Incontri sulla Pac, a Castello focus sui prati stabili

Gli incontri tecnici sul territorio organizzati da Confagricoltura Piacenza dedicati alla nuova Pac hanno visto, di volta in volta, in funzione delle sollecitazioni della platea

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INCONTRI SULLA NUOVA PAC: A CASTEL SAN GIOVANNI FOCUS SUI PRATI STABILI
Confagricoltura chiede che il vincolo di mantenimento sia compensato da un sostegno

Gli incontri tecnici sul territorio organizzati da Confagricoltura Piacenza dedicati alla nuova Pac hanno visto, di volta in volta, in funzione delle sollecitazioni della platea, prendere in esame aspetti diversi dell’articolato composto di norme il cui decreto ministeriale è stato inviato a Bruxelles. “E’ un quadro in via di definizione – ha ricordato il responsabile degli uffici tecnici di Confagricoltura, Giovanni Marchesi – comunque molto articolato, complesso e profondamente diverso dai precedenti. Contiene numerose novità che gli agricoltori devono conoscere per programmare le prossime campagne”. Per questo Confagricoltura Piacenza ha ritenuto opportuno fissare una serie di appuntamenti per poter condividere con i propri associati le indicazioni più importanti, che vanno considerate in sede di programmazione aziendale.

“E’ una Pac che avrebbe potuto essere migliore – ha ribadito Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza -. A livello sindacale Confagricoltura ha saputo esercitare una forte pressione ottenendo buoni risultati. Ad esempio, è passato il messaggio che l’agricoltura deve tornare ad essere produttiva, anche se alcune misure annoverate dal greening risentono ancora di una certa ideologia pesudo-ambientalisa. Mi riferisco, in particolare – ha proseguito Chiesa – al vincolo che hanno le aziende maggiormente dimensionate di riservare il 5% della superficie a focus ecologico. Ben venga la rotazione delle colture, la sostenibilità delle pratiche agronomiche, l’uso degli ammendanti organici, ma nel momento in cui il mondo chiede cibo e si prepara all’Expo che ha per tema “nutrire il Pianeta”, francamente, lasciare incolti terreni fertili e sempre più preziosi suona come un’assurdità”. Nel corso dell’incontro che si è tenuto a Castel San Giovanni si è dibattuto, in particolare, sul tema dei prati stabili.

“Siamo tutti concordi – ha osservato Chiesa con l’assenso degli intervenuti– nel riconoscere il valore ambientale dei prati storici, specialmente quelli di pianura, ma trovare sottoposto a vincolo un medicaio, solo perché ha più di cinque anni ed essere impossibilitati per sempre a riconvertirlo a seminativo è un controsenso relativamente al quale abbiamo già inoltrato istanza di modifica al Ministero”. “Nella nuova Pac – ha sottolineato Luigi Sidoli, Direttore dell’Associazione – i prati stabili sono tutti sottoposti a vincolo: da un lato non si possono togliere, dall’altro non sono ammissibili ai fini del greening. Se è vero che hanno un valore ambientale, è necessario che detto valore venga riconosciuto con la forma di sostegno che questa coltivazione merita. L’esclusione dal greening è una contraddizione in termini”.

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