Nitrati, Confagricoltura: “Bene il passo avanti del tavolo ministeriale”

In arrivo due decreti entro fine giugno: successo per il pressing di Confagricoltura

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“Sono anni che chiediamo un approccio più razionale al problema dei nitrati e finalmente sembra si sia compiuto un passo importante. Confidiamo nella parola del ministro delle Politiche Agricole Martina che entro il 30 giugno ha promesso due decreti: il Decreto “Effluenti” relativo all’utilizzo agronomico degli effluenti ed il Decreto “Digestato equiparabile” sulla caratterizzazione del digestato equiparabile ai concimi chimici”.

Questo il commento di Giovanna Parmigiani, presidente della Federazione di Prodotto carni suine di Confagricoltura e vicepresidente di Confagricoltura Piacenza all’esito del tavolo di confronto convocato, lo scorso 28 maggio, su sollecitazione dell’associazione degli imprenditori agricoli, dai ministri delle Politiche agricole e dell’Ambiente con le Regioni, le Organizzazioni agricole ed il Presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

Presenti all’incontro per Confagricoltura c’erano Antonio Boselli, componente della giunta nazionale e Guido Zama, direttore di Confagricoltura Emilia-Romagna;  presente anche l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni che ha poi pubblicamente espresso la sua soddisfazione. “Mi preme sottolineare il lavoro da Confagricoltura, sia a livello regionale che nazionale – prosegue Parmigiani -. Oltre ad aver sollecitato il tavolo ed ottenutane la convocazione, la nostra Associazione ha provveduto ad un lavoro preparatorio e di stimolo, portando le nostre fattive e concrete proposte prima all’attenzione dell’assessore regionale all’agricoltura e poi ai ministeri consegnando un documento scritto che auspichiamo venga recepito dai due decreti promessi, così come il ministro Martina sembra voler fare”.

Durante l’incontro sono stati presentati i risultati di della ricerca commissionata all’ISPRA  anche a seguito del pressing di Confagricoltura e di cui gli allevatori attendono da tempo gli esiti. In base ai dati emerge che la contaminazione dei nitrati di natura zootecnica interessa non più del 10% delle superfici. “L’attuale norma – sottolinea Parmigiani – non tiene conto della pluralità di fonti inquinanti. Ora i dati evidenziano che il comparto agricolo non è il solo e nemmeno il maggiore, responsabile dell’inquinamento da nitrati delle acque”. 

Confagricoltura, che da molto richiede riposte puntuali ai problemi applicativi della  direttiva nitrati, ora auspica che possa anche concretamente essere rivista la normativa. “Chiediamo che i due testi annunciati dal ministro recepiscano dunque le istanze che abbiamo presentato – conclude Parmigiani -. E’ indispensabile semplificare le procedure di comunicazione e i documenti di trasporto; tarare sulle specifiche e reali condizioni aziendali i valori di escrezione azotata e di produzione di reflui; promuovere l’utilizzo agronomico del digestato; consentire una gestione flessibile nei divieti di spandimento dei reflui zootecnici; garantire il fabbisogno in elementi nutritivi delle diverse colture; ed escludere dal limite dei 170 kg/ha di azoto nelle aree vulnerabili il digestato equiparabile ai concimi chimici. Il mondo allevatoriale si attende risposte chiare. L’approccio mostrato dal tavolo indica che siamo sulla strada giusta”.

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