamento. Inoltre vanno sbloccate tutte le erogazioni previste, alcune sono state sbloccate, altre si ma ad esempio rischia di essere sospesa quella dell’auditorium della Fondazione.

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