Tasi, Raggi (Idv): “No a ricorso a logiche di emergenza”

I disagi che i contribuenti piacentini si trovano ad affrontare in questi giorni per il pagamento delle tasse sulla casa non riguardano solo la nostra città ma sono analoghi

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Sulla vicenda Tasi interviene Samuele Raggi consigliere comunale di Piacenza dell’Italia dei Valori

I disagi che i contribuenti piacentini si trovano ad affrontare in questi giorni per il pagamento delle tasse sulla casa non riguardano solo la nostra città ma sono analoghi a quelle di tutte le altre dove si sono deliberate le aliquote nel rispetto dei tempi previsti dalla legge.

Ad oggi la normativa non consente alcun rinvio del versamento Tasi per i comuni (come Piacenza) che hanno già deliberato l’aliquota, anzi venerdì scorso il governo nel decretare il rinvio al 16 ottobre del versamento della prima rata Tasi per i comuni le cui amministrazioni non hanno deliberato le aliquote, ha ribadito il termine del 16 giugno per quelli che lo hanno già fatto. Per evitare di aggiungere al danno anche la beffa occorrerebbe che il governo varasse in tempi brevissimi un decreto legge che consentisse anche ai comuni che hanno già deliberato le aliquote la facoltà di rinviare a breve il pagamento della Tasi. In tal senso per evitare ulteriori problemi ai contribuenti bisognerebbe che i parlamentari piacentini si attivassero presso il governo.

I sindacati si fanno legittimamente portavoce di un disagio reale ma non possono chiedere al Comune ciò che non sono riusciti ad ottenere dal governo: un rinvio del termine potrebbe causare al Comune problemi non solo finanziari qualora per mancanza di liquidità dovesse ricorrere ad anticipazioni di cassa (con rilevanti oneri per interessi) per far fronte a scadenze immediate.
Ogni forzatura potrebbe essere molto salata e, in ogni caso, non può prescindere da una attenta verifica della liquidità disponibile. L’alternativa più percorribile, fermo restando il termine del 16 giugno, sembrerebbe essere quella di non applicare sanzioni agli eventuali ritardatari.

Ancora una volta, purtroppo, occorre però constatare come la condivisibile volontà di tener ferma la barra da parte dell’Amministrazione comunale si debba scontrare con chi reclama logiche di emergenza all’insegna di deroghe e proroghe che sono la mortificazione di un corretto rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. Non è spesso l’emergenza la catastrofe, ma è il troppo spesso continuo ricorso a logiche di emergenza la catastrofe.

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