Pollastri (FI): “Fondi SLA, le cifre non sono scese”

"Nessuna scusa per gli enti locali"

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“L’Assessore Lusenti ha ribadito nella risposta a un’interrogazione da me presentata che il livello dei fondi per la non autosufficienza e, in particolare, per i malati di SLA è rimasto immutato negli ultimi anni, se non addirittura incrementato. E’ una buona notizia per i timori che si erano sollevati a seguito dei ravvisati tagli ai trasferimenti da parte dello Stato, quindi non ci sono scusanti da parte dei servizi territoriali e degli enti locali per non confermare il grado di assistenza degli scorsi anni”.
Così commenta il consigliere di Forza Italia, Andrea Pollastri, la risposta fornita dall’Assessore Carlo Lusenti alla sua interrogazione sul possibile taglio dei fondi per i malati di SLA. Pollastri scriveva nell’atto ispettivo rivolto alla Giunta regionale: “Negli ultimi anni la forte riduzione del Fondo Sanitario Nazionale ha imposto alle Regioni di contribuire, con fondi propri sempre più cospicui, al mantenimento dei sistemi socio-sanitari locali. Poiché vi sono dei costi fissi che non possono essere eliminati, come il mantenimento degli ospedali, il pagamento del personale medico e paramedico o l’erogazione dei servizi base, vengono diminuiti i capitoli giudicati non strategici, come quelli per l’assistenza e cura di particolari patologie, fortemente invalidanti e con decorsi di durata medio-lunga, com’è, ad esempio, la SLA.” Il consigliere faceva riferimento a casi di altre Regioni che hanno dovuto ridurre il Fondo per lo Non Autosufficienza, andando a discapito in particolare di malattie e patologie come la SLA.
L’Assessore Lusenti, però, conferma nelle risposta resa che “Nel corso degli anni le risorse regionali del FRNA non sono mai diminuite ed in alcuni anni sono aumentate a fronte dell’esiguo finanziamento ? dell’azzeramento dello stesso Fondo nazionale”. In particolare, per quanto riguarda il fondo per i malati di SLA, si legge: “Nel corso degli ultimi 5 anni, nell’ambito del riparto annuale del FRNA le risorse regionali finalizzate al finanziamento degli interventi residenziali e all’assegno di cura a favore delle persone con gravissima disabilità di cui alla DGR 2068/04, che ogni anno sono pari a 13,1 MLN, sono state confermate ogni anno.” Inoltre, il fondo è stato incrementato negli ultimi anni, consentendo un aumento dell’assegno di cura “ per i casi più gravi da 23 a 34 euro e la cui soglia di accesso ISEE è stata portata da 34.000 a 55.000 euro. Successivamente nell’ambito del riparto FRNA 2013 la Regione ha potuto contare su un ulteriore finanziamento del FNA pari a 21,7 MLN, di cui almeno il 30% delle risorse sono state vincolate ad interventi a favore di persone con gravissima disabilità”. Lusenti spiega inoltre che: “La Regione non ha operato la scelta di una distribuzione esclusivamente monetaria direttamente alle famiglie, ma ha finalizzato l’uso delle risorse ad interventi sociali che i servizi territoriali devono utilizzare nell’ambito di un progetto individuale che può prevedere interventi quali l’assegno di cura, prestazioni di assistenza domiciliare sociale, ricoveri di sollievo, contributi per l’adattamento dell’ambiente domestico, attività di consulenza e sostegno per i caregivers”.
“Al di là del dibattito sul sistema di welfare, ciò che qui interessa è che a fronte di queste informazioni – commenta Pollastri in conclusione – mi auguro che i servizi territoriali e gli enti locali, nei limiti della propria discrezionalità sull’utilizzo dei fondi, non operino scelte che possano andare a discapito di fasce deboli, bisognose e sofferenti”.

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