Agriturismi, l’assessore regionale Rabboni interviene su Tari e Tasi

Così l’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni  che  nei giorni scorsi aveva inviato una lettera all’Associazione emiliano-romagnola dei Comuni in merito all’applicazione  dei nuovi tributi comunali sui rifiuti e sui servizi indivisibili, sollecitando il riconoscimento del fatto che gli agriturismi sono attività connesse all'impresa agricola e come tali non equiparabili alle attività ristorative o alberghiere vere e proprie e comunque, diversamente da questi ultimi, sono sottoposti a limitazioni di provenienza delle materie prime e di capacità massima ricettiva. 

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“La precisazione fornita dall’Anci alla mia precedente sollecitazione  è molto importante perché riconosce la specificità dell’attività svolta dagli agriturismi rispetto alle altre attività di ristorazione e alberghiere, aprendo alla possibilità di  regimi agevolati per il pagamento di Tari e Tasi. Ho trasmesso la risposta dell’Anci alle associazioni agricole e alle organizzazioni  agrituristiche affinché informino i loro associati e si attivino  presso i singoli Comuni  che hanno la competenza in materia. La stessa Anci potrà svolgere un’importante funzione di coordinamento, per arrivare a scelte  omogenee su tutto il territorio regionale”.  

Così l’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni  che  nei giorni scorsi aveva inviato una lettera all’Associazione emiliano-romagnola dei Comuni in merito all’applicazione  dei nuovi tributi comunali sui rifiuti e sui servizi indivisibili, sollecitando il riconoscimento del fatto che gli agriturismi sono attività connesse all’impresa agricola e come tali non equiparabili alle attività ristorative o alberghiere vere e proprie e comunque, diversamente da questi ultimi, sono sottoposti a limitazioni di provenienza delle materie prime e di capacità massima ricettiva. 

Nella sua lettera l’Anci ricorda che dal gennaio di quest’anno gli agriturismi, in quanto fabbricati strumentali all’attività agricola, sono esentati dall’Imu. Possono invece essere assoggettati alla Tasi, ma con un’aliquota massima dell’1 per mille.   “Peraltro – si legge nella lettera –  molti Comuni hanno deciso di non applicare  tale tributo”.
 

Per quanto riguarda infine la Tari, secondo l’associazione  dei Comuni,  “un eventuale regime agevolativo, potrà essere collegato alla minor produzione di rifiuti di tale attività rispetto ad altre analoghe” o al fatto che “l’apertura è limitata ad alcuni giorni dell’anno o ad alcuni periodi dell’anno. Lo stesso risultato potrà essere ottenuto con l’approvazione di una specifica tariffa”.

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