Ikea, nuove tensioni e blocchi. Bergonzi (Pd): “Agire con fermezza”

Nuove tensioni alla ripresa del lavoro allo stabilimento Ikea di Piacenza. Un gruppo di esponenti del sindacato autonomo Cobas ha cercato di impedire l’ingresso ai lavoratori questa mattina

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Nuove tensioni alla ripresa del lavoro allo stabilimento Ikea di Piacenza. Un gruppo di esponenti del sindacato autonomo Si Cobas ha cercato di impedire l’ingresso al deposito a tir e lavoratori dall’alba di questa mattina provocando lunghe code.

Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine, che hanno consentito ai dipendenti di raggiungere il posto di lavoro: lentamente la situazione è tornata alla normalità. Permane un presidio sul posto dei Cobas che hanno diffuso un nuovo comunicato contro la cooperativa San Martino e i 24 licenziamenti messi in atto nei giorni scorsi.

Blocchi, Bergonzi (Pd): “Agire con fermezza”
“Cobas, prepotenze e blocchi: riusciamo a far cessare questi comportamenti illegali, prima che a dire basta sia Ikea e si polverizzino centinaia di posti di lavoro?”. Se lo chiede Marco Bergonzi, capogruppo Pd in consiglio provinciale.

“La sensazione di quasi impotenza è inaccettabile – scrive in una note – è ormai un mero problema di ordine pubblico e come tale va risolto: chi prosegue in comportamenti che violano legge e diritti altrui, va fermato, denunciato, processato ed allontanato da Piacenza; e se qualcuno non è cittadino Italiano va espulso (vorrà dire che tornerà quando un Tribunale gli avrà dato ragione)”.

“Chi ritiene ingiusti i provvedimenti presi dal datore di lavoro – prosegue – si rivolga alla magistratura, ma la pianti una volta per tutte di fare violenza agli altri che nulla hanno a che vedere. Basta tollerare situazioni di cui non è mai compiutamente responsabile nessuno: occorre agire con assoluta fermezza. Lo scorso anno a Bettola, una pensionata di 86 anni seduta su una sedia, ha sbarrato la strada ad un piccolo escavatore, che è stato costretto a tornare indietro: è stata denunciata per violenza privata ed è tuttora sotto processo: in proporzione, cosa bisognerebbe fare agli autori dei blocchi e delle violenze?”.

“Ritengo sufficiente – conclude – il ripristino della legalità e del rispetto dei diritti di chi vuol lavorare, ma nulla di meno di questo”.

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