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Economix: ridurre i costi? Anche le Regioni possono

Non voglio entrare nel merito della questione nella sua contestuale specificità, ma va precisato che è opportuno aggiungere un aggettivo: perché di costi inutili stiamo parlando.

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RIDUZIONE DEI COSTI INUTILI: COMINCIAMO DALLE REGIONI

Matteo Renzi ha chiesto ai Governatori delle Regioni italiane di tagliare i costi.
Ovviamente i Governatori si sono alquanto inalberati.

Non voglio entrare nel merito della questione nella sua contestuale specificità, ma va precisato che è opportuno aggiungere un aggettivo: perché di costi inutili stiamo parlando. E le nostre amministrazioni locali, Regioni in testa, sprecano parecchie risorse.

Pertanto, in linea generale, che il Presidente del Consiglio chieda ai Governatori delle Regioni di tagliare i costi inutili (che ormai tutti conoscono in maniera precisa), non credo debba per forza richiamare toni scandalistici. Lo scandalo è che i nostri Governatori non abbiano mai affrontato il problema.

Che ne dice, ad esempio, Sergio Chiamparino, Presidente della Conferenza delle Regioni, molto indignato per i tagli previsti dalla Legge di Stabilità a carico delle Regioni, dei Co.Re.Com. ?
I Co.Re.Com., Comitati Regionali per le Comunicazioni, sono organi previsti dalla ormai obsoleta Legge Maccanico, con funzioni di governo, garanzia e controllo sul sistema delle comunicazioni in ambito regionale. Trattasi di organismi costosi, pleonastici e sostanzialmente inutili.

Che ne dice della sede di rappresentanza della Regione Lazio, costata milioni di euro per la sua sistemazione, incluso l’acquisto, per circa mezzo milione di euro, di opere d’arte, con costi di gestione annui (affitto in primis) sul mezzo milione di euro ?

Si possono inserire tanti “che ne dice”, in un numero veramente impressionante.

Purtroppo le nostre Regioni sono sommerse da sprechi veramente rimovibili con una semplice firma, ma che nessuno, anche i Governatori “illuminati” (per lo meno così si percepiscono loro), non riescono, o meglio non possono, rimuovere. Facendosi scudo sulla Santa Burocrazia, protettrice di tutti gli spreconi d’Italia, non riescono a rimuovere i costi inutili semplicemente perché fanno parte integrante del Sistema all’interno del quale vivono, lavorano e beneficiano da una vita.

Gli enti inutili, in particolare, sono luoghi di parcheggio dei politici senza mandato. Ne sa qualcosa Federica Zanella, Presidente del Co.Re.Com. lombardo, “parcheggiata” da Forza Italia. Inoltre gli enti inutili rivestono una importanza altamente strategica perché, non occupandosi di nulla, non richiedono specifiche competenze (problema comunque che la politica in Italia non si è mai posto). E questo è da considerarsi un notevole vantaggio per il Sistema.

L’importante è non fare la fine della Grecia. Ha fatto finta di non vedere i problemi che la assillavano da anni, e si è trovata in una crisi da default. Vero che si sta risollevando. Gli errori, per lo meno da quelle parti, sono serviti per comprendere qual è la strada migliore da percorrere. Riforme economiche e sociali per il rilancio del Paese. La formula pare stia funzionando, ma sarebbe opportuno arrivarci prima di un default.

Comunque, in giro c’è qualche economista che afferma che l’attuale crisi economica che stiamo vivendo, non finirà mai. O meglio: le condizioni socio-economiche che si sono determinate in questi anni, non sono frutto di una momentanea situazione, ma sono l’effetto di un radicale cambiamento che ha interessato, per sempre, la nostra società. Se non riprendiamo in mano le regole che devono essere alla base di una reciproca e soddisfacente convivenza, ambiente incluso, continueremo a barcamenarci. I ladri continueranno a rubare, i furbi continueranno ad appropriarsi delle nostre risorse (quindi a rubare), gli incompetenti continueranno a rivestire ruoli chiave della nostra economia, e quindi a sprecare risorse e gli speculatori continueranno anch’essi ad appropriarsi delle risorse prodotte dall’intero Paese, e quindi a rubare. Perché di questo si tratta: lo spreco è un furto.

Occorre serietà, responsabilità ed equità. Anche nel definire i compensi per le prestazioni lavorative.
Chiedo molto ? Certamente. Ma scriverlo per lo meno fa bene allo spirito.

Andrea Lodi (economix@piacenzasera.it)

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